G. FRASSINETTI: CATECHISMO DOGMATICO (IX)

Catechismo dogmatico (IX) 

[Giuseppe Frassinetti, priore di S. Sabina di Genova:

[Ed. Quinta, P. Piccadori, Parma, 1860]

CAP. VII
DEI SACRAMENTI.

§ II

Del Battesimo.

— Come si definisce il Sacramento del Battesimo?

«Un Sacramento della nuova legge Istituito da Cristo per la spirituale rigenerazione dell’Uomo. »

— Che cosa significano queste parole: per la spirituale rigenerazione dell’uomo?

L’uomo è morto alla grazia di Dio per il peccato, mediante il Battesimo rinasce a questa grazia, che è la vita soprannaturale dell’anima. In questa spirituale rigenerazione, entra a fare parte dei fedeli di Cristo, diviene cioè membro della sua Chiesa, e acquista il diritto di essere ammesso agli altri Sacramenti.

— Quale è la materia di questo Sacramento?

L’acqua naturale, sia del pozzo, sia della fontana, sia del mare. Però nel Battesimo solenne, cioè nel Battesimo che si conferisce con le solite cerimonie, si deve adoprare l’acqua santa benedetta nel fonte del Sabato Santo.

— Altro liquido come vino, olio, ecc. non basterebbe per amministrare il Battesimo in caso di necessità?

É di Fede che solo l’acqua vera e naturale sia necessaria per dare validamente il Battesimo (Conc. Trìd. sess. VII c. 2 ), e perciò se si adoprasse qualunque altro liquido il Battesimo sarebbe invalido.

— Se si adoprasse acqua vera e naturale, ma vi si mischiasse altro liquido o materia, sarebbe parimente invalido il Battesimo?

Se si mischiasse in poca quantità, non sarebbe invalido; vediamo infatti che nell’acqua benedetta del fonte del Sabbato Santo si mischia alquanto di Olio e di Crisma, e non solo si può, ma si deve battezzare con quell’acqua, tolto il caso di necessità. Se poi il liquido, o altra materia mischiata con l’acqua, fosse in tale quantità che essa non si potesse dire più acqua, come se ci si mischiasse tanta terra che quell’acqua divenisse fango, in questo caso il Battesimo resterebbe invalido, cioè non avrebbe alcun effetto.

— Quale è la forma del Sacramento del Battesimo.

« Io ti battezzo in nome del Padre, e del Figliuolo, e dello Spirito Santo. »

— Chi cangiasse o tralasciasse di esprimere qualcuna di queste parole, il Battesimo resterebbe invalido?

Se la mutazione non fosse essenziale, e l’omissione nè meno, il Battesimo sarebbe valido, altrimenti non avrebbe più alcun valore. A cagione di esempio se si tralasciasse la parola io, il Battesimo avrebbe il suo valore, se si tralasciasse la parola battezzo non avrebbe più valore alcuno (vedi la prop. condann. da Aless. VIII n. 27).

— Quale attenzione si deve avere nel battezzare?

Di versare l’acqua sopra la testa del fanciullo in quantità che scorra sopra la medesima, e frattanto di proferire le parole della forma con tutta precisione.

— Perché si deve avvertire a versare l’acqua sopra la testa?

Perché versandola sopra altra parte del corpo, quantunque probabilmente il Battesimo sia valido, specialmente se si versasse sopra una parte delle primarie, come sopra il petto e sopra le spalle, non è però certissimo il suo valore come allorché si versa sopra la testa. È per questo che se un fanciullo fosse stato battezzato sopra altra parte del corpo, si dovrebbe ribattezzare sotto condizione, come prescrive il Rituale Romano. Versando l’acqua sopra la testa, si deve anche avere l’avvertenza di non farla scorrere soltanto sopra i capelli quando il battezzando li avesse folti, perché alcuni dubitano che l’acqua, non toccando la pelle, resti il Battesimo senza valore. Questo dubbio ha pochissimo fondamento, ma trattandosi di un Sacramento di tanta necessità, bisogna usare di tutta la sicurezza; perciò in quel caso si dovrebbe avvertire che l’acqua scorresse alquanto sopra la fronte, o le tempia.

— Perché richiedesi che l’acqua si versi in quantità che scorra?

Perché il Battesimo dovendo essere una lavanda, non si potrebbe dir tale qualora l’acqua non scorresse, e certo non si dice che una cosa si lavi se gli si lasciano cader sopra alcune gocce di acqua che si fermano dove cadono.

— É necessario che l’acqua si versi in tre volte sopra il capo del battezzando?

La Chiesa comanda così, e perciò si deve osservare questo rito; per altro il Battesimo sarebbe certamente valido anche versandola in una volta sola.

— Perché si vuole che tutto in un tratto, chi versa l’acqua proferisca insieme la forma?

Perché si deve sempre applicare la forma alla materia in tutti i Sacramenti, e quando vi fosse notabile interruzione tra il profferire la forma e l’applicare la materia, il Sacramento sarebbe invalido.

— Chi è il ministro del Sacramento del Battesimo?

Il ministro ordinario è il Sacerdote, lo straordinario è il Diacono, il quale può essere delegato ad amministrare questo Sacramento con le debite cerimonie, quando vi sia giusta causa. Avvenendo però qualche caso in cui non si possa avere né Sacerdote, né Diacono, qualunque persona, anche un fanciullo, purché abbia l’uso della ragione, e anche un infedele, può amministrare il Battesimo: questo è definito dal concilio IV Lateranese (Antoin. de Rap. c. 3 a. 1).

— Se un Chierico non ancora ordinato Diacono, o pure un laico battezzasse un fanciullo fuori del caso di necessità, tale Battesimo sarebbe valido?

Sarebbe valido certamente; per altro chi si arrogasse di battezzare fuori del caso di necessità peccherebbe gravemente (Antoine ibid.).

— Il Battesimo è necessario per tutti?

Il Battesimo è necessario a tutti perché conseguiscano l’eterna salute, ed è articolo di Fede definito dal Sacrosanto Concilio di Trento (Sess. VII, c. 5), però i Teologi distinguono tre sorta di Battesimo: il Battesimo di sangue, il Battesimo di desiderio e il Battesimo di acqua, il quale solo è propriamente Sacramento; gli altri due fanno le sue veci, ma non sono Sacramenti.

— Che cosa è il Battesimo di sangue?

Il Battesimo di sangue è il martirio. Se un bambino fosse ucciso in odio della fede prima di essere battezzato si salverebbe. Quando però nelle persecuzioni uccidevano i Cristiani adulti, e anche i loro bambini, se alcuno di tali bambini non era ancor battezzato, andava salvo.

— Che cosa è il Battesimo di desiderio?

Il desiderio di ricevere il Battesimo: se un turco trovandosi in punto di morte e non avendo chi volesse battezzarlo, desiderasse il Battesimo, si salverebbe.

— Che cosa si richiede per il martirio?

Nei fanciulli si richiede che siano uccisi in odio di Cristo o della sua Fede, né altro si richiede di più. In tal modo furono veramente martiri i ss. Innocenti fatti uccidere da Erode. – Negli adulti poi si richiede: 1. Che accettino la morte per un motivo onesto e soprannaturale; se uno accettasse il martirio per fine della vanagloria di essere onorato qual martire, la sua morte non avrebbe il merito del martirio; se un altro l’accettasse per levarsi dal condurre una vita angustiata nell’indigenza, né meno egli sarebbe martire. 2. Che non abbiamo volontà di difendersi; perché il morire in guerra per la Fede non è propriamente martirio. 3. In chi fosse reo di peccato mortale, si richiederebbe il pentimento del peccato almeno di attrizione. Si noti poi che il martirio deve essere volontario, essendo un atto della virtù della fortezza; per altro non è necessaria la volontà attuale e nemmeno virtuale d’incontrare la morte per attestare la Fede; basta la volontà abituale. Per esempio, in tempo di persecuzione un Cristiano è già risoluto di piuttosto morire che rinunziare alla Fede, un giorno mentre dorme è sorpreso dal persecutore ed è ucciso: egli è vero martire per la sua disposizione abituale in cui si trova. Si noti di più che il martirio non libera da tutte le altre obbligazioni che può aver l’uomo in punto di morte, se però può aver tempo a soddisfarvi. Se non avesse ancora preso il Battesimo, potendo sarebbe obbligato a prenderlo, se avesse qualche peccato mortale non ancor confessato, sarebbe obbligato a confessarlo, qualora avesse pronto il Sacerdote che lo potesse assolvere (Antoine ut sup. art. 5).

— Chi soffrisse la morte per non offendere un’altra virtù p. es. la castità, sarebbe martire?

Certamente; e le vergini che vollero morire piuttosto che cedere alle lusinghe dei tentatori della loro pudicizia, sono venerate per martiri (Antoine ut sup. art. 4).

— Chi soffre la morte per motivo di carità, servendo agli appestati, si può dire vero martire?

Egli non è martire in tutto il rigore del termine, perché il martirio è un atto della virtù della fortezza in difesa della Fede, o di qualche altra virtù cristiana; nell’esporsi al pericolo di morte servendo agli appestati, v’interviene un atto di fortezza non in difesa, ma soltanto in esercizio della virtù della carità; egli per altro potrebbe avere innanzi a Dio un merito uguale a quello del reale martirio: la Chiesa nel suo martirologio al 28 di febbraio venera come martiri quelli che morirono in servigio degli appestati (« Quos velat martyres religiosa fides venerare consuevit.») – (Antoine ibid.).

— Il martirio supplisce per tutti gli effetti del Battesimo?

Supplisce soltanto per l’infusione della grazia e per la remissione dei peccati, né può supplire per gli altri effetti, dei quali si dirà dopo, e per cui si richiede il Battesimo di acqua, cioè il Sacramento. È però da notare, circa la remissione dei peccati, che nel martirio restano rimessi in quella pienezza che si rimettono nel Battesimo, sicché al martire nulla resta a scontare di pena temporale nell’altra vita, e appena consumato il martirio è ammesso nella beatitudine eterna (Antoin. ibid. art. 4).

— In caso di necessità il semplice desiderio del Battesimo vale per conseguire l’eterna salute?

Il semplice desiderio non vale se non è accompagnato dall’atto di contrizione o di carità; perché i peccati non si rimettono fuori del Sacramento, e fuori del caso del martirio, senza la contrizione dei medesimi, cioè senza che l’uomo li detesti per motivo di perfetto amor di Dio (Antoin. ibid. art. 3).

— È poi certo che si possano battezzare validamente i fanciulli?

É articolo di Fede definito dal Sacrosanto Concilio di Trento (sess. VII, C. 13), e chi dicesse che non sono veri fedeli i fanciulli così battezzati o che si devono ribattezzare arrivati all’uso della ragione, o che è meglio aspettare per battezzarli che arrivino al suddetto uso, sarebbe eretico, e dallo stesso Concilio scomunicato.

— Se arrivati all’uso della ragione fossero malcontenti di essere stati battezzati, si potrebbero obbligare a vivere da Cristiani?

Il Battesimo li costituisce sudditi della Chiesa; si dovrebbero obbligare a vivere da Cristiani, e in nulla si dovrebbe attendere al loro malcontento, come irragionevole, ed ingiustissimo.

— Non sarebbe questo un violentar la coscienza.

Non si può dire che si violenti la coscienza ad alcuno quando si obbliga a fare ciò che è di suo preciso dovere. Se gli uomini costituiti sudditi della Chiesa mediante il Battesimo, potessero ricusare di restarle soggetti arrivati all’uso della ragione, tanto più potrebbero, arrivati a quest’uso, ricusare di sottomettersi all’autorità del legittimo governo di quello stato in cui nascono. Dico tanto più, perché è più sacra ed inviolabile l’autorità che ha la Chiesa sopra i battezzati, di quella che hanno i Sovrani sopra i loro popoli. Infatti non siamo fatti sudditi da alcun Sacramento, e non abbiamo alcun carattere indelebile che in perpetuo ci costituisca tali a riguardo del legittimo Sovrano nel cui stato nasciamo; se mutiamo stato non siamo più sudditi di lui; non vi ha frattanto alcuna parte di mondo in cui andando ci possiamo sottrarre dalla sudditanza della Chiesa dopo di essere stati battezzati (Con questo non si vuol dire che non sia anche sacra ed inviolabile l’autorità che ha il Sovrano sopra i suoi sudditi. È sacra perché i principi hanno la loro autorità da Dio; è inviolabile, perché tolto il caso in cui il principe comandasse il delitto, caso che non formerebbe uso di autorità, ma abuso di prepotenza, non può mai accadere che il suddito abbia il diritto di disubbidire al Sovrano).

— Quali sono gli effetti del Battesimo?

Si assegnano sei effetti del Sacramento del Battesimo:

1) Rimette il peccato originale ed ogni peccato attuale, tanto circa la colpa quanto circa la pena anche temporale dovuta al peccato attuale: cosicché se un adulto subito dopo ricevuto il Battesimo passasse all’altra vita, nulla avrebbe da scontare in Purgatorio; e perciò, se si battezzasse un adulto moribondo, non se gli potrebbe dare alcuna indulgenza.

2. Conferisce la grazia santificante, le virtù infuse e gli altri doni soprannaturali con cui l’uomo resta santificato e rinnovato interiormente.

3. Da un certo diritto ad ottenere le grazie attuali necessarie al conseguimento del suo fine, cioè necessarie all’uomo, affinché possa vivere cristianamente e santamente. Qui consiste la grazia sacramentale di cui si parlò nel § antecedente D. 15.

4. Imprime nell’anima un carattere indelebile per cui non si può ricevere che una volta sola.

5. Ci costituisce membri della Chiesa, e ci sottomette alla sua giurisdizione.

6. Ci dà la capacità e il diritto a ricevere gli altri Sacramenti, e ci fa partecipi dei beni comuni della Chiesa, come sono le Indulgenze, i frutti del Sacrificio della Messa ecc. (Antoine de Bapt. cap. 4, art. 1).

— Gli adulti che ricevono il Battesimo, devono avere il dolore dei peccati?

Del peccato originale non ne devono aver dolore, perchè non ci possiamo pentire se non dei peccati commessi con la propria individua personale malizia. È certo poi che devono essere pentiti dei peccati mortali attuali, almeno con dolore di attrizione, giacché questi non si perdonano mai senza che la persona ne abbia sincero dolore (Antoin. loc. cit. art. 2).

III.

Della Confermazione.

— Come si definisce il Sacramento della Confermazione?

« Un Sacramento della nuova Legge col quale si dà ai battezzati la fortezza dello Spirito Santo perché restino fermi nella Fede e la professino intrepidamente » (Habert).

— Chi è il ministro di questo Sacramento?

É articolo di Fede, dichiarato dal sacrosanto Concilio di Trento (sess. VII, can. 3) che il solo Vescovo è il ministro ordinario di questo Sacramento. Per altro il Sommo Pontefice può delegare anche un semplice Sacerdote a conferire la Confermazione; in tal caso il semplice Sacerdote, ne è ministro straordinario.

— Quale è la materia della Confermazione?

L’imposizione delle mani e l’unzione del Sacro Crisma.

— Quale ne è la forma?

Sono quelle parole « Io ti segno col segno della Croce, ti confermo col Crisma della salute. »

— Chi è il soggetto di questo Sacramento?

Ogni uomo battezzato; e per ciò, sebbene fuori il caso di necessità, secondo l’odierna disciplina non si debba dare se non dopo il settennio, anticamente si dava anche ai bambini immediatamente dopo il Battesimo (Hubert, cap. 2).

— Quali disposizioni si richiedono in quelli che ricevono questo Sacramento?

Quando il Vescovo crede di avere bastanti motivi per conferire questo Sacramento ai fanciulli prima dell’uso di ragione, si richiede soltanto che siano battezzati; conferendosi questo Sacramento agli adulti e ai fanciulli che hanno già l’uso della ragione, si richiede lo stato di grazia, e una conveniente istruzione circa le cose della Fede e la natura e gli effetti di questo Sacramento.

— Questo Sacramento è necessario per conseguire la salute eterna?

Non è necessario assolutamente parlando; e diversamente ne sarebbero ministri i semplici Sacerdoti affinché a tutti fosse cosa facile il riceverlo; per altro ciascuno potendo, è obbligato a ricevere questo Sacramento sotto pena di peccato mortale; come Benedetto XIV comanda ai Vescovi d’insegnare a quelli che non lo hanno ancora ricevuto .(Bulla Etsi pastoralis de rit. et dogm. Græcor. 1742, § 3, n. 4).

— Quali sono gli effetti di questo Sacramento?

Sono due: 1. Il carattere indelebile, come si disse nel § 1 alla D. 17. 2. È la pienezza dello Spirito Santo che dà all’anima una particolare fortezza onde si vincano facilmente le tentazioni contro la Fede, e si sopportino con invitta costanza le persecuzioni che si dovessero incontrare per causa della medesima. Questa pienezza dello Spirito Santo include anche l’aumento della grazia santificante (Hubert cap. 3).