DOVERI DEL CRISTIANO INFERMO

Doveri del cristiano infermo.

[da: Il Giardino spirituale – tip. Pesole, Napoli 1903, imprim.]

Tosto che sarete caduto ammalato guardatevi bene dall’affliggervi troppo, e di mormorare contro Dio. AttestateGli piuttosto la gioia pel vostro cuore nell’occasione che vi presenta di soffrire qualche cosa per amor suo. Dite alla vostra malattia quel che s. Andrea disse alla Croce quando la vide da lontano: “Siate la benvenuta, o Croce preziosa, cara malattia, perché voi venite da parte di Dio, e mi siete mandata per mio profitto. Mio Dio, io adoro gli ordini della vostra Provvidenza; io li ho sì malamente eseguiti, quando era in salute; fate o Signore, ve ne supplico, che almeno io li soffra con pazienza, mentre che sarò ammalato. Io lo sarò, mio Dio, quanto tempo a Voi piacerà e sono contentissimo di esserlo, perché è vostra volontà ch’io lo sia. – Accetto da questo momento tutti i dolori che Voi volete che io soffra, e li unisco ai tormenti che il vostro caro Figlio soffrì per l’amor mio. Abbraccio, o mio Gesù, questa croce che Voi mi avete posto sulle spalle. Io la voglio portare appresso a Voi, e morirvi, se lo volete, per vostro amore. A quest’effetto io rifiuto tutte le impazienze e tutt’i cordogli che forse mi cagionerà la violenza del male o la mia propria debolezza. Ma perché, senza la vostra grazia io non posso né agire, né soffrire, come bisogna, ve la domando umilmente, affinché io possa perfettamente adempire la vostra divina volontà. Così sia”.

Se il male che soffrite non vi perdette di recitare questa Orazione, fatevela dire da qualcheduno, e se non potete profferirla colla bocca, ditela almeno col cuore.

Durante la malattia.

Mentre sarete malato, procurerete d’osservare le regole seguenti:

I. Non aspettate di essere avvertito a confessarvi. Voi stesso lo domanderete fin dal primo o al più dal secondo giorno della vostra malattia, particolarmente se la febbre continua.

II. Dopo esservi confessato, chiederete che vi si arrechi il Santissimo Sacramento.

III. Se siete in pericolo evidente di morte, e che i medici lo credono a proposito, domandate che vi si dia l’estrema Unzione senza attendere gli ultimi momenti di vostra vita.

IV. Le virtù proprie e particolari degl’infermi essendo la pazienza e la rassegnazione alla divina volontà, le domanderete a Dio, e ne praticherete gli atti con più perfezione che vi sarà possibile.

V. Le preghiere che farete, durante la vostra malattia, debbono esser brevi, ma frequenti. Alzerete dunque di tempo in tempo gli occhi al cielo ovvero li fisserete su qualche devota immagine del Crocifisso, che farete attaccare prossimo al vostro letto. E farete con tutto il vostre cuore tali o consimili affetti: “Mio Gesù, siate benedetto; sia fatta la vostra santa volontà”. “Mio Dio, io adoro la vostra provvidenza, mio Salvatore datemi la pazienza”. “Gesù mio Redentore, io vi offro i miei dolori in soddisfazione dei miei peccati; unisco il male che soffro ai mali ed alla morte che Voi avete sofferta per amor mio”. “Io v’offro la mia vita. Sono contento di perderla per ubbidirvi”. “Vi raccomando l’anima mia: essa è vostra, Voi l’avete creata dal niente, e voi l’avete redenta alla vostra morte”. “Se volete che io guarisca, sia fatto il vostro divin volere. Se poi volete che io muoia, sia lodato il vostro santo Nome, io lo voglie pure“.

Dirigetevi ancora alla santissima Vergine ed a S. Giuseppe. Pregateli di assistervi. Pregate pure il vostro buon Angelo Custode, i vostri santi protettori e singolarmente quello del quale portate il nome, a cui siete obbligato di avere una particolare devozione. – Se guarite dalla vostra malattia, subito che potrete uscite di vostra casa, farete la prima visita alla chiesa, per ringraziare nostro Signore della sanità che si è compiaciuto di ridonarvi, e per supplicarLo di farvi la grazia di servirvene per l’avvenire meglio di quello che non avete fatto per il passato. Dopo di che, al più presto possibile, vi confesserete, e comunicherete in rendimento di grazie.

Raccomandatevi al vostro Angelo Custode; pregatelo che vi assista nelle tentazioni, e principalmente nel punto della morte.

Angelis suis Deus mandavit de te, ut custodìant te in omnibus viis tuis (Ps. XC). Iddio ha ordinato ai suoi Angeli di custodirvi in tutto il tempo della vostra vita.

In quovis diversorio, in quovis angulo, Angelo tuo reverentiam habe (s. BERN.) In qualunque luogo vi troviate, ricordatevi del rispetto che dovete al vostro Angelo custode.