EXTRA ECCLESIAM NULLUS OMNINO SALVATUR (8)

EXTRA ECCLESIAM NULLUS OMNINO SALVATUR (8)

IL DOGMA CATTOLICO:

Extra Ecclesiam Nullus Omnino Salvatur

[Michael Müller C. SS. R., 1875]

CAPITOLO V (2)

§ 5. COSA CREDE DI CRISTO IL PROTESTANTE.

Noi possiamo fare solo ciò che non sia al di sopra della nostra forza naturale. Ogni volta che dobbiamo fare qualcosa che si trovi al di sopra della nostra forza naturale, abbiamo bisogno dell’aiuto di un altro. L’uomo è dotato di grandi doni naturali, come i doni dell’intelletto, della volontà e della memoria. Per mezzo di questi doni, l’uomo può fare grandi cose: può imparare le lingue, costruire chiese, palazzi, grandi città, battelli a vapore, ferrovie; può contare i giorni, le date, le distanze e il denaro. Con il potere naturale della sua ragione, l’uomo può comprendere vari tipi di verità su questo mondo, sulla società umana, sui regni della natura, sulla materia, sull’anima. Con la sua ragione naturale, l’uomo può indagare, discutere e trarre conclusioni sulle verità religiose. Sulle verità religiose, tuttavia, i suoi pensieri e le sue parole, non si estenderanno oltre il semplice ragionamento. Il cardinale Newman ci dice che alcuni anni fa ci furono molte discussioni nel mondo nei confronti di un uomo di scienza, che si diceva avesse scoperto un nuovo pianeta. Come l’aveva scoperto? Guardava notte dopo notte, instancabilmente e con perseveranza, nell’aria gelida, attraverso il tedioso corso dei cieli stellati, cosa si potesse trovare in quel punto, finché, alla fine, per mezzo di qualche lente potente, scoprì, a lontana distanza, questa inaspettata aggiunta al nostro sistema planetario. Egli era lontano da esso. Si dice che si sedette comodamente nella sua biblioteca e che facesse calcoli sulla carta durante il giorno: e così, senza guardare una sola volta verso il cielo, determinò, da quello che era già noto del sole e dei pianeti, dal loro numero, dalle loro posizioni, dai loro moti e delle loro influenze, che, oltre a tutti questi, dovesse esserci un altro corpo nel luogo in cui aveva calcolato che sarebbe stato trovato, se gli astronomi avessero puntato i loro strumenti su di esso. Ecco, là c’era un uomo che leggeva i cieli non con gli occhi, ma con la ragione. Allo stesso modo, la ragione e la coscienza possono condurre l’uomo naturale a scoprire, e in una certa misura, a perseguire degli oggetti che sono, propriamente parlando, soprannaturali e divini. La ragione naturale è capace, dalle cose che si vedono, dalla voce della tradizione, dall’esistenza dell’anima e dalla necessità del caso, di giungere all’esistenza di Dio.  Un uomo senza occhi può parlare di forme e di colori. Un cieco può raccogliere una buona quantità di informazioni di vario genere e diventare molto pratico con gli oggetti contemplabili dalla vista, sebbene non li veda affatto. Potrebbe essere in grado di parlarne con fluidità, e potrebbe anche abituarsi a farlo; potrebbe anche asserire di vedere come se vedesse davvero, fino a che quasi sembri che possegga la facoltà della vista: parla di altezze, di distanze, di direzioni e disposizioni dei luoghi, delle forme e delle apparenze, naturalmente come gli altri uomini; eppure non è debitamente consapevole della sua deprecabile disabilità. Come è possibile ciò? In parte perché egli sente ciò che gli altri dicono di queste cose, ed è in grado di imitarli, e d’altra parte perché non può aiutarsi nel ragionare sulle cose che ascolta e trarre conclusioni da esse; quindi arriva a pensare di sapere cose che non conosce affatto. « Ora, questo può spiegare il modo in cui l’uomo naturale sia in grado di comprendere in parte o ancora di più, argomenti soprannaturali. C’è un grande corpo fluttuante di verità cattolica nel mondo. Esso è portato avanti dalla tradizione, di epoca in epoca, dalla predicazione e dalla professione da una generazione all’altra, e si riversa in ogni parte del mondo, ma si trova nella sua pienezza e nella sua purezza nella sola Chiesa: porzioni di essa, più o meno grandi, si diffondono lontano e con grande estensione, penetrando in luoghi che non sono mai stati sottoposti all’insegnamento della grazia divina. Ora, gli uomini possono prendere e professare queste verità sparse, semplicemente perché esse fanno parte della rivelazione, come ad esempio la dottrina della Santissima Trinità o dell’Espiazione, sono parte della Religione che è stata insegnata durante la loro infanzia; e perciò le conservano e le professano, e le ripetono, senza vederle realmente come invece le vede il Cattolico: le ricevono cioè semplicemente con il passaparola, ad imitazione di altri. In questo modo accade spesso che un uomo estraneo alla Chiesa Cattolica, scriva sermoni ed istruzioni, elabori e organizzi le devozioni, componga inni che sono impeccabili o quasi, frutto non della sua mente illuminata, ma del suo attento studio, a volte della sua accurata traduzione di originali cattolici. Il cuore naturale dell’uomo può prorompere, per incertezze, in emozioni d’amore verso Dio; l’immaginazione naturale può rappresentare la bellezza e la gloria degli attributi divini. « Le verità e i riti cattolici sono così belli, così grandiosi, così consolatori, che attirano nell’essere amati ed ammirati con un amore naturale, così come potrebbe essere la prospettiva, o un abile meccanismo artificioso. Si può professare questa o altra dottrina, adottare questa o quest’altra cerimonia o rito, soltanto e semplicemente per la loro bellezza, senza chiedersi se questa sia vera e senza averne alcuna percezione reale o mentale, in modo da decorare le chiese, allungare e rendere sfarzoso il rituale con candele, paramenti, fiori, incenso e processioni, ma tutto questo non verrebbe dalla fede, bensì da un sentimento poetico. – « Inoltre, il credo cattolico, provenendo come tale da Dio, è così armonioso, così coerente con se stesso, tiene insieme così perfettamente, così corrispondenti parte a parte, che una mente acuta, conoscendone una parte, spesso ne deduce un’altra semplicemente per mezzo di un giusto ragionamento. Un pensatore accurato sarebbe certo che, se Dio è infinito e l’uomo finito, ci devono essere dei Misteri nella Religione. Non è che egli percepisca la misteriosità della Religione, ma lo deduce e giunge ad essa come una questione di necessità, per una mera chiarezza della mente e, per amore di coerenza, la sostiene.  Gli uomini istruiti, al di fuori della Chiesa, possono comporre le opere più utili sulle prove della Religione, o in difesa di particolari dottrine, o nella spiegazione dell’intero schema del Cattolicesimo. In questi casi la ragione diventa l’ancella della fede. Tuttavia questa non è la Fede; non si eleva al di sopra di una visione o di una nozione intellettuale; essa afferma delle cose, non penetrandone la verità, non come vedendola, ma come un “essere dell’opinione”, come un “giudicare”, come un  “arrivare ad una conclusione”. – “L’uomo naturale, quindi, può sentire, può immaginare, può ammirare, può ragionare, può dedurre, in tutti questi modi può procedere a recepire l’intera o una parte della verità cattolica, ma non può vederla, non può amarla. I suoi sentimenti religiosi possono essere giusti e buoni in se stessi, ma non in lui. I suoi sentimenti eretici su altri punti, sono una prova che non vede ciò di cui parla.  « La coscienza naturale può accertare e mettere in ordine le verità della grande legge morale, però anche la condanna della concupiscenza è troppo debole per essere ad essa sottomessa, per cui si viene persuasi nel tollerarla. – « La volontà naturale può fare molte cose davvero buone e lodevoli; anzi, in casi particolari, o in particolari momenti, quando la tentazione è lontana, può sembrare che essa abbia la forza che in realtà non ha, fino ad imitare l’austerità e la purezza di un santo. Un uomo non ha alcuna tentazione nell’accumulare; un altro non ha alcuna tentazione circa l’ingordigia e l’ubriachezza; un altro non ha alcuna tentazione di malumore; un altro non ha alcuna tentazione nell’essere ambizioso ed autoritario. Pertanto la natura umana può spesso rivelarsi vantaggiosa: si può essere mite, amabile, gentile, benevolo, generoso, onesto, retto e temperato; e così un uomo può parlare di Cristo e anche del cielo, leggere la Scrittura e fare molte cose volentieri, in conseguenza della lettura, ed esercitare un certo tipo di credenza, per quanto diversa da quella fede che ci viene impartita per grazia.  – « L’uomo naturale, quindi, prima di essere posto sotto la grazia dalla nascita divina, può solo indagare, ragionare, argomentare e concludere sulle verità religiose, ma non le fa sue, non può vederle ». (Cardinale Newman, su “La grazia”). Non la fa sua e non può avere una fede in Cristo tal quanto sia necessario per la salvezza. Con questo diciamo, quindi, che loro (i protestanti) non hanno mai avuto alcuna Fede Divina in Cristo. « Colui che non crede a tutto ciò che Cristo ha insegnato – dice Sant’Ambrogio – rinnega Cristo stesso ». (In Luca IX, 9). – « È assurdo per un eretico – dice San Tommaso d’Aquino – affermare di credere in Gesù Cristo. Credere in un uomo, significa dare il pieno assenso alla sua parola e a tutto ciò che insegna. La VERA FEDE, quindi, è la fede assoluta in Gesù Cristo e in tutto ciò che Egli ha insegnato. Pertanto colui che non aderisce a tutto ciò che Gesù Cristo ha prescritto per la nostra salvezza, non ha la dottrina di Gesù Cristo e della sua Chiesa, più di quanto l’abbiano i pagani, gli ebrei e i turchi. « Egli è – dice Gesù Cristo – un pagano e pubblicano ». – « Siccome S. O. ha impudentemente affermato che si sia travisata la dottrina protestante, senza dubbio, non si vergognerebbe minimamente nemmeno di dire in faccia a san Tommaso d’Aquino che egli travisa la fede protestante, quando afferma che è assurdo per un eretico dire di credere in Gesù Cristo, ecc.  – Così egli dice di nuovo ai lettori di C. U. & T. che «… loro (i protestanti) dicono con noi, nel linguaggio e nel significato dell’Apostolo: ‘Non c’è nessun altro nome sotto il cielo dato agli uomini, per cui dobbiamo essere salvati. » – Questo vale solo per i Cattolici che hanno la vera Religione di Cristo e fanno la volontà del suo Padre celeste; poiché Cristo ha dichiarato solennemente: « Non tutti coloro che mi dicono “Signore, Signore”, entreranno nel regno dei cieli, ma solo colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli, entrerà nel regno dei cieli ». (Matteo VII, 21). – Poiché i protestanti non hanno una Fede assoluta in Gesù Cristo, non possono nemmeno avere una Fede assoluta in queste parole di Cristo. Noi diciamo queste parole in verità, perché abbiamo una Fede Divina, mentre un protestante ha solo fede umana in se stesso. Ecco la differenza tra la credenza protestante e quella cattolica, come spiegheremo tra poco più chiaramente. – « Questo – S. O. ancora dice – essendo verità innegabile (cioè che la fede dei Cattolici e dei protestanti in Cristo sia la stessa), cosa dobbiamo noi pensare delle ragioni addotte per affermare che (i protestanti) non hanno mai avuto alcuna fede in Cristo? » Sentiamolo di nuovo:

« – D.: Perché no?

R.: Perché non è mai vissuto un Cristo come essi immaginano e credono.

Questa risposta posta sulla bocca del Cattolico è falsa, poiché i protestanti credono in un Cristo come quello che visse e morì per tutti noi, il Cristo come quello a cui noi crediamo e sappiamo aver vissuto, sofferto e morto ».  – Consentiamo a S. O. di rileggere la risposta riportata sopra di San Tommaso e di Sant’Ambrogio. Ripetiamo ancora: se i protestanti non hanno una fede assoluta o divina in Cristo, la risposta sopra riportata sulla bocca di un Cattolico è perfettamente vera. Ma, dato che è una buona opera istruire l’ignorante, soffermiamoci per qualche istante sulle parole del Signor Oracolo. Egli non si vergogna di dire dei Cattolici « che i protestanti credono in un Cristo come lo crediamo noi Cattolici che sappiamo come visse, soffrì e morì “. Ora noi Cattolici crediamo in un Cristo nel quale abbiamo una Fede assoluta e divina; e questa Fede assoluta e divina non l’abbiamo solo in Cristo stesso come persona, ma anche in tutto ciò che Egli ha operato per la nostra salvezza ed ha insegnato attraverso la sua Chiesa: Una, Santa, Cattolica e Apostolica. Ora un protestante non può avere Fede divina in Cristo né nel suo insegnamento, perché « … rifiutare un solo articolo di fede insegnato dalla Chiesa – dice San Tommaso d’Aquino – è sufficiente per distruggere la fede, … poiché un solo peccato mortale è sufficiente per distruggere la carità, … perché la virtù della Fede non consiste nel mero aderire alle sacre Scritture, e nel riverirle come Parola di Dio, ma consiste principalmente nel sottomettere il nostro intelletto e la nostra volontà all’autorità divina della vera Chiesa, incaricata da Gesù Cristo di esporle: « Non crederei alle Sacre Scritture – dice sant’Agostino – se non fosse per l’autorità divina della Chiesa ». – « Perciò, chi disprezza e rifiuta questa autorità, non può avere la vera Fede: e se ammette alcune verità soprannaturali, esse sono solo delle semplici opinioni, poiché le sue (le verità) dipendono dal suo giudizio privato ». (De Fide, q. V, art 3.). « In effetti, una religione – dice il cardinale Manning – che gli uomini compongono per se stessi, un Cristianesimo che gli uomini fanno opinando e scegliendo una dottrina qui e una dottrina lì, una forma di credenza che è fatta dalla selezione di testi da “Le Sacre Scritture” è tutta umana: i frammenti di cui sono fatte tali religioni possono essere presi dalla parola di Dio; tuttavia, essi hanno cessato di essere la parola di Dio non appena l’intelletto umano e la mano umana li ha ridotti in brandelli, e rimessi insieme, e per questo motivo: Supponiamo che ogni uomo prenda i quattro Vangeli, da essi ne selezioni alcuni testi, e li rimetta insieme: formerebbe forse un quinto Vangelo? No certamente, il Vangelo di San Matteo fu scritta da San Matteo, quella di San Marco da San Marco, quella di San Luca da San Luca, quella di San Giovanni da San Giovanni, e ogni uomo che si sforzasse di fare un quinto Vangelo avrebbe fatto un vangelo per conto proprio, non di alcuno degli Evangelisti, perché non conoscerebbe né il senso, né il significato e la coerenza dei testi in modo da rendere questo presunto vangelo un libro ispirato. Questi testi furono dettati agli scrittori ispirati dallo Spirito di Dio, per cui il nuovo “mosaico” sarebbe solo un Cristianesimo spezzettato fatto con frammenti di verità; sarebbe semplicemente una religione di istituzione umana, mentre nessuna verità che viene dall’uomo può essere materia della nostra fede ». – Ma alcuni protestanti, per esempio gli anglicani, pensano di avvicinarsi molto alla Chiesa Cattolica: essi ti diranno che le loro preghiere e le loro cerimonie sono uguali a molte preghiere e a molte delle cerimonie della Chiesa Cattolica, che il loro credo è il Credo degli Apostoli. Ma, realmente, in linea di principio, essi ne sono molto lontani. « Così – dice Marshall – professano di credere in una Chiesa, che purtroppo è diventata dimezzata; 1° nell’unità, ché ha cessato di esistere molto tempo fa per mancanza di un centro, 2° nell’autorità, perché nessuno ha obbligo di obbedirle, avendo perso il potere di insegnare, 3° nella presenza di Dio nella Chiesa, che non viene mantenuta se non da stupidi errori, 4° in una costituzione divina, ché ha bisogno di essere periodicamente riformata, 5° nella missione di insegnare a tutte le nazioni, mentre non è in grado di insegnare neanche a se stessa, 6° nei santi, che per gli anglicani sono solo oggetto di orrore e avversione, e 7° nella santità delle verità che la loro setta ha sempre contaminato. Questa è una credenza stupida. Anche un capo indiano non istruito, con l’aiuto del suo rude buonsenso, e la semplice intuizione della verità naturale, non manca di vedere la follia della fede protestante e la confonde davanti a quei missionari protestanti che vengono a convertire la sua tribù al protestantesimo. L’anziano Alexander Campbell, in una conferenza davanti all’American Christian Missionary Association, riferisce il fatto seguente: dei missionari settari erano andati tra gli indiani per diffondere sentimenti religiosi. Fu convocato un consiglio e i missionari spiegarono l’oggetto della loro visita. « Non è la religione degli uomini bianchi tutta in un libro? » Chiese il capo indiano. « Sì, risposero i missionari. » – « Non tutti gli uomini bianchi leggono il libro? », ha continuato il capo. Un’altra risposta affermativa. « Sono tutti d’accordo su ciò che dice? » domandò il capo, categoricamente. Ci fu un silenzio di tomba per alcuni momenti. Alla fine uno dei missionari rispose; « Non esattamente; i pareri differiscono su alcuni punti dottrinali. » – « Va’, allora uomo bianco – disse il capo – raduna un’assemblea, e quando i bianchi saranno tutti d’accordo, allora vieni ad insegnare ai pellerossa ». In che modo l’assurdità del protestantesimo viene percepita e confusa così facilmente persino dal bambino maleducato della foresta! Ecco perché un famoso convertito e revisore americano dice: « Ciò che i protestanti chiamano la loro religione è solo un secolarismo mascherato, che è ampiamente sostenuto dalla stampa secolare, dagli istinti della natura e dal sentimento anti-cattolico del Paese. » (Brownson’s Review, gennaio 1873).  – È quindi abbastanza assurdo parlare di protestantesimo come di una religione o di una chiesa; ed è scandalosamente assurdo che S. O. possa affermare che la fede protestante in Cristo sia la stessa di quella dei Cattolici! La verità è una, mentre gli errori sono molto numerosi; la Chiesa, la colonna e il fondamento della verità, è una sola, le sette sono molte, esse negano la verità e l’infallibile Autorità della Chiesa di insegnare la Verità. Ogni uomo sensibile, quindi, vedendo una marea di uomini trascinati in un vortice di infinite varianti e dissensi religiosi, è costretto a dire: « Questa è solo una setta effimera, senza sostanza e senza alcuna autorità divina, è una pianta non piantata dalla mano di Dio Onnipotente, e quindi sarà sradicata, è un regno diviso contro se stesso, e quindi sarà reso desolato, è una casa costruita sulla sabbia, e quindi non può sostenersi, è come una nuvola senza acqua che viene trasportata dai venti, un albero autunnale, infruttuoso, due volte morto per mancanza di Fede divina, e che quindi sarà sradicato dalle radici; è un’onda furiosa del mare, che spande la sua stessa confusione; una stella errabonda, a cui sono riservate per sempre tempesta e tenebre; un ramo inaridito tagliato dal Corpo di Cristo, l’unica, santa, Chiesa Cattolica Romana, che sola è stabilita da Cristo sulla terra essere il suo « pilastro e fondamento della verità » un solo gregge, sorvegliata dal suo Capo Pastore, sempre immutabile tra le tempeste dell’inferno; con fede incrollabile, tra le variazioni dei sistemi filosofici, le persecuzioni infernali dei malvagi, le rivoluzioni degli imperi, gli attacchi degli interessi, i pregiudizi, le passioni, le fatiche dissolute della critica, il progresso delle scienze fisiche, storiche e di altro genere, l’amore sfrenato della novità, gli abusi che prima o poi minano le istituzioni umane più saldamente radicate. – Solo la Fede di questa Chiesa è Divina, perché Essa sola insegna la Verità divinamente rivelata con l’autorità divina. Questo è chiaro per ogni mente imparziale, senza pregiudizi e ben riflettente. Il signor T. W. M. ​​Marshall riferisce quanto segue, in una delle sue lezioni: « Una giovane signora inglese, con la quale mi incontrai successivamente, e dalle cui labbra udii il racconto, informò i suoi genitori che si sentiva costretta ad abbracciare la Fede Cattolica. Qui nacque molta agitazione nei consigli dei genitori, e fu estorta alla figlia la riluttante promessa che non avrebbe comunicato con nessun Prete cattolico finché non avesse ascoltato dapprima gli argomenti convincenti con cui certi amici clericali della famiglia avrebbero dissipato facilmente i suoi dubbi irragionevoli: questi erano in numero di tre e li chiameremo pertanto signori “A”., “B”. e “C”. Arrivato il giorno stabilito per la discussione solenne, uno dei ministri stava per iniziare, quando la giovane donna gli si rivolse bruscamente con la seguente osservazione: « Sono troppo giovane e non istruita per disputare con signori della vostra età ed esperienza, ma forse mi permettete di farvi qualche domanda? » Anticipando un facile trionfo sulla povera ragazza, i tre ministri accolsero con sorrisi ammiccanti la sua richiesta: « Allora vi chiederò – disse al signor A. – se la rigenerazione accompagna sempre il Sacramento del Battesimo ». – « Indubbiamente – fu la pronta risposta – questa è la pura dottrina della nostra Chiesa ». – « E tu, signor B. – continuò – tu insegni quella dottrina? » –  « Dio non voglia, mia ​​giovane amica – fu la sua risposta indignata – che io debba insegnare un simile errore della distruzione dell’anima! Il Battesimo è un rito formale, che …, bla, bla, bla … ». – « E tu, signor C. – chiese ancora al terzo, qual è la tua opinione? » – « Mi dispiace – rispose egli con una voce blanda, poiché cominciò a sospettare che stavano facendo tanta confusione – che i miei amici reverendi si siano espressi un po’ incautamente. » La vera dottrina si trova tra questi due estremi » – e cominciò a svilupparla, allorquando la signorina, alzandosi dalla sedia, disse: « Vi ringrazio, signori, mi avete insegnato tutto quello che mi aspettavo di imparare da voi. Siete tutti ministri della stessa chiesa, eppure voi vi distinguete l’uno dall’altro, anche su una dottrina che San Paolo definisce uno dei fondamenti del Cristianesimo: mi avete confermato solo nella mia risoluzione di entrare in una Chiesa i cui ministri insegnano tutti la stessa cosa ». Essi quindi uscirono dalla stanza, uno dopo l’altro, probabilmente continuando la loro diatriba lungo la strada, ma i genitori della giovane donna il giorno dopo la fecero uscir di casa per seguire la sua intenzione. Spesso succedono di queste cose in Inghilterra! – « Un’altra mia amica, anche lei una donna, e una delle più intelligenti del suo sesso, è stata per diversi anni discepola del famoso ministro che ha dato un nome ad una certa scuola religiosa in Inghilterra, diventando poco soddisfatta dalla chiesa episcopaliana, che le apparve più impastata di terra, in proporzione alla sua aspirazione ardente verso il cielo, e così si persuase di assistere ad un certo “festival ritualistico” , che si sperava, avesse un effetto chiarificante sulla sua mente. L’evento si aprì, e le cerimonie dovevano prolungarsi per un’intera settimana. Tutte le celebrità ritualistiche del giorno dovevano essere presenti. Il suo alloggio venne appositamente fissato in una casa in cui vi erano cinque dei membri più autorevoli del partito della Chiesa Suprema. Si sperava così che la convincessero rapidamente della loro unità apostolica, ma, sfortunatamente, riuscirono a dimostrarle che nessuno di loro aveva la stessa idea. Pregare la Beata Vergine, era da uno condannato come, nel migliore dei casi, una superstizione poetica. Uno le disse che il Papa era, per nomina divina, il capo della Chiesa universale; un altro, che egli era un usurpatore e uno scismatico. Uno sosteneva che i ‘Riformatori’ erano canaglie profane e apostati; un altro, che essi avevano, in ogni caso, delle buone intenzioni … ma non ho bisogno di stancarvi con un resoconto delle loro varie credenze. Dolorosamente colpita da queste diversità, laddove ella invece si aspettava una completa uniformità, i suoi dubbi vennero naturalmente a confermarsi. – Durante la settimana fu invitata a fare una passeggiata con l’eminente personalità che fino ad allora ella aveva considerato un insegnante affidabile. A lui rivelò la sua crescente inquietudine, e presumibilmente lamentò il conflitto di opinioni a cui aveva recentemente assistito, ma solo per essere ricompensata da un severo rimprovero; perché è un fatto singolare che gli uomini che sono preparati in qualsiasi momento a giudicare tutti i santi ed i dottori, non tollereranno che si faccia su essi stessi alcun giudizio. Era in pieno inverno, e la compagna della signora, indicando gli alberi senza foglie sul ciglio della strada, disse, con un’adeguata solennità di voce e di modi: « Ora sono spogliati del loro fogliame, ma aspettate la primavera, e li vedrete ancora una volta svegliati alla vita. Così sarà per la chiesa d’Inghilterra che ora ti sembra morta ». – « Potrebbe essere – rispose lei – ma che tipo di primavera possiamo aspettarci dopo un inverno che dura da trecento anni? Non sarete sorpresi di sapere che questa signora presto divenne membro di una Chiesa che non sa nulla dell’inverno, ma nella quale, all’interno dei suoi confini pacifici regna la primavera eterna ». – Ahimè! S. O. non si è vergognato di affermare che si era travisato il credo protestante, anche se noi abbiamo parlato solo di ciò che hanno detto san Tommaso d’Aquino e tutti i grandi dottori della Chiesa!

§ 6. ULTERIORE FALSI ORACOLI DI S. O.

« Non è – egli dice – né vero né onesto affermare che il protestante crede a suo piacimento, il fatto è che crede a ciò che il suo Creatore e Dio voglia che egli  creda.  Egli è in errore riguardo alla volontà divina! Questo lo sappiamo. » Questa è una menzogna sul serio ed un grande insulto a Dio. Dio desidera che ogni protestante creda a tutto ciò che Cristo gli insegna attraverso la sua Chiesa e desidera che creda con fede divina; e S. O. confessa questa verità dicendo: « Lui (il protestante) è in errore riguardo alla volontà divina. Questo lo sappiamo ». Non è strano come questo prete si contraddica quasi nello stesso momento! « Ma – continua a dire S. O. – lui (il protestante) è colpevole perché “ha torto” nel dire più di quanto Dio abbia mai autorizzato qualsiasi essere umano a dire ». Bene, non era un essere umano San Paolo? Non era autorizzato dallo Spirito Santo a dire: «Tutti quelli che hanno peccato senza la legge, periranno anche senza la legge ». (Rom. II, 12). Se quei protestanti che vivono nell’ignoranza incolpevole della vera Religione non sono colpevoli del peccato di eresia, ne consegue forse che non sono colpevoli di peccati contro la loro coscienza? Ma questo ha bisogno di una buona spiegazione, che daremo in seguito; ne ha bisogno di una migliore rispetto al “prete più eminente degli Stati Uniti” che dice: « Pensare che noi Cattolici siamo le uniche persone oneste, significa essere colpevoli del più spregevole tipo di fariseismo. Il vero Cattolico non pensa mai in quel modo sciocco, ma ringrazia Dio di aver ragione, sa che ha ragione e prega affinché tutti possano essere portati alla conoscenza della verità. Non trova nulla nella sua teologia o nel suo cuore per maledire alcuno o desiderare che qualcuno sia dannato ». Per persone oneste: S. O. qui intende significare le persone che hanno la vera fede; perché dice: « Lui (il Cattolico) ringrazia Dio perché ha ragione, e sa che ha ragione, e prega che tutti possano essere portati alla conoscenza della verità ». È quindi falso dire che « … pensare che noi Cattolici siamo gli unici veri credenti è come essere colpevoli del più spregevole tipo di fariseismo ». Il vero Cattolico è costretto in coscienza a pensare in questo modo, perché sa che la Religione Cattolica è l’unica vera Religione. Quanto è sciocco dire il contrario. Quando S. O. dice: «Egli (un Cattolico) non trova nella sua teologia o nel suo cuore nulla per maledire alcuno o desiderare che qualcuno sia dannato », … in questo ha ragione, ma per essere onesto, avrebbe dovuto aggiungere, immediatamente dopo, queste parole, « né il Rev. M. Muller, C. SS. R., insegna qualcosa del genere nella sua Spiegazione della Dottrina Cristiana ». Ma un vero Cattolico educato non trova nella sua teologia né nel suo cuore le grandi menzogne ​​che S. O. racconta quando afferma solennemente che « … i protestanti credono a tutto ciò che il Cattolico crede, cioè ai fatti della sua vita (miracolosa), ai miracoli, alla passione, morte e resurrezione ». Che affermazione scandalosa questa! Se venisse dalle labbra di un protestante, la dichiareremmo una bugia ingiusta, ma venendo, come è, dalle labbra di S. O., è un terribile scandalo. C’è qualche fatto della vita divina di Cristo più evidente della fondazione della Chiesa Cattolica Romana? I protestanti credono a questo fatto divino? « La ragione, veramente – dice il Catechismo romano – e i sensi, sono obbligati ad accertare l’esistenza della Chiesa, cioè di una società di uomini devoti e consacrati a Gesù Cristo, e nessuna Fede è necessaria per comprendere una verità anche riconosciuta da ebrei e da turchi, ma … i protestanti credono nei privilegi e nella dignità della Chiesa come lo credono i Cattolici? In nessun modo, perché non hanno la luce della Fede, che sola ci permette di dire che: … io credo nella Chiesa Cattolica. »  – Di nuovo, Dio non ha ordinato sin dall’inizio del mondo che gli uomini gli dessero l’onore dell’adorazione offrendo sacrifici a Lui. Questa legge è stata mai abolita da Dio, nell’Antico Testamento, o da Gesù Cristo nella nuova legge? Anzi, al contrario, non lo ha confermato questa legge con l’istituzione del Sacrificio incruento del suo Corpo e Sangue nella Santa Messa che deve essere offerta fino alla fine del mondo? E non ha Gesù Cristo, a questo scopo, stabilito un nuovo ordine di sacerdozio nell’Ultima Cena? I sette Sacramenti, i mezzi visibili della grazia, non sono stati istituiti durante la vita divina di Cristo? I protestanti credono a tutti questi e molti altri fatti della vita divina di Cristo?!? Ah! Certo è che il più eminente Sacerdote degli Stati Uniti sa fin troppo bene che i protestanti non credono a questi fatti. Come può quindi dire con tanta sfrontatezza una tale bugia ai lettori della B. U. & T., a tutti i Cattolici, la cui fede in questi fatti, dice, è simile a quella dei protestanti? I Cattolici negano questi fatti? Nell’istante stesso in cui un Cattolico negherebbe uno qualsiasi di questi fatti, sarebbe un protestante, un eretico e tagliato via, come membro marcio, dalla Chiesa di Gesù Cristo. – La suddetta affermazione di S. O. è un vero insulto alla Fede cattolica, che è una Fede assoluta, divina, un dono gratuito dello Spirito Santo, mentre la credenza protestante è tutta umana, è solo un’opinione alterabile a piacere, senza fondamento; ricorda una teoria del Brahmin sulle fondamenta della terra. L’Hindu’ dice: « Il mondo poggia sulla schiena di un elefante, l’elefante poggia sul dorso di una tartaruga ». Ma su cosa si appoggia la tartaruga? Quindi S. O. è con i Brahmins protestanti. Essi ti diranno, con tutta la freddezza dell’ipocrisia e della pretesa indù, che la religione dipende dalla parola scritta di Dio, e fanno dipendere la parola di Dio dall’interpretazione privata; ma non dicono cosa sia la “tartaruga”. Questo è il dilemma da cui tutti vengono catturati quando poggiano la religione su una base umana o ateistica. Hanno tagliato la Religione dal divino Maestro designato – la Chiesa Cattolica Romana – e l’hanno riposta sulla autorità umana. Ma il guaio è che non hanno supporto per questa “tartaruga”.  – A beneficio di S. O. ripetiamo qui le parole del Dr. O. A. Brownson.  « Che i protestanti, almeno i cosiddetti protestanti ortodossi, professano di conservare e le rivendicano al loro protestantesimo, molte cose che sono professate anche dai Cattolici, nessuno lo nega, ma queste cose non fanno parte del protestantesimo, perché la Chiesa le ha insegnate loro secoli prima che nascesse il protestantesimo: tali cose sono parte integrante dell’unica Fede Cattolica e appartengono solo ai Cattolici, i protestanti possono legittimamente rivendicare come protestanti solo quelle cose in cui si differenziano dalla Chiesa, quelle che la Chiesa nega, e che essi asseriscono, ciò che è peculiare o distintamente protestante: non possono essi permettersi di rivendicare come loro, ciò che è, e che è sempre stato nostro; noi gli accordiamo volontariamente il loro, ma nulla di più, e tutto ciò che essi professano insieme a noi, è nostro, non loro! Adottando questa regola, che è giusta ed inappuntabile, nulla di fatto è loro, ma solo le loro smentite, e siccome tutte le loro negazioni sono, come abbiamo visto, fatte sopra nessun principio o secondo verità cattolica, sono delle pure eguaglianze, e poiché il protestantesimo è essenzialmente negativo, di conseguenza non c’è religione, perché ogni religione è affermativa “.

§ 7. DICHIARA INOLTRE LA VERITÁ ESSERE DEI DISCORSI VUOTI ED ABUSATI. CONTINUA A CITARE DA “EXPLANATION… “

D. In che tipo di Cristo credono?

Risp. In una di quelle persone che possono rendere impunemente un bugiardo. ”

“Quale significato possibile”, egli dice, “può un tale linguaggio e tale asserzione trasmettere alla mente di qualcuno, Cattolico o Protestante? È un parlare a vuoto e un abuso, niente di meno. L’idea di qualcuno che crede o vuole credere in uno che, come il suo Salvatore, possa diventare un bugiardo impunemente, è troppo assurdo per meritare un momento di riflessione. ”  – Piano, piano, S. O. Quando abbiamo dato la risposta di cui sopra, abbiamo anche dato le prove di questo. Ma tu e Coxe avete disonorato in modo disonesto queste prove, per poter chiamare la nostra risposta un parlare a vuoto e abuso, e dire che … è troppo assurdo per meritare un momento di riflessione. Un uomo così, che non vede alcuna differenza tra la fede divina e umana, risponderà come te. Intendi dire quindi che san Giovanni, Apostolo ed Evangelista, scrisse: “Chi non crede al Figlio (Gesù Cristo), fa di Lui un bugiardo” (I. Giovanni, v., 10). Lo Spirito Santo ha raccontato attraverso di lui vacuità ed abusi, e che queste parole dello Spirito Santo sono troppo assurde per meritare un momento di considerazione?  “Non credere a tutto ciò che Cristo ha detto – dice Cornelius a Lapide – è come dire che Cristo è un bugiardo, e questa è una terribile bestemmia.” Eroe aggiungiamo le prove che hai passato in silenzio. Gesù Cristo dice: “Ascolta la Chiesa”. “No”, dicono Lutero e tutti i protestanti, “non ascoltare la Chiesa, protesta contro di Ella con tutte le tue forze!” – Gesù Cristo dice: “Se qualcuno non ascolterà la Chiesa, consideralo un pagano e un pubblicano”. “No”, dice il protestantesimo, “se qualcuno non sente la Chiesa, guardalo come un apostolo, come un ambasciatore di Dio”.  – Gesù Cristo dice: “Le porte dell’inferno non prevarranno contro la mia Chiesa”. “No”, dice il protestantesimo, “È falso; le porte dell’inferno hanno prevalso contro la Chiesa per mille anni e più “.  – Gesù Cristo ha dichiarato San Pietro e ogni successore di San Pietro – il Papa – essere il suo Vicario sulla terra. “No”, dice il protestantesimo, “il papa è un anti-Cristo”.  – Gesù Cristo dice: “Il mio giogo è dolce e il mio carico leggero”. (Matteo XI, 30). “No”, dicono Lutero e Calvino “è impossibile osservare i comandamenti”. – Gesù Cristo dice: “Se vuoi entrare nella vita, osserva i comandamenti”. (Matt. Xix. 17.) “No”, dissero Lutero e Calvino, “la sola fede, senza opere buone, è sufficiente per entrare nella vita eterna”.  – Gesù Cristo dice: ” Se non fai penitenza, morirai allo stesso modo”. (Luca, III, 3.) “No”, dissero Lutero e Calvino, “il digiuno e altre opere di penitenza non sono necessarie per soddisfare il peccato”. – Gesù Cristo dice: “Questo è il mio corpo”. “No,” disse Calvin, “questa è solo la figura del Corpo di Cristo, diventerà il suo corpo non appena lo riceverai.” Gesù Cristo dice: “Io vi dico che chiunque lascerà sua moglie e ne sposerà un’altra, commetterà adulterio, e colui che la sposerà e la lascerà commette adulterio”. (Matt. XIX. 9.) “No”, dicono Lutero e tutti i protestanti, a un uomo sposato, “puoi lasciare tua moglie, divorziare e sposarne un’altra”. – Gesù Cristo dice ad ogni uomo: “Non rubare”. “No”, disse Lutero ai principi secolari, “Io ti do il diritto di appropriarti delle proprietà della Chiesa Cattolica Romana”. Ci sono circa trecento milioni di Cattolici che vivono attualmente in tutto il mondo. Ah! come si sentono scioccati da questi insulti con i quali i protestanti  offendono Gesù Cristo. Finanche i bambini piccoli sono scioccati da loro. – Un nobile calvinista contestava una volta la presenza reale con il padre di St. Giovanna Francesca de Chantal. Francesca aveva allora solo cinque anni. Mentre la disputa proseguiva, avanzò e disse al nobile: “Che cosa, signore, non credi che Gesù Cristo sia realmente presente nel Santissimo Sacramento, eppure ci ha detto che è presente? Bugiardo: se avessi osato attaccare l’onore del re, mio ​​padre l’avrebbe difeso a rischio della sua vita, e anche contro di te; che cosa hai allora da aspettarti da Dio per aver chiamato il suo Figlio un bugiardo? ” Il calvinista fu molto sorpreso dallo zelo della bambina e cercò di placare la sua giovane avversaria con regali; ma piena d’amore per la sua santa fede, prese i suoi doni e li gettò nel fuoco, dicendo “Così bruceranno nell’inferno tutti quelli che non credono alle parole di Gesù Cristo”. – “Dio dà una lingua fragile e debole
Una rovina è il parlare peccando e a torto. ”  – S. O. dice che i protestanti credono che Cristo sia “vero Dio” e vero uomo. Se credono che sia vero Dio, perché non credono tutte le sue parole e tutto ciò che ha fatto per la nostra salvezza? Perché non lo onorano come Dio, e si rifiutano di credere a tutta la sua dottrina? Come hanno trattato Gesù Cristo nel Santissimo Sacramento? È troppo orribile da raccontare. Ci si può aspettare che coloro che hanno così terribilmente disonorato Gesù Cristo nel Santissimo Sacramento, lo onoreranno e lo tratteranno come dovrebbero, e crederanno Gesù Cristo in cielo? Come lo hanno onorato in coloro che prendono il suo posto sulla terra, di cui Cristo dice: “Chi ascolta te, ascolta me, e colui che disprezza te, disprezzato me, e colui che ha disprezzato me, ha disprezzato Colui (Dio il Padre) che mi ha mandato “. (Luca, X, 16). Rivedete nuovamente il capitolo III, e scoprirete come Gesù Cristo sia stato trattato dai protestanti nel Papa, nei Vescovi e nei sacerdoti della Chiesa cattolica romana. – Stabilendo la sacrilega dottrina del suo primato sulla Chiesa inglese, Enrico VIII aveva messo a morte due cardinali, tre Arcivescovi, diciotto Vescovi e arcidiaconi, cinquecento sacerdoti, sessanta superiori di case religiose, cinquanta canonici, ventinove pari, trecentosessanta cavalieri e un numero immenso di nobili e di gente. Confiscò alla corona e distribuì tra i suoi favoriti la proprietà di seicento quarantacinque monasteri e novanta collegi, centodieci ospedali e duemilatrecento settantaquattro cappelle e cantorie. – E come hanno trattato Gesù Cristo nei poveri membri del suo corpo? “Amen, ti dico, quello che tu hai fatto ad uno di questi miei minimi fratelli, l’hai fatto a me.” (Matt. XXV. 40).  Per oltre trecento anni gli irlandesi hanno sofferto, lottato e sono morti per la fede. Hanno sofferto la povertà con tutta la sua amarezza, hanno sofferto l’esilio con tutti i suoi dolori, hanno sofferto oltraggi e persino la morte stessa, piuttosto che perdere il loro Dio. I servi dell’inferno promulgarono le diaboliche leggi penali, e presto quel paese così ricco e fecondo in collegi e conventi, divenne una vasta e desolata regione selvaggia. In zone di campagna, per trenta, quaranta, cinquanta miglia di estensione, non si vedeva da nessuna parte il fumo di una casa abitata, come dichiarano i cronisti inglesi. La gente era scomparsa e aveva lasciato solo scheletri nella terra. I vivi si incontravano solo nelle valli, nelle caverne e nelle montagne oscure. Lì hanno trascinato in una miserabile esistenza, a nutrirsi di erbacce e di rifiuti spazzatura della terra. Si muovevano come ombre, sparuti e afflitti, affamati e feriti, e sopportarono i crudeli morsi della fame, finché Dio, nella sua misericordia, li portò in un mondo migliore. Ripetutamente si presentavano queste scene strazianti. L’Irlanda tornò prospera nonostante l’oppressione più irritante; e il popolo irlandese fu di nuovo affamato e massacrato per la loro fede, e quelli che sopravvissero furono spediti nelle Indie occidentali britanniche e venduti lì come schiavi. La flotta britannica fu ordinata lungo la costa. Oltre ottantamila dei Cattolici irlandesi più influenti e più illustri furono imbarcati a bordo e le loro ossa sono marcite da tempo nel terreno delle piantagioni di zucchero inglesi della Giamaica.  – L’ultimo sforzo della tirannia è ancora vivo nella mente di molti, intendo gli ultimi anni della carestia. Ci sono, senza dubbio, alcuni dei nostri lettori che hanno assistito alle scene terrificanti di quel periodo cupo, che una volta vissute, non possono mai, mai essere dimenticate. Ah! No. Come il fuoco vivente, queste orribili scene bruciano nella memoria e lasciano la loro orrida cicatrice, un segno che non può mai essere cancellato. C’erano migliaia e migliaia di cadaveri e uccisi dalla fame. Cadevano e morivano mentre le foglie cadono in autunno. Il cibo che è stato inviato ai poveri dall’America, è stato trattenuto nei porti finché non è marcito. E lì, agli occhi del popolo affamato, il ricco protestante, le mogli e le figlie dei protestanti, grassi e obese, avevano gran quantità di cibo per il loro bestiame; avevano cibo in abbondanza per i loro uccelli domestici o per i loro cagnolini, mentre i poveri Cattolici affamati desideravano persino mangiare le bucce dei maiali, che non gli venivano date loro.  – Alcuni anni prima del cupo regno del terrore, viveva vicino a una certa città in Irlanda, un contadino povero e onesto con moglie e figli. Erano poveri, ma erano contenti e felici. Mai il povero o lo straniero hanno  varcato la loro porta senza partecipare alla loro ospitalità; e quello che avevano, lo davano con cuore volenteroso. Ma arrivato l’anno della carestia, il buon contadino non era in grado di pagare la decima. La sua piccola proprietà fu pignorata. La polizia, entrata nella sua fattoria, si impadronì del suo mais inspiegabilmente; portarono via i suoi raccolti; condussero il suo bestiame in una riserva. Il povero uomo infelice fu espulso da quel piccolo angolo di terra in cui era nato, dove aveva vissuto così a lungo e dove sperava di morire. Finì in mezzo alla strada con sua moglie e i suoi figli: niente tetto, niente cibo, niente vestiti: fu ridotto, a mendicare nudo, un un mondo freddo e senza cuore. Cercava un rifugio per i suoi piccoli, un impiego, ma non ne trovò nessuno. Era Cattolico, i suoi vicini erano rudi protestanti della specie più fosca. Gli offrirono riparo, cibo e indumenti, ma a condizione che apostatasse. O Dio! chi potrà dire l’agonia di quel povero, infelice padre? Nessuna speranza per lui, salvo la speranza della morte; nessun occhio pietoso per lui, salvo l’occhio misericordioso di Dio! Vide la sua povera moglie morire davanti ai suoi occhi. La vedeva spegnersi giorno dopo giorno – piangendo lentamente, mentre pregava e piangeva sui suoi bambini affamati; udì i suoi bambini affamati che piangevano per il cibo, e le loro grida pietose affittarono la sua stessa anima. Oh! Si potevano aiutarli, si poteva fornire loro cibo, vestiti e una casa piacevole, ma poi dovevano apostatare, rinunciare alla loro santa fede! Oh! che prova dolorosa, che martirio crudele! La sua moglie amorevole morì davanti ai suoi occhi – morì di fame. È morta con parole di pazienza, parole di speranza sulle sue labbra. Il povero marito si torceva le mani per l’angoscia. Si chinò sulla salma senza vita di sua moglie. La notte buia si stava addensando intorno a lui – si addensava persino dentro di lui; sentiva i crudeli morsi della fame che gli rosicchiavano la sua forte vitalità. E se non fosse stato sostenuto dalla sua santa fede, si sarebbe arreso alla disperazione. Ma le grida dei suoi figli lo eccitano. Dimenticò per un momento le sue stesse sofferenze. Prese le sue due ragazze affamate e i bambini affamati tra le sue braccia tremanti, e si affrettò via a passi vacillanti. Implorava di casa in casa, porta per porta; implorava una briciola di pane per i suoi figli poveri e affamati, ma nessuno gli diede un boccone di cibo. Gli offrirono cibo e vestiario ma solo se solo avesse apostatato, solo se volesse dare ai suoi figli il loro falso credo: “Ma – gridò il padre dal cuore spezzato – oh, come potrei permettere che i miei bambini vengano educati al falso credo e negare la loro santa fede? Oh, come potrei vendere le loro anime al demonio per un piatto di minestra? Dopo un po’ di tempo, l’infelice avvertì un carico che pesava come piombo sul suo braccio tremante. Guardò: una delle sue povere ragazze aveva smesso di lamentarsi. Era morta, fredda e rigida nella morte. Il padre con il cuore spezzato si sedette sotto un albero sul ciglio della strada e pregò, ma non riuscì a piangere. Ah! no; i suoi occhi erano asciutti, il suo cuore era appassito. Con toni disperati e passionali chiamava il cielo per testimoniare la sua agonia. chiamava Dio per testimoniare che non desiderava la morte dei suoi figli, che avrebbe volentieri sacrificare la sua vita per salvare la sua famiglia, ma non poteva – oh! no! no! – non poteva negare la sua santa fede; non poteva vendere le loro anime al diavolo. Tentò ancora una volta di procurarsi del cibo per il figlio rimasto, ma invano, e alla fine il povero sofferente innocente, ansimò e morì tra le sue braccia. Ah! il cui cuore può rimanere indifferente alle sofferenze del Cattolico irlandese? Cuore che, allo stesso tempo, si rallegra per la loro costanza nella fede.  – Nostro Signore Gesù Cristo, quando era appeso sulla croce, scusò quelli che lo avevano crocifisso. “Padre, perdona loro, perché non sanno quello che fanno”. (Luca, XXIII, 34.) Non sapevano che Cristo era il loro Dio. “Perché – dice San Paolo – se lo avessero saputo, non avrebbero mai crocifisso il Signore della Gloria”. (I. Corinzi II, 8). Ma il sacerdote più importante degli Stati Uniti, ci assicura solennemente che i protestanti credono nella divinità di Cristo. Come, quindi, tale fede è compatibile con tale trattamento di Cristo? Ahimè! ripetiamo, che vergogna per S. O. dire a Cattolici e protestanti che la loro fede in Cristo è la stessa cosa!