De Segur: BREVI E FAMILIARI RISPOSTE ALLE OBIEZIONI CONTRO LA RELIGIONE [risp. XVII-XX]

XVII.

L A CHIESA CATTOLICA HA TERMINATO IL SUO TEMPO.

R. Ecco ornai diciannove secoli, ch’essa esiste, ed ecco press’ a poco altrettanto tempo, che di essa ciò si dice. Ciascun secolo, ciascun empio, ciascun inventore di setta o di eresia, si crede finalmente arrivato al giorno famoso dell’esequie della Chiesa cattolica; ciascun di essi si crede destinato ad intonare il “De profundis” del Papato, del sacerdozio cattolico, della Messa, e di tutte le antiche credenze della chiesa… e tuttavia questo giorno non arriva: cosi nel primo secolo del cristianesimo, un proconsole dell’imperatore Traiano gli scriveva: « Fra breve in grazia della persecuzione, questa setta sarà soffocata, e non si udirà più parlare di questo Dio crocifisso…. ». E Traiano è morto, ed il Dio crocifisso regna sempre nei mondo! – Cosi tre secoli dopo, Giuliano l’apostata si vantava di « preparare la tomba del Galileo » cioè a dire d’annientare la sua religione, e la Chiesa… E Giuliano è morto, e il Galileo, e la sua Chiesa vivono ancora. – Così al secolo sedicesimo Lutero, questo monaco ribelle che fece dell’orgoglio e della rivolta una religione, parlava del Papato come di una anticaglia che andava a finire: « O Papa, diceva, o Papa! io era una peste per te durante la mia vita; dopo la mia morte sarò la tua distruzione!… ». E Lutero è morto e il suo protestantismo si discioglie da tutte le parti! ed il Papato rimane tuttora sempre più vivo, più florido, più venerato che mai! – È pure in tal guisa che Voltaire, il nemico personale di Gesù Cristo, segnava le sue lettere: « Voltaire disprezza-Cristo, » o « distruggiamo l’infame » (cioè Gesù Cristo e la sua Chiesa): è pure così, dico, che Voltaire scriveva ad uno de’ suoi amici: Io sono stanco di sentire a dire che bastarono dodici uomini per fondare la religione cattolica; io voglio far vedere che basta uno solo per distruggerla » —« Entro ventanni, seriveva ad un altro, il Galileo avrà il bel giuoco! » E venti anni dopo, giorno più giorno meno, Voltaire moriva colla disperazione di un dannato, chiamando un prete che i suoi amici filosofi impedivano di venire sino a lui… – E la Chiesa vive sempre, traversando le età , annientando nel suo pacifico passaggio tutti coloro che la volevano distruggere. – Lo stesso avverrà ai nostri grandi sistemi moderni filosofici e sociali, che si erìgono modestamente a riformatori della religione di Gesù Cristo, scambiando sé nella Chiesa cattolica. – Meno da temersi ancora che i loro antesignani, questi poveri uomini neppur dubitano della loro debolezza! Credono far cose nuove, mentre non fanno che rincalzare il vecchio tema di Voltaire, di Calvino, di Lutero, ecc., ecc. Dimenticarono dunque essi forse la parola del Salvatore al primo Papa ed ai primi vescovi: «Andate; Insegnate a tutti i popoli; Io stesso sono con voi tutti i giorni, sino alla consumazione dei secoli? ». – Hanno essi dimenticato ciò che disse al principe degli apostoli: « Tu sei Pietro, e sopra questa pietra io fonderò la mia Chiesa, e le potenze dell’inferno non prevarranno contro di essa? » – Ciò che Dio ha fondato credono essi di poter distruggere? No, la Chiesa cattolica « non ha terminato il suo tempo » ella non avrà terminato il suo tempo, se non quando il mondo avrà terminato il suo. – La Chiesa non teme niente; essa sa qual sia il divino principio della sua forza, e della sua vita: ed essa seppellirà ì suoi avversari presenti più facilmente, più pacificamente ancora, che non abbia seppelliti i loro predecessori.

XVIII.

IO VOGLIO IL PURO VANGELO, IL CRISTIANESIMO PRIMITIVO.

R. Ed io pure lo voglio, e non ne voglio altro: e l’ho se sono buon cattolico; e voi Io potete avere alle medesime condizioni. Se siete buon cattolico, voi praticate il vangelo in tutta la sua purezza, voi avete lo stesso cristianesimo, le stesse credenze, la medesima religione che i primitivi cristiani. Il tempo non ha modificato il cristianesimo che in alcune delle sue forme esteriori; la sostanza è la stessa, assolutamente la stessa dopo che esiste. Queste modificazioni, queste esplicazioni, che fan credere alle persone poco riflessive che il cristianesimo attuale sia differente dal Cristianesimo primitivo, dipendono dalla natura stessa delle cose, e sì riscontrano in tutte l’opere di Dio. – Così l’uomo è forse un essere differente da se stesso ad un anno, a dieci anni, a trent’anni? No evidentemente; è il medesimo individuo, che a poco a poco si sviluppa, ed acquista la perfezione del suo essere. – Si dica Io stesso delle opere di Dio nell’ordine soprannaturale. La Chiesa cattolica, al tempo degli apostoli era come in germe; non si vedevano ancora tutte le sue ricchezze, tutta la sua potenza, tutta la vita; ma tutto ciò esisteva pronto a svilupparsi coi secoli. – Più si studia l’antichità cristiana, più si riconosce la verità di ciò, che ora diciamo. Ed è questo studio coscienzioso, che ha condotto alla religione cattolica un gran numero di dotti protestanti, o increduli, che trovarono nei monumenti dei tre primi secoli della Chiesa le vestigia evidenti, ed il principio di tutte le nostre istituzioni cattoliche, tra gli altri la supremazia spirituale del Vescovo di Roma, successore di s. Pietro; la sua autorità dottrinale, come pure quella dei vescovi successori degli Apostoli; la pompa del culto divino; il sacrificio della Messa con tutte le cerimonie che noi ancora pratichiamo, e di cui la maggior parte risale al secolo medesimo degli Apostoli; il culto della santa Vergine Madre di Dio; il culto dei santi, delle reliquie, delle immagini, i sette sacramenti, tra gli altri la confessione fatta al. sacerdote, ecc. ecc.. Si sono scoperte recentemente nelle catacombe di Roma, specialmente in quella di s. Agnese, che data dalla metà del secondo secolo, delle intere cappelle con diversi altari dove riposavano le reliquie dei martiri, con pitture, con immagini della santa Vergine, con una sedia pontificale, con pile per l’acqua benedetta, con confessionali, ecc. – Si abusa dunque grandemente della credulità del popolo, quando gli si predica, che il vero cristianesimo, il cristianesimo dei primi tempi, si trova altrove che nella credenza e nella pratica della religione cattolica. – In tutti tempi, cristiano e cattolico, sono stati sinonimi, ed i buoni cattolici dei nostri tempi non differiscono dai buoni cattolici dei primi secoli, che nel vestire: la fede, il cuore, l’opere sono le stesse. – Tutte le eresie hanno avuta questa pretensione che affettano a nostri giorni i pretesi riformatori della società, e della religione. Essi ripetono ciò che dicevano or sono tre secoli Lutero e Calvino loro avi. « Noi riformammo il cristianesimo riconducendolo alla sua primitiva purezza: voi, Chiesa cattolica, voi, preti cattolici, voi non ne capite niente: voi avete corrotto la verità, la religione, la dottrina di Gesù Cristo. Noi soli la possediamo e l’apportiamo al mondo! Ciascun dunque ci ascolti: l’umane miserie stanno per cessare; eccovi l’era novella che spunta !!…. » – Lasciamoli dire e non crediamo neppure la prima parola. Si è colla purezza di nostra vita, che loro bisogna rispondere, più che colle nostre parole. — Un vero cristiano, un santo, ecco il miglior argomento contro di essi.

XIX.

IO HO LA MIA RELIGIONE A ME. CIASCUNO È LIBERO DI PRATICARE LA SUA RELIGIONE COME L’INTENDE; CIÒ SOLO MI STA A CUORE, E SERVO DIO A MIO MODO.

R. E il vostro modo non è egli dì non servirLo? Si è come le persone che intendono per “libertà di coscienza”, « libertà di non aver coscienza. » – No, nessuno è libero di servire a Dio come l’intende, ma deve servire a Dio come Dio vuole essere servito e non altrimenti. – « Ciò vi sta a cuore. » È vero; ma vi ha alcun altro a cui sta pure a cuore: si è la Chiesa a cui Dio ordinò d’insegnarvi come voi dovete servirLo, e Andate, disse Egli a’ primi vescovi della sua chiesa, andate, insegnate a tutti i popoli: ammaestrateli » ad osservare tutti i miei comandamenti. » Colui che vi ascolta, ascolta me, e chi vi disprezza, disprezza me; ed eccovi che Io sono con voi in tutti i giorni, sino alla fine del mondo. » – La religione cristiana (o cattolica, è la stessa cosa) è la sola vera religione noi l’abbiamo visto più sopra (Ai numeri 13, 14, 15.); ella è adunque il solo vero e legittimo servizio di Dio. – Colui adunque 1.° Che non crede tutte le verità cristiane che insegna la Chiesa, le principali delle quali sono raccolte nel simbolo degli apostoli, e spiegate nei catechismi cattolici; 2.° Che non pratica quanto meglio può i dieci comandamenti di Dio, e le leggi, che fanno i pastori della chiesa; 3.° Che non pratica le virtù cristiane (la castità, l’umiltà, la dolcezza, il disinteresse, l’ubbidienza, ecc.), e non fugge i vizi opposti a queste virtù; 4° Che non impiega i mezzi di salute proposti dalla Chiesa ai suoi figli, cioè la preghiera, ed i sacramenti; – colui, dico, che non serve Dio in questo modo, non lo serve realmente (a meno che errando in buona fede, ma pur osservando la legge naturale, non creda ad un’altra religione adempiendone i precetti): “Offre a Dio un culto, che Dio non gradisce; vuole arrivare a Dio per una via diversa da quella che gli è tracciata; ha l’apparenza della religione, ma non ne ha la realtà. – Voi non siete dunque libero di servir Dio, come voi l’intendete; soprattutto non siete libero di non servirLo affatto.

XX.

I PRETI SON UOMINI COME GLI ALTRI ; IL PAPA E D I VESCOVI SON PUR UOMINI ! COME DUNQUE POSSONO ESSERE INFALLIBILI? IO VOGLIO BENSÌ UBBIDIRE A DIO, MA NON AD UOMINI PARI MIEI.

R. Si è come se un soldato dicesse: « Io voglio bensì ubbidire al re, ma non ubbidirò né al mio generale, né al mio colonnello, né al mio capitano; perché sono sudditi del re, come lo son io. » – Avreste voi difficoltà a rispondergli? Il mie compito qui non è più difficile. La Chiesa, è vero, è composta d’uomini; il Papa, i vescovi, i preti son uomini. Ma son uomini che Gesù Cristo medesimo ha rivestiti del potere spirituale e dell’autorità divina. E perciò, che non sono punto uomini come gli altri. – Gli Apostoli che furono i primi Vescovi della Chiesa, sono stati mandati agli uomini dal nostro Signor Gesù Cristo, come altrettanti suoi rappresentanti. Ubbidir loro non è già ubbidire ad uomini, ma a Dio, a Gesù Cristo. Loro disubbidire, disprezzare le loro leggi è disubbidire a Dio, disprezzare Gesù Cristo: «Chi disprezza voi. disprezza me. » – Non è all’uomo che mi sommetto, si è a Dio che esercita per mezzo dell’uomo la sua autorità sopra di me. – La sola differenza tra i comandamenti di Dio, ed i comandamenti della Chiesa è che i primi ci sono dettati direttamente da Dio, ed i secondi indirettamente per mezzo de’ suoi inviati; ma è sempre Dio solo che comanda. – Non è, a propriamente parlare, 1′ uomo che è infallibile nel Papa, è Dio stesso che lo riveste della sua verità, onde non possa insegnare l’errore ai popoli cristiani (È bene qui aggiungere che la Chiesa non è infallibile che per le cose di religione quali sono la definizione degli articoli di fede, la regola dei costumi, la disciplina generale, la liturgia, la canonizzazione dei santi ecc. Nostro Signor Gesù Cristo l’assiste in tutte queste cose e l’impedisce sempre di niente stabilire contro la verità e contro il bene spirituale del popolo cristiano. In ciò solo essa è infallibile»). – Così in materia di obbedienza religiosa, non bisogna far attenzione alle qualità personali del Papa, o del Vescovo, o del prete che ci amministra le cose sante, ma solo alla sua legittima autorità, al suo carattere di Papa, o di Vescovo, o di Prete. – Questo è il motivo per cui i difetti, qualche volta anche i vizi di un prete (ciò che grazie a Dio non è tanto frequente come si va dicendo), non devono scemare nei nostri cuori il rispetto, la fede, l’amore della religione. – Queste debolezze sono il fatto dell’uomo e non del Esse non possono ferire il sacerdozio divino di cui è rivestito. Il delitto di Giuda ha desso macchiato l’apostolico ministero? È ancor per questo motivo che la Messa, l’assoluzione, ecc., di un cattivo prete sono tanto valide, quanto l’assoluzione, la Messa, ecc., di un prete fedele. La consacrazione ha luogo per le parole dell’uno come per quelle dell’altro; i peccati sono rimessi tanto da questo come da quello; perché queste azioni sono il fatto del prete e non dell’uomo, e che i peccati di un prete non gli tolgono il carattere indelebile del sacerdozio. – Il prete prevaricatore è certamente colpevole, ma il suo sacerdozio resta sempre lo stesso; è quello stesso di Gesù Cristo che niuna cosa può alterare né distruggere.

 

Autore: Associazione Cristo-Re Rex regum

Siamo un'Associazione culturale in difesa della "vera" Chiesa Cattolica.