LO SCUDO DELLA FEDE (72)

LO SCUDO DELLA FEDE (72)

[S. Franco: ERRORI DEL PROTESTANTISMO, Tip. Delle Murate, FIRENZE, 1858]

PARTE SECONDA.

FRODI PER CUI S’INTRODUCE IL PROTESTANTISMO

CAPITOLO VII

SETTIMA FRODE:

IMMAGINI E RELIQUIE FONTE DI IDOLATRIA

Un altra ragione per cui i Protestanti ci chiamano idolatri, è perché onoriamo le immagini dei Santi, e veneriamo le loro reliquie. Che anzi sopra ciò fanno uno strepito che mai il maggiore, citano a diritto e a rovescio testi della S. Scrittura, giurano che siamo peggiori dei Gentili, e giungono fino a dire che per mantenere queste nostre superstizioni, abbiamo anche falsificati i comandamenti di Dio. Ora, miei cari, state in guardia, perché questa è una frode loro, niente inferiore alla precedente. Ed in primo luogo ricordatevi di quello che vi hanno spiegato i vostri Sacerdoti nel Catechismo intorno alle Sante Immagini e Reliquie. Forse vi hanno detto mai che nel legno, nella carta, nelle tele, nel metallo di cui sono composte le immagini o le statue si contenga qualche virtù? Niente affatto. Anzi la S. Chiesa ci proibisce assolutamente di credere che in esse esista alcuna virtù o potenza, ci proibisce di porre la nostra confidenza in quelle statue ed immagini materiali, e vuole che tutto l’onore che noi rendiamo loro, tutto si riferisca all’originale, cioè ai Santi, alla Madonna, allo stesso Gesù che vivono e regnano in Cielo; tantoché quando baciamo le immagini o ci inginocchiamo davanti ad esse, noi non adoriamo né onoriamo quelle, ma il nostro onore si rapporti ai Santi, alla Madonna, la nostra adorazione si riferisca a Gesù. Questa è la dottrina di S. Chiesa, siccome è noto da tutti i Catechismi e dal S. Concilio di Trento. – Ora non basta ciò solo a dimostrare che non v’ha, e non vi può essere Idolatria? Se noi non riconosciamo nelle Immagini niuna potenza, niuna virtù dunque non le riconosciamo come divinità, se non le riconosciamo come divinità dov’è l’Idolatria? All’istesso modo se in esse non facciamo altro che onorare gli originali, dunque non v’è culto prestato al legno, al metallo, alla tela come essi dicono, e chiediamo di nuovo dove sta 1’Idolatria? – Ma allora perché servirci di Immagini? Veramente non avremmo bisogno di dare tanti perché, mentre potremmo rispondere perché ha sempre fatto così la S. Chiesa illuminata e diretta dallo Spirito Santo, e questa ragione sarebbe più che bastante: tutta volta per compassione alla loro ignoranza diremo anche loro che le ragioni sono

molte e gravissime. Noi ci serviamo delle Immagini sacre perché esse risvegliano in noi la memoria di Gesù, della Madonna, dei Santi, e così ci invitano soavemente ad invocarli. Perché anche i Protestanti fanno fare i ritratti del loro padre, della loro madre, dei loro parenti e delle persone che loro sono care? A che servono essi? Vi risponderanno, che per mantenere viva la memoria di loro che forse sono già morti o sono lontani, e per tenerli così sempre quasi presenti. Ebbene noi desideriamo di ricordarci spesso di Gesù nostro padre, di Maria nostra madre, dei Santi nostri fratelli ed amici, e mentre siamo ancora lontani da loro, li vogliamo vagheggiare almeno nei loro ritratti. Che cosa hanno a ridire? – Servono poi le Immagini sacre, inoltre perché fanno una impressione molto giovevole sui nostri cuori, perché ci mettono quasi sott’occhio i Misteri della vita di Gesù, e le opere dei Santi che tanto lo amarono. Non è forse vero, che il vedere un bel Gesù bambino, ci rappresenta in un attimo tutte le tenerezze della sua divina Infanzia? S. Francesco di Assisi, ad una tal vista s’inteneriva sino a piangere dirottamente. Non è forse vero che un bel Crocifisso ci mette sott’occhio tutte in un punto le pene di Gesù, le sue agonie, i suoi spasimi, la sua morte, e ci commuove fortemente? Tutti i Santi si sentivano struggere il cuore nel contemplarlo. E così dite di un bel cuore di Gesù che colle sue fiamme ci fa risovvenire l’immensità dell’amore che Egli ci ha portato? Così dite delle immagini di Maria che ci ricordano che abbiamo in Cielo una Madre amorosa che prega per noi. Cosi dite di quelle dei Santi che ci rammentano quello che essi hanno fatto e patito per Gesù e ci animano a fare altrettanto? Gli è perciò che i buoni fedeli tanto amano le immagini sacre, e godono di vederle nelle Chiese dove si raccolgono a pregare, perché queste aiutano l’immaginazione a star raccolta, amano di vedersele nelle case, perché siano loro di eccitamento di buoni e santi pensieri, amano di vedersele soprattutto intorno al letto per ricordarsi di Gesù e di Maria quando si levano, e quando vanno al riposo, e le tengono carissime perfino nell’ora estrema, e le baciano e le stringono al cuore con grande affetto, quasi già si stringessero con Gesù e con Maria. Infelici pur troppo coloro che non capiscono cose sì chiare! Quelli soltanto possono non amare le sante immagini che non amano gli originali: perché non è possibile odiare il ritratto quando si ama la persona da esso rappresentata. Servono inoltre le sante immagini alle persone rozze che non sanno leggere come d’un istruzione. Imperocché vedendo in esse rappresentati i misteri della vita, della passione, della morte di Gesù, se ne fissano in mente tutti gli atti e le circostanze più belle e più non le dimenticano. E lo stesso avviene con proporzione delle vite dei Santi e della Vergine che servono a nostra edificazione, a nostro esempio, ed a stimolo del bene operare. Ai nostri tempi per insegnare alla gioventù mille inezie che non importano nulla, s’impiegano rami e pitture di gran lusso, ed i Protestanti medesimi ne fanno un uso continuo, e non capiscono poi che la S. Chiesa, la quale ha una sapienza celeste, abbia potuto prima di loro far servire questo mezzo alla istruzione dei suoi fedeli? Finalmente le S. immagini servono talvolta ad un eccitamento di pietà più straordinario. Imperocché compiacendosi Iddio frequentemente di essere glorificato per occasione di esse in modo più speciale in qualche Chiesa, in qualche Santuario, e spandendo ivi grazie più copiose per allettare i fedeli a concorrervi, questi vi si conducono con più sollecitudine, pregano con più fervore, si sentono accrescere la fiducia e riconoscendo con maggior fede qualche mistero della vita di Gesù, ed onorando con maggior pietà qualche servo di Lui, oppure la sua gran Madre, riportano favori e grazie più segnalate. Di che resta come rinnovata la pietà cristiana la quale per nostra debolezza va pur troppo soggetta ad illanguidire e venir meno. – Oltre il culto delle S. immagini, condannano anche quello delle S. Reliquie, ma è chiaro che ei s’ingannano e vogliono ingannare anche qui: perocché le ragioni che valgono in favor di quelle, non valgono meno in riguardo di queste. Noi ci serviamo delle Reliquie, come delle immagini per ricordarci delle persone di cui sono reliquie, e per muoverci ad amarle e ad imitarle senza attribuir loro nessuna materiale virtù. Il perché tutto quello che essi dicono contro di noi in questo proposito è mera calunnia. Del resto ini pare che i Protestanti non sappiano al tutto quello che siano le Reliquie da noi venerate. Imperocché se lo sapessero potrebbero parlare come ne parlano? Le Reliquie principali che si venerano nella S. Chiesa, sono in primo luogo quelle della S. Croce, delle sacre spine, della lancia, della sindone e di altri strumenti della Passione del Salvatore. Ma essi che fanno tanto fracasso contro i Cattolici, perché non pensano abbastanza a Gesù Cristo, possono poi riprendere che noi per amore a Gesù portiamo riverenza perfino agli strumenti che toccarono le sue carni sacrosante? Vengono dopo le Reliquie dei Santi o Martiri o Confessori che consacrarono i loro corpi o col martirio o colla penitenza offrendolo in ossequio a Gesù? E quei corpi che furono tempio vivo dello Spirito Santo, che furono strumento di tante penitenze, che furono consacrati da tanti Sacramenti, che sono destinati a risplendere gloriosi per tutta l’eternità, quei corpi non meritano una riverenza tutta speciale? Risogna avere una gran voglia di malignare per trovare a riprendere in tutto ciò: oppur bisogna credere che i corpi dei Cristiani non che dei Santi, siano come quei delle bestie. Eppure sapete poi chi sono costoro che condannano il culto delle Sante Reliquie? Sono poi quelli che vanno frenetici pei possedere reliquie di ben altra stampa. Son quelli che conservano come una grande reliquia il calamaio di quel sudicio apostata che fu Martin Lutero. Son quelli che guardano come una reliquia la penna di uno scostumataccio qual fu il Byron; son quelli che comprano a qualunque costo una ciabatta, perché servì a Napoleone, son quelli (diciamolo pur chiaro a loro confusione) che si strappano di mano una stringa, un fiore, un’ inezia perché servì ad una ballerina, ad una cantatrice, ad una baldracca. Gli è proprio in bocca loro che sta bene la riprensione del culto purissimo della Cattolica Chiesa. – Ma non siamo noi che riprendiamo tutto ciò, replicano essi, non siamo noi, è la Santa Scrittura che lo condanna. Davvero? É proprio la S. Scrittura? E non sapete che nell’Esodo si dice chiaro che non ti farai scultura di sorta? e che i Profeti, e soprattutto nei Salmi si grida sempre contro quelli che si fabbricano degli idoli e delle statue? Abbiamo dunque ragione di chiamare i Cattolici idolatri. Veramente io non mi sarei aspettato ad un’uscita così nuova, e ci vuole davvero un ingegno superlativo per fare questo discorso. Il Signore ha vietato che si credano Dei le statue di creta, di metallo etc., dunque non si possono adoperare le statue, le immagini in usi innocenti anzi santi, cioè per aiuto a ricordarsi di Dio, ed apprender meglio i misteri della S. Fede. Eppure è questo il discorso che essi fanno. Imperocché (per ispiegare una volta la loro difficoltà a chi sono dirette quelle proibizioni di fare statue ed imagini? sono dilette ai Giudei i quali cresciuti in mezzo all’Idolatria dell’Egitto erano molto inclinali ad essa naturalmente, come si vide nel deserto medesimo dove si fabbricarono il vitello d’oro, e poi dopo in cento occasioni nelle quali adoravano gli Dei delle nazioni che confinavano con loro. Che cosa credevano i Giudei che fossero quelle statue ed immagini? Credevano che fossero vere divinità, e perciò si prostravano dinanzi a loro, le adoravano, facevano loro dei sacrifizi, e per cagione di esse abbandonavano il vero Dio. E perciò che cosa prescrive loro in proposito il Signore? Proibisce loro di formare statue o rappresentazioni di oggetti esistenti sia in cielo, sia in terra: perché non vuole che li adorino siccome Dei: mentre Egli solo è l’unico e vero Dio che deve essere adorato. E quello che è proibito dal Signore, è proibito di nuovo in nome suo dai Santi Profeti, e per allontanare sempre più il popolo dall’adorazione di queste false divinità, il Santo Re David le mette in derisione dicendo che hanno occhi e non veggono, orecchi e non odono, mani e non toccano, piedi e non camminano, bocca e non parlano, in una parola che sono pezzi di legno, o di metallo inanimati. Ecco il senso di quelle parole che costoro sempre citano contro i Cattolici senza capirle. – Ora osservate di grazia che cosa abbiano esse da fare col nostro culto. Noi ci serviamo delle statue e delle immagini sì, ma diciamo forse che siano Dei? Abbiamo noi insegnato che l’immagine di Gesù, sia veramente Gesù, che l’immagine di Maria, sia veramente la Madonna? Tutto all’opposto diciamo che non sono altro che legno, creta ometallo: tantoché quando sono vecchie, e più non ci servono senza alcuno scrupolo le riponiamo. Ma almeno attribuiamo loro qualche virtù divina, qualche potenza materiale come facevano gli Idolatri alle loro statue? Tutto il contrario, insegniamo chiaramente che in esse non si contiene nessuna potenza, nessuna virtù. Finalmente lasciamo noi in grazia delle immagini e delle statue di adorare il vero Dio come facevano gli Idolatri? eh nullameno. Insegniamo anzi che nelle immagini bisogna venerare unicamente quello che da esse viene rappresentato, e per questo ce ne serviamo perché ci giovano a venerarlo meglio. Dove sono adunque tutte le proibizioni che costoro sognano? Che hanno che fare tutti quei testi della S. Scrittura che allegano a sproposito? Se non conoscono la dottrina Cattolica, perché l’impugnano? Se la conoscono, perché perfidiano a confonderla con quella degli Idolatri? Eppure credereste? Sono così incaponiti di questa loro follia, che io ho sentito qualcuno di loro arrivar fino a dire che noi Cattolici per potere idolatrare con libertà abbiamo falsati anche i divini comandamenti, ed un Apostata infelice ha perduto colla S. Fede anche il senso comune fino al punto di stampare questa scempiaggine in un di quei Iibricciuoli che tanto si studiano di farvi capitare tra mano. Ma e come possono dar colore a questa calunnia? Ecco, hanno trovato che nei nostri Catechismi, i divini Comandamenti non sono stati copiati alla lettera come sono nel libro dell’Esodo, e che sono state tralasciate quelle parole: non ti farai scultura, etc. e sopra di ciò gridano alla falsificazione, al tradimento fatto ai fedeli della Cattolica Chiesa. Osservate dunque e comprendete sempre più la buona fede di questi apostati. I Comandamenti non sono stati copiati alla lettera nel Catechismo, dicono. Ebbene qual meraviglia? Già si sa che non sono stati copiati alla lettera. O che? Nel Catechismo si deve trascrivere tutta la S. Scrittura? Il Catechismo non è altro che un piccolo compendio delle verità più necessarie a sapersi, e però tutte le altre benché preziose, benché divine, pure si ommettono. Quindi è che dei divini Comandamenti si lascia tutto quello che riguarda principalmente i Giudei. Così nel primo Comandamento si ommette che Dio ci ha tolto dalla schiavitù di Faraone perché riguarda loro: si ommettono pure le benedizioni ed i castighi che Dio darà a chi lo osserva, ed a chi lo trasgredisce perché le pene ed i premi temporali erano più propri dell’antica legge che della nuova. Nel terzo si lascia quello che nella santificazione delle feste riguardava l’uso di quel popolo speciale. Nell’ultimo si compendia in poche parole quello che ivi è sposto a lungo. Ora nella stessa maniera nel primo si omette quello che riguarda l’Idolatria, poiché nel popolo Cristiano, grazie al Signore, non vi è più questo pericolo, e non si riconosce più che il solo vivo e vero Iddio. Che cosa ha dunque nascosto la S. Chiesa ai suoi fedeli? Quello che non era necessario a sapersi, se già non vengono i Protestanti ad insegnarci che fra di noi vi sia proprio il pericolo di idolatrare. Del resto neppur questo l’ha nascosto, poiché in tutti i Catechismi alquanto estesi (e gli Apostati lo debbono sapere) si parla anche a lungo della Idolatria, e si espongono tutte le parole, come stanno nell’Esodo: e poi dalla S. Scrittura non ha levate quelle parole ed ognuno che voglia leggerle, lo può molto facilmente. Che malizia v’è dunque qui? Quella sola che v’apportano gli iniqui che calunniano la S. Chiesa Cattolica. Ed ecco finalmente dove vanno a parare tutte le ragioni che apportano per dimostrare che nella Chiesa Cattolica v’è l’Idolatria. Frattanto però che veggono l’Idolatria dove non è, non veggono poi la pietà cristiana dove realmente si trova. Non veggono come il Signore adorato nelle sue immagini, e la Vergine, ed i Santi invocati in esse ci fanno grazie d’ogni maniera. Non veggono che Gesù rappresentato ora Bambino, ora penante, ora Crocifisso risveglia i sentimenti più belli di fede, di compassione, di amore, di speranza, di contrizione in tanti cuori cristiani, non veggono che la Madonna invocata in tanti santuari ottiene da Gesù le grazie più preziose, non veggono che i Santi onorati alle loro tombe, o nelle loro Reliquie hanno impetrato spesse volte da Dio la sanità agli infermi, la vista ai ciechi, l’udito ai sordi, e perfino ai peccatori la grazia della conversione. Non veggono che in tutti i secoli della Chiesa fu sempre in uso la invocazione dei Santi ed il culto delle Reliquie trovandosi praticato fin nelle Catacombe. Non veggono che i più gran Santi lo raccomandano e ne contano gli effetti anche di miracoli strepitosi. Non veggono che la ragione lo approva, la fede il consiglia, e perfino il buon senso lo persuade. E non vedendo tutto ciò che è sì chiaro, veggono invece i sogni del loro cervello farneticante, e lor danno credito e li spacciano con tal burbanza che fa tutto insieme stomaco e compassione. – Gesù li illumini per intercessione di Maria e di quei Santi che essi sventuratamente non vogliono conoscere, e voi, rigettate le loro bestemmie, guardatevi care le sacre immagini consolandovi frattanto a vagheggiar nel ritratto quelli con cui sperate di conversare domesticamente per tutta l’eternità

Autore: Associazione Cristo-Re Rex regum

Siamo un'Associazione culturale in difesa della "vera" Chiesa Cattolica.