LO SCUDO DELLA FEDE (XX)

[A. Carmignola: “Lo Scudo della Fede”. S.E.I. Ed. Torino, 1927]

 XX

GLI ANGELI

Esistenza degli Angeli. — Loro natura ed ordine. — Loro intelligenza e volontà. — Loro comunicazione e velocità. — Loro interesse per noi. — Loro azione nel movimento degli astri e sulle cose materiali.

— Fra gli esseri creati quali tengono il primo posto?

Gli Angeli e gli uomini.

— È proprio vero che gli Angeli esistano?

Quando pure non ce lo insegnasse e non ci obbligasse a crederlo la Chiesa, dovremmo riconoscerne l’esistenza dal sentimento comune dell’umanità. Tutti i popoli, eziandio più barbari e selvaggi, sempre e dappertutto hanno ammesso e riconosciuto, sia pure con denominazioni diverse, esistere degli esseri, spiriti invisibili, inferiori a Dio e superiori agli uomini, esistere gli Angeli. – Di fatti Socrate, Platone, Aristotele, Talete, Pitagora, Esiodo, Orfeo, tutti gli antichi filosofi, gli antichi Savi, gli antichi poeti hanno parlato ripetutamente eli questi spiriti come di numi secondari, di intelligenze separate, di anime celesti, di ministri della divinità, di centri di attrazione e di motori dei corpi celesti: tutti gli orientali, anche quelli di oggidì, che giacciono tra gli errori del feticismo, i popoli, che vivono ancora rintanati nelle selve più fìtte dell’Africa e dell’America ne paventano grandemente il potere.

— E non potrebb’essere che gli uomini si siano ingannati?

No, caro mio. Ciò che da tutti, sempre e dappertutto è stato creduto, è una verità indubitabile, la quale, se non fosse altro, è stata appresa dagli uomini per mezzo di una rivelazione primitiva, nella quale Iddio fece conoscere al padre del genere umano tutta l’ampiezza della sua creazione.

— Eppure, avendo io letto il primo capo del Genesi, dove Mosè parla della creazione, non ho trovato nulla a questo riguardo.

Si, è vero, Mosè nel libro del Genesi non ci parla della creazione degli Angeli: e ciò perché, al dire di S. Tommaso, egli conosceva troppo bene gli ebrei, e ben sapeva che se a quel popolo così rozzo avesse parlato di Nature incorporee, troppo facilmente avrebbe corso il rischio di cadere per esse nel peccato d’idolatria, al quale era assai inclinato. – Non di meno la Scrittura tutta, quasi ad ogni istante, ci parla apertamente di quelle manifestazioni, con le quali gli Angeli invisibili in apparizioni visibili si sono messi in comunicazione con gli uomini. Che anzi lo stesso Mosè, per essere storico fedele e narrare con precisione i grandi avvenimenti che si compirono in mezzo all’umanità coll’intervento degli Angeli, dimenticato il silenzio che si impose sulla creazione loro, con un candore ammirabile si fa a descrivere, ogni qualvolta il racconto lo esige, le magnifiche loro apparizioni, le loro parole, i loro atti, e i benefizi, che essi hanno recato dal cielo agli uomini. Per altra parte, secondo una profonda osservazione di S. Tommaso, la ragione istessa ci fa conoscere l’esistenza degli Angeli.

— Possibile? E come mai?

Vedi: L’esperienza ci mostra che dal momento che Iddio si compiacque di uscire dalla intimità della sua vita divina per creare, volle che tutti gli esseri fossero creati a guisa di una immensa scala con gradazioni ordinatissime, senza il minimo salto. Ecco dunque la materia inorganica, ecco quindi il regno vegetale, ecco di poi il regno animale, ecco in seguito nell’uomo il regno animale congiunto al regno intellettuale. Ora fra questo essere, che è materia e spirito, e Dio spirito purissimo, infinito, non vi sarebbe un distacco enorme, se non vi fosse il regno degli Angeli puri spiriti? La ragione pertanto, benché non dimostri la necessità assoluta, mostra tuttavia essere conveniente che esistano gli Angeli, anche per stabilire l’equilibrio numerico delle nature create, per proseguire la gradazione degli esseri, che sarebbe troppo bruscamente terminata nel composto umano.

— E in che tempo preciso gli Angeli sono stati creati?

Questo non si può dire. Ma certamente prima che fosse creato l’uomo. Si può ritenere come indubitato che siano stati creati a principio, allorché Iddio trasse dal nulla l’universo.

— E saranno molti?

Sono in numero sterminato, secondo che dice la Sacra Scrittura, e formano quella che la Chiesa chiama immensa milizia del celeste esercito. Ma il loro numero preciso non si sa.

— E come mai gli Angeli sono puri spiriti?

Sono puri spiriti, perché scevri d’ogni mescolanza di materia, per quanto si voglia sottile ed eterea.

— Ma perché dunque li raffigurano come bambini o come bellissimi giovanotti con le ali?

E come vorresti raffigurarli per fartene un’idea? Si rappresentano con le ali per indicare che sono pronti sempre a compiere la volontà di Dio, e si raffigurano come bambini o bellissimi giovanotti per indicare la loro purità, la loro innocenza, la loro bellezza, la loro forza. Anzi nella Sacra Scrittura sono talvolta rappresentati altramente, sotto le sembianze di viaggiatori, di pellegrini, di guerrieri, di animali strani, di ruote scintillanti, di fiamme ardenti e parlanti, ma specialmente di messaggeri, ragione per cui si dà loro il nome di Angeli, parola greca che vuol dire appunto mandati in messaggio ad alcuno.

— E questi Angeli sono realmente dotati di belle qualità?

Da quel che ci lascia trasparire la Santa Scrittura, la sapienza, la chiarezza, la bellezza, la forza, la possanza, la gloria e la magnificenza, di cui sono dotati, è qualche cosa di grandemente superiore alla capacità del nostro umano intelletto.

— Sono essi tutti uguali?

* No, certamente. Essi, come rilevasi da alcuni passi delle Scritture, sono di nove ordini o cori diversi, raggruppati in tre gerarchie, la suprema delle quali contiene i Serafini, i Cherubini e i Troni; la media le Dominazioni, le Virtù e le Potestà; l’ultima i Principati, gli Arcangeli e gli Angeli. Epperò tanto più appaiono belli, forti e potenti, quanto più si avvicinano all’augustissima Trinità. Anzi San Tommaso opina che ogni Angelo sia una specie a parte. Pensa quindi che immensa gradazione si dovrebbe ammettere nel mondo angelico!

— E posseggono anch’essi, come noi la ragione, la volontà e la libertà?

Sì, senza dubbio, ma in modo di gran lunga più eccellente di noi. Noi per imparare

le cose dobbiamo fare fatica e impiegare del tempo. Gli Angeli invece furono dotati di tale intelligenza da conoscere prontamente, rapidamente, tranquillamente, senza sforzi di sorta. E pari all’intelligenza ebbero la volontà, da potere senza più amare il bene e liberissimamente, e ad esso appigliarsi senza stare in forse, facendo senz’altro succeder l’atto del fare a quello del conoscere come il tuono succede al lampo.

— Gli Angeli possono conoscere il futuro e i nostri pensieri?

Gli Angeli con le sole forze della loro intelligenza possono conoscere i futuri, necessari nelle cause, da cui necessariamente derivano, non i futuri liberi, che possono solo congetturare. Non possono penetrare i nostri pensieri puramente interni, ma li possono conoscere quando in qualsiasi modo anche imperfettissimo noi li manifestiamo, e quando Iddio per i suoi fini li rivela loro.

— E di qual maniera gli Angeli comunicano fra di loro? Voglio dire come si manifestano i loro pensieri e i loro affetti, essendo puri spiriti?

Caro mio, questo non è possibile conoscerlo. Possiamo tuttavia intravederlo per analogia da quello che accade nell’uomo. Come noi manifestiamo agli altri i nostri pensieri interni per mezzo del suono della voce e per mezzo dei segni, così possiamo pensare che essi facciano trasparire i loro pensieri e i loro affetti quasi come un raggio che scintilla da luce.

— È egli vero che gli Angeli sono velocissimi?

Più veloci della luce. Solo il nostro pensiero può darci un’idea della loro rapidità. Come esso in un istante valica gli spazi frapposti ed in un lampo si trasporta da un capo all’altro del mondo, così gli Angeli.

— E si può essere sicuri che gli Angeli si interessino anche di noi?

Sicurissimi. Essi ci amano, e benché noi siamo a loro inferiori, ci riguardano come fratelli, ed eseguendo l’ordine di Dio, di buonissima volontà, ci custodiscono nel corpo e nell’anima preservandoci da tanti mali e procurandoci moltissimi beni.

— È dunque certo altresì che tutti abbiamo ai nostri fianchi un Angelo buono per custodirci ?

Che gli Angeli abbiano a custodire gli uomini in generale è verità chiaramente espressa nelle Sacre Scritture; che poi ciascun uomo abbia il suo Angelo custode non si può dire che sia verità assolutamente di fede. Ma tale è stato sempre il sentimento di tutti i Santi Padri, e la Chiesa ha sempre riguardata questa sua antichissima credenza come indubitata.

— Ma non può forse Iddio custodirci Egli direttamente?

Non solo lo può, ma non possiamo dubitare che egli lo faccia. Tuttavia gli piace altresì valersi in ciò del ministero degli Angeli, quasi per affratellarli con noi.

— E sarebbe vero che Dio si serva pure degli Angeli per regolare i movimenti degli astri?

È un’opinione antica e di gran valore. Il moto è impossibile spiegarlo con la sola materia; si deve perciò ricorrere allo spirito. Ora qual cosa più conforme all’economia universale del creato, quanto l’attribuire il movimento degli astri agli spiriti angelici?

— Ma gli astri non si muovono forse a seconda delle leggi di natura?

E che cosa sono le leggi di natura? Sono fatti; ma i fatti devono avere una ragione e un’origine. E perché la ragione e l’origine di questi fatti non potrebbero essere gli Angeli? – Allorché Forbes, discepolo di Newton, volle fargli dire che l’attrazione era la causa dei movimenti celesti questi si sdegnò. Herschell poi fece questa bella dichiarazione: « Studiando i fenomeni dell’attrazione, noi siamo compresi ad ogni istante della esistenza di cause, le quali non agiscono che sotto un velo, un velo che ci toglie di vedere la loro azione diretta ».

— Si può anche credere che gli Angeli abbiano potere sulle cose materiali e lo vadano esercitando ?

Si può credere benissimo. Con la loro finissima intelligenza e col loro singolare vigore essi possono produrre anche nelle cose materiali effetti mirabili. Possono, ad esempio, muovere i venti e le tempeste, produrre terremoti, pestilenze, stragi, e risanare malattie umanamente incurabili. Con ciò non intendo di dire che ogni vento che spira, ogni pestilenza che infierisce, eccetera, vengano immediatamente dall’azione di qualche Angelo, no; ordinariamente simili cose avvengono per immediato concorso delle cause naturali governate da Dio; ma ciò non toglie che alle volte concorrano a tali cose gli Angeli. E la Sacra Scrittura in molti luoghi lo attesta.

— Queste cognizioni intorno agli Angeli mi piacciono assai e mi accrescono la loro stima e venerazione;

Ed io ne sono lietissimo.

Autore: Associazione Cristo-Re Rex regum

Siamo un'Associazione culturale in difesa della "vera" Chiesa Cattolica.