PECCATO VENIALE

Peccato veniale.

[G. Bertetti: Il Sacerdote Predicatore; S.E.I. Ed. Torino, 1919, – impr. -]

Dopo il peccato mortale, il male più grave del mondo è il peccato veniale:

1. Sia considerato in se stesso; — 2. sia nelle sue conseguenze.

1. IL PECCATO VENIALE CONSIPERATO IN SE STESSO. — Il peccato veniale non riconosce, come il peccato mortale, la creatura come ultimo fine, ma la riconosce come fine prossimo:… mentre che la creatura dovrebbe essere riconosciuta soltanto come mezzo per salire a Dio nostro supremo e unico fine… è perciò una specie di furto che si fa a Dio rubandogli parte di quell’onore e di quella gloria che a Lui solo si deve. Il peccato veniale consiste nel disubbidire a Dio in cose leggere: … ma per un’anima veramente affezionata a Dio, tutto è della massima importanza nel servizio di Dio, … ed è già cosa grave per lei il disubbidire a Dio anche in cose che si dicono leggere – Il peccato veniale include anch’esso un certo qual disprezzo della legge di Dio, … non rompe l’unione nostra con Dio, ma la rallenta; … non estingue la carità, ma ne raffredda il fervore; … non ci toglie la grazia santificante, ma molte grazie particolari, che Dio fa soltanto alle anime fervorose; … non ci toglie il diritto alla gloria del Paradiso, ma vi ci fa scendere a un grado inferiore…. Ora, l’onore e la gloria di Dio, la sua legge la sua grazia, la sua eredità santa, son cose talmente grandi e magnifiche, che il diminuirle anche in minima parte è maggior male che tutt’i mali temporali immaginabili e possibili: … poiché la perdita anche minima d’un bene sovrannaturale supera immensamente la perdita d’un bene temporale, come l’acquisto d’un bene sovrannaturale vale immensamente più di tutt’i beni temporali… Pensiero terribile, se non fosse confortato dall’altra verità consolante, che cioè si possono riparare, compensare e superare in acquisto ciò che di bene sovrannaturale s’è fatto getto coi peccati veniali, aumentando per altra parte gli atti di fervore verso Dio… Senza questa precauzione, noi ci esporremmo al pericolo di tristissime conseguenze

2. IL PECCATO VENIALE CONSIDERATO NELLE SUE CONSEGUENZE. — Il peccato veniale si commette con estrema facilità:… è di fede che, « salvo uno speciale privilegio di Dio, l’uomo una volta giustificato non può evitare in tutta la vita i peccati veniali » (Conc. Trid. );… « sette volte cadrà il giusto e risorgerà» (Prov., 24, 16);… «in molte cose inciampiamo tutti» (JAC, III, 2);… « se diremo di non aver colpa, c’inganniamo da noi stessi, é non è in noi la verità » ( 1a JOAN., I, 8) … Che se ciò accade nei santi, che diremo di noi?… Ma i santi risorgono subito e rimediano alle venialità con un aumento di fervore; e noi? – Si tien giustamente conto delle mancanze gravi, e si trascurano le leggere come se fossero cose da nulla;… si tien conto dell’effetto, ma non si tien conto delle cause che produssero questo effetto… Non si può comprendere un peccato mortale commesso senz’essere stato preceduto da una serie di peccati veniali: nessuno divien santo e nessuno divien malfattore a un tratto. Il peccato veniale, commesso senza rimorso e non riparato con altrettanti atti di fervore, a forza di ripetersi conduce insensibilmente al peccato mortale: ecco la tristissima delle conseguenze:!… « Chi disprezza le cose piccole, a poco a poco cadrà » (Eccli., XIX, 1) Da una parte, commettendosi il peccato veniale senza scrupolo e senza rimorso, si rafforza sempre più l’abito cattivo e la malvagia inclinazione della corrotta natura;… dall’altra parte, il demonio, che sarebbe stato facilmente sentito e scacciato, se si fosse presentato con tentazioni di peccati mortali, ha già preso astutamente possesso parziale dell’anima che gli ha dato ricetto accontentandolo in cose piccole e minute:… e il demonio, che già la tiene avvinta con un filo sottile, lavora a più non posso per moltiplicare l’uno dopo l’altro i fili e stringerla con una grossa catena,… mentre che Dio può esaurire la sua pazienza e sospendere quegli aiuti speciali ed efficaci, per cui l’anima avrebbe perseverato nel bene: ma rendendosene indegna con la sua trascuranza, sarà vinta e cadrà in grave peccato. Cadute provvidenziali, se quei peccatori ne traessero motivo per umiliarsi e starsene guardinghi in avvenire; ma pur troppo « l’anima avvezza alle mancanze leggere, a poco andare non teme più le gravi e vi cade senza rimorso » (S. GREGORIO, Pastor.)… Chi senza rimorso commette il peccato veniale, senza rimorso commetterà il peccato mortale, e allora?… Allora, si cadrà nell’ostinazione del peccato e nell’impenitenza finale…