MORTE AL CLERICALISMO O RESURREZIONE DEL SACRIFICIO UMANO -X- di mons. J. J. Gaume [capp. XXXII-XXXIII]

CAPITOLO XXXII.

GIUSTIFICAZIONE DI QUEST’OPERA.

I.

Lucifero è il nemico personale ed implacabile del Verbo incarnato. Il suo odio non ha che uno scopo, quello di rendere impossibile la credenza nel domma dell’Incarnazione. Perciò, i tre grandi errori che riassumono tutti gli altri, e che han dominato il mondo antico, e tendono a dominare il mondo moderno [e la falsa chiesa dell’uomo dei marrani usurpanti attuali -ndr.-]:

Il Panteismo; se tutto è Dio, non vi è incarnazione;

Il Materialismo; se tutto è materia, non v’è incarnazione;

Il Razionalismo; se ogni verità è racchiusa nei limiti della ragione, non vi è mistero, e quindi non v’è incarnazione.

II.

Esaminati accuratamente tutti gli errori moderni, figli de precedenti, non hanno altro obietto che la negazione della divinità di Nostro Signore. Ammesso questo solo domma, essi svaniscono, come la notte in faccia al giorno; rigettato questo solo domma, tutte le verità senza base e senza coesione cadono le une dopo le altre, e l’ umanità ricade nel caos. Ora, cosa inaudita, la grande negazione è oggi stampata, predicata, accolta con un ardore che fa vergogna, e riempie l’anima di spavento pel presente, e più ancora per l’avvenire: quest’ è un segno de’tempi. – Infatti, se Nostro Signor Gesù Cristo, autore della grande rivoluzione che ha trasformato il mondo, non è Dio, ei bisogna ripudiare il Vangelo con tutte le sue conseguenze, ritornare al paganesimo e rifoggiar dèi secondo il capriccio delle passioni. E non è già il mondo ripieno di questi nuovi, o meglio, di questi antichi idoli di lussuria e di crudeltà?

III.

Se non fosse l’elemento cattolico che lotta ancora per mantenere, sul suo piedistallo divino, la persona del Verbo incarnato, il mondo moderno ricadrebbe nelle condizioni del mondo antico. Più questo elemento s’affievolisce, siccome noi vediamo ai nostri di, e più s’appiana la via al demonio per ritornare sopra gli antichi suoi altari. La ragione lo dice, e la storia lo conferma. L’uomo ha avuto, ha ed avrà sempre bisogno d’un Dio. Rovesciare il trono di Gesù Cristo, non é altro che innalzare il trono di Belial.

IV.

Al vedere dell’Europa attuale, che volta le spalle al Cristianesimo, e si sforza di sterminarlo; che dico io? al vedere uomini battezzati, intraprendere, dopo diciotto secoli di Cristianesimo, la riabilitazione di Satana e vantare il suo antico regno, come l’epoca più brillante della storia; era facile prevedere questa nuova caduta dell’umanità. E fu infatti preveduta, annunziata, dimostrata, or sono più di trenta anni. Ma i veggenti furono trattati da stravaganti. Che? il mondo ritornare al paganesimo nel secolo decimonono! Insensanto chi il dice; stupido chi il crede! Intanto il paganesimo ne’ suoi elementi costitutivi, particolarmente nella negazione del Verbo incarnato, ha continuato ad invadere la società: e già tutto è paganesimo.

V.

A render pagana un’epoca, una società, tutto il mondo, non vi bisognano idoli materiali. Il mondo anteriore all’incarnazione era pagano, prima che la mano dell’artefice offrisse alle sue adorazioni statue di marmo o di pietra. Il paganesimo è la negazione teorica e pratica del Verbo incarnato; la negazione del vero Dio, e, come conseguenza inevitabile, l’adorazione di ciò che non è il vero Dio. Ora, adorare ciò che non è il vero Dio, è adorare un falso Dio, è adorar satana, è esser pagano, ricadere nel gentilesimo, di cui tutti gli dèi erano demoni: omnes dii gentium dæmonia. [Ps. XCV]

VI.

Tuttavia, come l’anima ha bisogno del corpo, cosi il culto interiore ha bisogno del culto esteriore. Nell’antichità, satana godeva dell’uno e dell’altro: egli aveva le sue statue, i suoi templi, i suoi altari, i suoi sacerdoti. Tutto questo lo possiede anche oggi presso le nazioni idolatre. Or Satana non cambia, né invecchia. Ei vuol essere quel che fu; vuol avere quel che ebbe. Ei lo vuole tanto più che gli oracoli, le evocazioni, le apparizioni, i prestigi erano i principali strumenti del suo regno, di cui il sacrificio umano, fu e continua ad essere l’inevitabile compimento. Pare dunque logicamente infallibile che presto o tardi, se Dio non l’impedisce col più grande dei miracoli, satana tornerà con tutto il suo corteggio di pratiche vittoriose, sempre antiche e sempre nuove, ma destramente modificate secondo i tempi e le persone.

VII.

E forse non è già divenuto l’oracolo delle nazioni moderne, senza che esse vi pongano riparo? È egli satana, ovvero lo Spirito Santo che le inspira nelle leggi anticristiane che promulgano? nella guerra universale che fanno alla Chiesa? Che è mai lo spiritismo, il magnetismo, il sonnambolismo artificiale, se non la risurrezione, sotto nuovi nomi, delle antiche pratiche diaboliche di Delfo, di Delo, d’Àccaron, e di tutti i templi ed oracoli?

VIII.

Che cosa era mai la dea Ragione sugli altari della Francia del 93, se non l’impura Venere in carne ed ossa, vale a dire il Demonio stesso che si faceva adorare? – Ed alla stessa epoca, il tempio di Cibele, fabbricato ai Campi Elisi, che accoglieva nel suo recinto gli adoratori della madre degli dèi, con le offerte tradizionali esatte dal suo culto? – Il repubblicano Quinto Àuclerc non ha egli risuscitato materialmente il culto di Giove, di cui si diceva il sacerdote? E questo culto non s’è forse perpetuato fino al 1821? È vero, che il flamine non offriva vittime umane al dio, ma solamente incenso bruciato in uno scaldavivande di forma antica. Tuttavia, non c’illudiamo; mercè il progresso, dopo l’incenso, può venire il sangue. È dunque vero, il mondo anticristiano è un vaso pieno di paganesimo, che la minima goccia di acqua farà traboccare.

IX.

Ciò quanto al ritorno al paganesimo in generale; ma non basta. Per giustificare il titolo dell’opera, bisogna mostrare che la risurrezione del sacrificio umano non è punto impossibile. Il sacrificio umano si distingue, come abbiamo detto, in sacrificio indiretto, ed in sacrificio diretto. – Il primo s’è dappertutto e sempre più o meno compiuto. Dunque non deve risuscitare, non e morto! Ma, se gli effetti sono ognora in ragion diretta delle cause, si può affermare, salvo l’intervento divino, che in pena della generale insurrezione dei popoli moderni contro il Clericalismo, tal genere di sacrificio tornerà con proporzioni più terribili che mai.

X.

Guerre del carattere antico, guerre d’atrocità e di sterminio, guerre non più d’un’armata contro un’armata, ma guerre di nazioni, gens contra gentem, divenute campi armati, inonderanno la terra di sangue umano. Conseguenza della rivolta universale contro Dio, questo formidabile avvenire è penetrato nei presentimenti delle nazioni: onde l’attendono, e vi si preparano. Che si fa oggidì in tutta l’Europa? Due cose: si fa la guerra a Dio, e lavorasi con un’attività febbrile a preparare la guerra degli uomini gli uni contro gli altri. Ogni giorno s’inventano nuove macchine di distruzione. Le torpedini per esempio, che in pochi minuti possono far saltare in pezzi il più forte naviglio. Si perfezionan le armi, si perfeziona la polvere, si perfezionano i fucili, si perfezionano i cannoni. Affin di resistere a questi potenti mezzi di distruzione, si guerniscono le provincie di forti distaccamenti; si duplicano i ripari delle città; armansi le coste marittime di batterie formidabili; si costruiscono non più vascelli ordinari, ma colossali, capaci a distruggere in poco tempo le città più forti o di resistere agli attacchi di un’intera squadra.

XI.

Eccone una prova. Il 18 settembre ha avuto luogo a Lorient il varo del Redoutable, il più potente naviglio costruito finora in Francia. La sua costruzione ha costantemente impiegati, per lo spazio di tre anni, più di mille operai. La sua lunghezza totale sorpassa 100 metri. La sua larghezza è di 20 metri. La sua capacità, quasi di 9,000 tonnellate, è superiore d’un quarto a quella delle corazzate del tipo dell’ Oceano. – Il bastimento è a doppio scafo, e presso a poco completamente costrutto in acciaio. Quest’è la prima volta che l’acciaio entra, in una si grande proporzione, nella costruzione d’un gran naviglio, vuoi in Francia, vuoi in altri luoghi.

XII.

I fianchi del Redoutable sono ricoperti d’una corazza, la cui grossezza sarà superiore a tutto ciò che s’è fatto finora. Ciascuna delle piastre che la compongono peserà 24,000 chilogrammi. Il davanti sarà armato d’un formidabile sperone di ferro lavorato del peso di 30,000 chilogrammi. I ponti sono a prova di bomba. L’artiglieria, composta di pezzi del più forte calibro, sarà disposta in una nuova maniera, che darà modo al vascello d’utilizzare questi grossi pezzi in tutte le direzioni. Il Redoutable è una corazzata a grande celerità. La sua macchina ha la forza di 6,000 cavalli. Essa farà muovere un’elice in bronzo di m. 6,30 di diametro. L’Inghilterra segue il medesimo progresso. Essa ha costruito un cannone in bronzo del peso di 87,000 chilogrammi, il quale scarica delle palle del peso di 8,000 chilogrammi. Segnali di confidenza nella pace universale. (1)

XIII.

Perché mai questi potenti mezzi di difesa o, a dir meglio, di distruzione, non sono stati inventati cento anni fa? Perché da cento anni in qua? L’uomo s’agita e Dio lo conduce. La Provvidenza non opera mai ciecamente. Questi preparativi di guerre formidabili han la loro ragione d’essere proprio oggidì, né più presto né più tardi. Avviso a questo povero mondo attuale, che ostinasi a chiudere gli occhi per non vedere, le orecchie per non ascoltare; che fa della guerra a Dio un suo passatempo, che ride di tutto e che canta esser tutto per la meglio del migliore dei mondi.

(1) Oggi la descrizione di questi “potenti” armamenti, descritti dal Gaume, fa sorridere se paragonati alle armi atomiche, ai bombardieri supersonici, ai missili balistici intercontinentali, alle corazzate e portaerei più grandi di intere città, ai sottomarini con testate nucleari, alle armi chimiche o batteriologiche, etc. etc. Il Redoutable, così minuziosamente descritto, paragonato alle corazzate ed alle portaerei attuali, è poco più che una piroga di papiro armata di cerbottane! Ma il perché di questi potenziamenti bellici [solo gli Stati Uniti, per “esportare” e mantenere la pace hanno stanziato in questo anno la somma di un trilione di dollari … perdonatemi, non so neppure come si scrivere una tal cifra in termine numerici e con quanti zero!], ha la medesima motivazione di sempre: il sacrificio umano di uomini inerti, fatti ad immagine di Dio, quindi nemici personali di satana, e perciò da eliminare! [n.d.r.-].

CAPITOLO XXXIII

(Continuazione del precedente.)

I.

Può egli ricomparire il sacrificio umano diretto? Tale è la questione che ci resta ad esaminare. Il sacrificio umano diretto, è l’immolazione d’una persona a un idolo qualunque. Che quest’idolo sia una persona, una statua, o semplicemente un’idea, poco importa. Come l’idolatria medesima, il sacrificio può esistere senza statue. «In una certa epoca dell’antichità, dice Tertulliano, non v’erano idoli. Tuttavia l’idolatria esisteva, non sotto questo nome, ma nelle opere. Parimenti oggi può essa praticarsi senza templi e senza idoli. 1 » [De Idolat., c. III]. L’affermazione di Tertulliano è conforme a quelle parole di san Paolo: « Imperocché voi siete intesi, scrive agli Efesini, come nissun fornicatore, o impudico, o avaro, che vuol dire idolatra, sarà erede nel regno di Cristo, e di Dio. » [Eph. V, 5]

II.

Perchè v’abbia il sacrificio umano diretto, non sono assolutamente necessarii nè un tempio né una statua. Si è per questo, come dice Tertulliano, che prima della fabbricazione degli idoli, si praticava l’idolatria, di cui l’atto principale fu sempre il sacrificio umano. Prendevasi un fanciullo, un prigioniero, uno schiavo, e mettevasi a morte in onore d’un re defunto o d’una pretesa divinità, che non aveva né tempio né statua. Più tardi, allorquando il demonio volle avere un culto completamente esteriore, ispirò agli uomini d’edificarsi dei templi e d’erigergli delle statue.

III.

Che facevano allora i grandi sacrificatori, persecutori de’primi secoli? Arrestavano i nostri padri, i nostri fratelli e le nostre sorelle, li conducevano avanti la statua di qualche divinità immaginaria, e loro dicevano: Offrite ad essa l’incenso siccome ad un Dio vero. Se mai essi rifiutavano, erano messi a morte. Erano queste altrettante vittime umane. Bisogna accuratamente osservare, che non era propriamente alla statua che offrivasi l’incenso ed immolavasi la vittima; ma all’idea cui la statua rappresentava, o meglio allo spirito che credeasi l’abitasse. Per esempio, il sacrificio ordinato dinanzi alla statua di Giove, era in onore del demonio considerato siccome dio supremo; quello ordinato dinanzi alla statua di Marte, era in onore del demonio considerato siccome dio della guerra, e così degli altri.

IV.

E venendo ad un’epoca più vicina, che cosa faceva la Rivoluzione del 93, questa degna figlia degli antichi pagani di Roma e di Grecia? Afferrava un sacerdote, e gli diceva: Giura di riguardar come vere le mie dottrine e di farne la regola di tua condotta; adora la Dea-Nazione che le promulga. Se il sacerdote si rifiutava, era immolato: benché non vi fossero né templi né statue, il sacrificio non era meno diretto. Quanti altri, preti e laici, sospetti d’ostilità contro la Dea-Rivoluzione, contro la Dea-Libertà, contro la Dea-Eguaglianza, contro il Dio-Popolo, e fino contro il Dio-Robespierre non furono per sì fatto delitto arrestati, imprigionati e condotti al patibolo? Non furon’essi altrettante vittime umane, immolate agl’idoli?

V.

Se gli anticlericali d’oggidì, aiutati dai loro fratelli, i martiri di Nonmèa, riuscissero ad impadronirsi del potere, troverebbonsi mai imbarazzati a rinvenir qualche Dio, qualche dea, il Genio stesso di qualche divus Caesar; in una parola qualche idolo, al quale esigere, sotto pena di morte, il sacrificio della verità, dell’onore, della coscienza? Troppo semplice colui che si pascesse di una simile illusione. Quanto a ciò, il passato è la profezia dell’ avvenire.

VI.

Del resto, se il demonio vuole avere templi e statue, non avrà che a dirlo. È egli meno potente oggi che nel 93? Ora, gli anticléricali del 93 gli assegnarono per santuarii, non solo il duomo di Parigi, ma la più parte delle chiese di Francia. Nè si fermarono qui: gl’innalzarono un tempio nei Campi-Elisi, dove vennero solennemente ad offrirgli i loro omaggi.

VII.

Quanto alle statue, non avranno che a sceglierle. Forseché i nostri giardini pubblici, le strade, i musei, non sono ripieni di statue di tutti gli dèi del paganesimo? Basterà ai moderni pagani esporne alcune sulle nostre piazze e esigere, sotto pena di morte, da chiunque passerà render loro omaggio. Siccome nulla è nuovo sotto il sole, così sarebbe questa la copia di ciò che Diocleziano e Massimiliano, i due anticlericali incoronati, fecero a Nicomedia e nelle principali città del loro impero. V’ha di più, sarebbe il compimento dell’oracolo divino che annunzia ciò che avrà luogo verso la fine de’ tempi, durante il regno dell’Anticristo : « Egli farà metter a morte tutti quelli che non adoreranno l’immagine della Bestia. Vorrà che tutti, piccoli e grandi, ricchi e poveri, liberi e schiavi, abbiano il carattere della Bestia, nella loro mano destra o sulla loro fronte; in guisa che nessuno possa comprare né vendere senza avere il carattere della Bestia. » [Apoc., XIII, 17, 16, 19. ]

VIII.

Intesa, come è stata spiegata, la risurrezione del sacrificio umano, non ha dunque nulla d’impossibile. Ciò non è tutto: sarebbe essa la necessaria conseguenza della morte del clericalismo. Io non dico niente di più; i ragionamenti ed i fatti che precedono sembrano bastevoli per giustificare questa mia operetta, dar materia di riflessione agli ottimisti, risvegliare i dormienti, scuotere i ciurmatori e qualificare gli anticlericali. [Continua…]

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[Nota redazionale: Il povero monsignor Gaume, impallidirebbe nel veder oggi il trionfo del paganesimo finanche nel tempio santo, nelle chiese una volta cattoliche, ove si sacrifica [incruentamente almeno per ora!] al “signore dell’universo”, cioè l’obbrobrio della massoneria clericale, il baphomet lucifero, acclamato pure nel trisagio da tanti ignari involontari adoratori del serpente primordiale! Ma satanasso è andato ancor più in là con il sacrificio umano. Se il dotto abate mostrava agli anticlericali i sacrifici di migliaia di poveri infelici presso i popoli dell’Africa, presso i druidi, l’antichità greca e romana, o l’ecatombe dei cardioprivati dell’America precolombiana, corredandoli con particolari raccapriccianti che avranno fatto inorridire tanti lettori disgustati dai banchetti con carni umane ancora palpitati e grondanti sangue, mai avrebbe immaginato che quelli erano numeri da bazzecola, un nonnulla in confronto a crimini ben più efferati e al sacrificio di milioni e milioni di esseri umani, immolati al demonio della “libertà sessuale”, del libero amore irresponsabile, al totem del paganesimo erotico, all’idolo del “culto fallico”, e questo in pieno XX secolo ed inizio del terzo millennio, dopo venti secoli di Cristianesimo! E sì che ci sono anche i templi satanici ed i sacerdoti sacrificatori, gli empi stregoni travestiti da rubicondi pasciuti professionisti con camice, cappellini e calzari sterili, con sonde aspiranti stritola membra, col tubo del respiratore automatico, assistiti da chierici in camice bianco e mascherina sterile, altri professionisti della morte. La sala dei sacrifici, addirittura sterilizzata con raggi u.v., è corredata da apparecchi elettronici sofisticati, scialitiche e lampade speciali, strumenti tecnologici, monitor con schermo piatto a cristalli liquidi, videocamere digitali  miniaturizzate e personale altamente specializzato, preparato per anni a queste orribili pratiche, come e più dei druidi! E non meno cruenta è la modalità di uccisione del povero uomo indifeso, immolato addirittura dai propri genitori e consegnato per finire in un contenitore di immondizia [i rifiuti “speciali”] o venduti all’industria dei cosmetici o ai laboratori delle cellule staminali [questo sì che è progresso scientifico!]. Le sonde aspiranti smembrano lentamente il povero sacrificato, braccio dopo braccio, gamba dopo gamba, e alfine viene staccata la testa, il segmento A, con “attenta” manovra, imparata dopo anni di “specializzazione” e perfezionamenti. Gli stregoni del Dahomey, i cannibali del Centro Africa, i sacerdoti strappacuori del Messico, sono dei dilettanti sprovveduti alle prime armi in confronto ai moderni sacrificatori che mietono, nella totale indifferenza, e … tutti lo sappiamo, milioni e milioni di uomini, esattamente uguali a tutti gli altri, immolati barbaramente, in modo più vile ed ipocrito ancora delle vittime delle tante guerre “democratiche” e di “liberazione”, le scibale sataniche della nostra epoca. L’altare del sacrificio, una volta in pietra o di legno, si è aggiornato, ed è diventato nientemeno che un tavolo “operatorio” snodabile, le cui funzioni sono regolate da comodi telecomandi ad infrarossi, onde permettere al boia sacrificatore-maciullatore … o pardon … volevo dire al “nobile” professionista I.Vu.Gista la posizione più idonea per fare un “buon lavoro”. Evviva la scienza medica! – Nel rileggere il libro dell’abate Gaume, avevamo avuto inizialmente un certo timore nel proporlo ai lettori, visto i contenuti che a prima vista potevano turbare la ipocrita tranquillità del benpensante; via via però ci siamo convinti che era assolutamente nostro dovere portare all’attenzione dei lettori Cattolici [quelli “veri” della Chiesa del Papa Gregorio!] questa piccola opera dell’abate Gaume, quanto mai profetica ed anticipatrice degli attuali abomini. Ora sappiamo meglio che il tutto non è casuale, ma fa parte di un piano da sempre operante, anche se con modalità cangianti con i tempi e le mode, un piano ben preciso dell’antico nemico dell’uomo, il serpente menzognero, ebbro di sangue umano fumante e divoratore di carne umana. Questo dimostra che è impellente il ricorso al nostro unico, vero Filantropo, a Colui che è morto nella carne per la nostra salvezza, al Redentore del genere umano, che spegnendo con il soffio della sua bocca l’opera dell’angelo malefico e dei suoi numerosissimi adepti, ci metta al riparo dal sacrificio umano, comunque effettuato.