S. GIUSEPPE SPOSO DI MARIA VERGINE: 19 MARZO.

GIUSEPPE SPOSO DI MARIA VERGINE

19 MARZO.

[da: I SANTI PER OGN GIORNO DELL’ANNO – S. Paolo ed. 1933-]

 Giuseppe, il più grande dei Santi che la Chiesa veneri dopo la SS. Vergine, era di stirpe reale; ma allo splendore della corte, alla ricchezza della reggia, alla gloria delle armi e allo sfoggio del sapere, aveva sostituito lo splendore delle sue virtù, la ricchezza della grazia, l’umiliazione e lo studio continuo di conoscere e fare la volontà di Dio. La sua vita quanto è grande altrettanto fu nascosta e sconosciuta: nessuno storico scrisse le sue memorie, ma della sua santità, dei suoi meriti e della sua dignità abbiamo le più belle testimonianze scritturali. – Iddio nei suoi arcani disegni aveva destinato Giuseppe ad essere il custode del Salvatore, Gesù Cristo, e della Vergine sua Madre. – Giuseppe infatti ebbe in isposa una vergine il cui nome era Maria. Di questo matrimonio, che doveva servire all’adempimento dei disegni divini, Dio stesso se ne prese cura particolare. Maria, divenendo Madre, metteva in sicuro la sua onestà, trovava in Giuseppe un aiuto ed un sostegno per la vita, un compagno fedele che l’assistesse nei suoi viaggi, un consolatore nelle ore del dolore e della sofferenza. – Il Vangelo ci fa vedere come a S. Giuseppe fosse ignoto il grande prodigio che lo Spirito Santo aveva operato in Maria. Infatti da ultimo egli s’accorse che la sua sposa era incinta. Di fronte a questo fatto, di cui non aveva cognizione, si trovò fortemente angustiato. E poiché tanta era la carità e la venerazione che egli nutriva per la sua santa sposa, per non diffamarla, aveva divisato in cuor suo di abbandonarla clandestinamente. E già stava per eseguire il suo divisamento quando al Signore piacque rivelare al suo fedele servo il grande mistero della Incarnazione. Un Angelo apparve a Giuseppe nel sonno e gli rivelò che la gravidanza di Maria era miracolosa e che la virtù dell’Altissimo aveva operato nel casto seno di Lei il corpo adorabile del Salvatore. – Quando nella pienezza dei tempi il Desiderato delle genti venne ad abitare fra gli uomini, S. Giuseppe, riverente ed umile con la santa Vergine, fu il primo ad adorarlo. – Gesù Cristo se da una parte fu segno d’indomato amor, dall’altra, fin dalla culla, fu pure segno d’inestinguibile odio. Il primo infelice avversario del Divin Maestro, fu il triste re di Giudea, Erode. Quest’uomo di perversi costumi e di smodata ambizione, avendo udito che nella terra di Betlemme era nato un bambino, che sarebbe stato un grande re, temette del suo regno. – Ordinò quindi, che tutti i bambini del territorio di Betlemme da due anni in giù, fossero uccisi senza riserva. – Ma Giuseppe, avvertito dall’Angelo in sogno, sorge prontamente e preso Maria con il Bambino riparò in Egitto. – All’entrata del Messia in Egitto tacquero gli oracoli, le statue delle false divinità tremarono: « Gli idoli dell’Egitto cadranno al suo cospetto! » – Morto Erode, San Giuseppe dall’Angelo fu avvertito di fare ritorno ed egli premuroso rimpatriò. Temendo però di Archelao, succeduto nel trono al padre Erode, fu da Dio avvertito di stanziarsi in Galilea. Si ritirò a Nazaret, dove, ricco di meriti, si spense fra le braccia di Gesù e di Maria. Per questo S. Giuseppe s’invoca come protettore dei moribondi.

FRUTTO. — Anche noi possiamo imitare questa creatura straordinaria nell’unione con Gesù Cristo, camminando sempre alla presenza del Signore, conversando nel nostro cuore con Gesù.

PREGHIERA. — Dio, che con ineffabile provvidenza, ti sei degnato eleggere il beato Giuseppe a sposo della tua Santissima Madre, fa che venerandolo in terra qual nostro protettore, meritiamo di averlo intercessore in Cielo.

 Per dedicare se stesso e la propria famiglia al gran Patriarca San Giuseppe.

INVITO A QUESTA DEDICA,

Questa pia pratica consiste nel porre sotto la speciale tutele del Santo se stesso e la propria famiglia, con quanto ad essa appartiene di beni e di sostanze, promettendo a lui come caparra di devozione, una vita veramente cristiana, e ripromettendosi da Lui come premio una protezione singolare in tutte le cose.Si fa nel modo che viene indicato qui appresso con quella maggior solennità che si conviene ad una festa tutta religiosa e domestica: e sebbene essa appartenga a tutti i fedeli, appartiene nondimeno più particolarmente ai Capi di casa, ai quali è motivo di speciale fiducia nel Santo il sapere che anch’Egli fu nella medesima carriera, che fu anch’Egli Capo di casa, che tenne le veci di Padre al Figliuolo di Dio, che ebbe sollecitudini affannose, che sostenne travagli, fatiche e tribolazioni per la sua famigliuola, non che il sapere che se la sua carità è generosa con tutti i fedeli, essendo Patrono di tutta la Chiesa, generosissima si mostra con le famiglie che con un culto particolare pongono sè medesime sotto l’ombra del suo manto.Oh quante benedizioni pioveranno sui figliuoli, che sono le speranze più trepide delle famiglie cristiane, non che sulle loro sostanze e sui loro affari! Quanti aiuti in tutte le vicende della vita potranno i Capi di casa ripromettersi da s. Giuseppe!I vantaggi che da questa dedica derivano sono certamente inestimabili. Nei paesi dov’è in uso, si tiene come una salvaguardia contro tutti i pericoli di anima e di corpo, come una calamita che attira le benedizioni del cielo.Valgano per ogni stimolo a praticarle, le parole memorabili che s. Teresa scrisse sulla devozione a questo Santo:Non mi ricordo d’averlo finora supplicato di cosa alcuna, ch’Egli non m’abbia consolata. I favori e le grazie grandi che, mediante l’intercessione di questo Santo, ho ricevuto da Dio, ed i pericoli da’ quali egli mi ha liberata sì nell’anima che che nel corpo, sono cose meravigliose…. Vorrei persuadere ad ognuno la devozione verso questo glorioso Patriarca per la grande esperienza che ho dei beni grandi ch’egli ci ottiene da Dio, domando solo per amor di Dio, che chi non mi crede, ne faccia la prova, e vedrà coll’esperienza che gran bene egli sia l’esser divoto di questo Patriarca.

PRATICA DI QUESTA DEDICA

.1 – Si premette da tutta la famiglia la Novena in preparazione al giorno in cui si vuol fare la dedica.

2 – La vigilia del giorno a ciò destinato tre elemosine a tre famiglie povere, in memoria delle tre persone componenti la Sacra Famiglia.

3 – Nel giorno della Dedica, tutte, se è possibile, le persone della famiglia si accostano ai SS. Sacramenti.

4 – In un’ora da scegliersi ad arbitrio dal capo di casa, si colloca alla presenza di tutta la famiglia, il quadro o immagine del Santo in un luogo visibile. Poscia prostrati dinanzi ad essa, si recitano le preghiere, in onor dei Dolori e delle allegrezze del Santo, terminate le quali, il capo di casa, gli raccomanda tutta la famiglia coll’orazione di dedica posta alla fine di questa istruzione.

5 – Il giorno 19 di ogni mese si distingue con qualche ossequio al Santo, e si tiene accesa la lampada dinanzi la sua Immagine, in pegno e memoria della devozione che gli si professa. Se la povertà non permettesse la tenue spesa del lume, si supplisce col recitare davanti all’immagine 3 Pater, Ave e Gloria.

6 – Nelle tribolazioni, nelle malattie, nei bisogni di qualunque specie, si ricorre al Santo con quella confidenza che merita un Protettore cosi amoroso e così potente, e gli si domanda con fervide preghiere provvedimento e conforto.

7 . Durante l’anno si fanno ad onor suo tre Comunioni:

La 1° nel giorno della sua festa, 19 Marzo;

La 2° nel giorno del patrocinio, 3 Dom. dopo Pasqua;

la 3° nel giorno del suo Sposalizio, 23 Gennaio.

In una poi di queste tre feste si rinnova la Dedica nella maniera medesima con cui fu fatta la prima volta.

VANTAGGI DI QUESTA DEDICA.

Chi sano brama vivere,

e lieto i giorni chiudere,

ricorra con fiducia

di san Giuseppe ai meriti.

Che Sposo alla Vergine,

Ed ajo al divin Figlio,

Grazia non v’ha che neghisi

A chiunque a lui si dedica.

Orazione per la dedica a s. Giuseppe.

O glorioso Patriarca s. Giuseppe, che da Dio foste costituito capo e custode della più santa tra le famiglie, degnatevi di esser dal cielo Capo e Custode anche di questa che vi sta prostrata dinanzi, e domanda di esser ricevuta sotto il manto del vostro patrocinio. Noi fin da questo momento, vi eleggiamo a Padre, a Protettore, a Consigliere, a Guida, a Padrone, e poniamo sotto la vostra speciale custodia le nostre anime, i nostri corpi, le nostre sostanze, quanto siamo e quanto abbiamo, la nostra vita, lanostra morte. Voi riguardateci come vostri figli, e come cose vostre. Difendeteci da tutti i pericoli, da tratte le insidie e da tutti gl’inganni de’ nostri nemici visibili ed invisibili. Assisteteci in tutti i tempi, in tutte le necessità. Consolateci in tutte le amarezze della vita, ma specialmente nelle agonie della morte. Dite una parola per noi a quell’amabile Redentore, che bambino portaste nelle vostre braccia, e a quella Vergine gloriosa di cui foste dilettissimo Sposo; deh! impetrate da essa quelle benedizioni che vedete esser giovevoli al nostro vero bene, alla nostra eterna salvezza. Ponete insomma questa famiglia nel numero di quelle che vi sono più care ed essa procurerà con una vita veramente cristiana di non rendersi mai indegna del vostro efficacissimo patrocinio. Così sia.

[da Manuale di Filotea del sac. G. Riva, XXX ed. Milano 1888 – impr.-]

GIACULATORIA

per cui Pio TX, 3 Giugno 1874, concesse una volta al giorno

100 giorni d’Indulgenza.

“S. Giuseppe amico del Sacro Cuore, pregate per noi”.

CULTO PERPETUO DI S. GIUSEPPE

PRATICA DEL CULTO PERPETUO.

Chiunque voglia partecipare ai vantaggi di tal Culto perpetuo approvato da S. S. Pio IX il 20 Gennajo 1859, non ha bisogno di alcuna autorizzazione per fondarlo, né di inscrizione particolare per appartenervi. Basta che 30 o 31 persone del medesimo sentimento si prefiggano di non mancare, nel giorno che ciascuno avrà scelto, alle seguenti pratiche, cioè:

  1. Accostarsi ai ss. Sacramenti, e non potendo, supplire con un atto di contrizione e colla Comunione spirituale.
  2. Assistere con ispeciale divozione alla santa Messa in memoria della Presentazione di Gesù al tempio.
  3. Fare almeno un quarto d’ora di meditazione sulle di lui tribolazioni.
  4. 4. Tenersi raccolto nello spirito, e passar il giorno in memoria di S. Giuseppe.
  5. Fare qualche atto di mortificazione, o qualche opera di misericordia o spirituale o corporale.
  6. Recitare 7 Pater, Ave, Gloria in memoria de’ suoi Dolori e delle sue Allegrezze.
  7. Chiudere la giornata colla visita al ss. Sacramento e coll’offerta del cuore a s. Giuseppe.

Chi consola s. Giuseppe in vita sarà dallo stesso Patriarca soccorso in morte.

INDULGENZE DEL CULTO PERPETUO,

PIO IX i l 30 Gennajo 1856, approvando il Culto Perpetuo lo arricchì delle seguenti Indulgenze: 1. Indulg. Plen. Nel giorno della ascrizione, in quello che si è scelto da santificarsi, e m articulo mortis; 2. Indulg. Plen. il 19 Marzo, festa di s. Giuseppe; la III Dom. dopo Pasqua in cui festeggia suo Patrocinio, il 23 Genn. festa del suo Sposalizio e in tutte le feste di precetto di Maria Vergine ; 3. Indulg. di 7 anni e 7 quarantene in ogni giorno in cui si adempirà qualche duna delle cose sopra descritte.

INDULGENZE PEL MESE D I MARZO DEDICATO A S. GIUSEPPE.

Il Sommo Pontefice Pio IX con Rescritto della Segreteria dei Brevi, 11 Giugno 1855 concesse a tutti i fedeli che dedicano l’intero mese di Marzo in onore del glorioso Patriarca san Giuseppe: 300 giorni d’Indulg. in ciascun giorno del mese e la Plen. in un giorno ad arbitrio, in cui veramente pentiti, confessati e comunicati, pregheranno secondo la mente di S. Santità. Le dette Indulg. sono concesse dallo stesso Pontefice anche a coloro che, legittimamente impediti nel mese di Marzo, dedicheranno un altro mese qualunque in onore dello stesso S. Patriarca. Con altro Decreto, 27 Aprile 1865, le surriferite Indulgenze vennero estese a qualunque pratica di devozione venga fatta in tutti i giorni del mese a somiglianza della pia pratica del mese Mariano. Inoltre lo stesso Pontefice, 4 Febbr. 1877, dichiarò che le medesime Indulg. possono lucrarsi dai fedeli che compiono questo devoto esercizio in modo da terminare il mese colla festa di S. Giuseppe (19 Marzo).

Autore: Associazione Cristo-Re Rex regum

Siamo un'Associazione culturale in difesa della "vera" Chiesa Cattolica.