De Segur: BREVI E FAMILIARI RISPOSTE ALLE OBIEZIONI CONTRO LA RELIGIONE [risp. XV-XVI]

XV.

È ASSAI PIÙ COMODO L’ESSERE PROTESTANTE CHE CATTOLICO: SI RIMANE SEMPRE CRISTIANO, ED È QUASI LA STESSA COSA.

R. Sì, quasi, come la falsa moneta è la stessa cosa che la vera. La sola differenza è che l’una è vera, l’altra falsa. Non si tratta, in materia di religione, di ciò che è comodo, ma di ciò che è vero. – Incominciate con attenzione da questo evidente principio: non vi è via di mezzo tra la verità e l’errore. Ciò che non è vero è falso, e ciò che non è falso è vero. – Nella religione questo principio è ancora più importante che in ogni altra materia. — Non vi è che una vera religione; noi l’abbiamo visto: è la religione di Gesù Cristo, che abbraccia tutti i secoli, tutti i popoli, tutti gli uomini, e che per questo motivo è chiamata cattolica o universale. – Il protestantismo non è questa religione cattolica di Gesù-Cristo; dunque egli non è la vera religione: dunque è una religione falsa, un errore, una corruzione del Cristianesimo. – Questo solo di già basterebbe. Ma esaminiamo e andiamo più avanti. Gesù Cristo, fondatore del Cristianesimo n’è il solo Maestro. Nessuno giammai il negò. Dunque nessun uomo ha il diritto d’insegnare, predicare questa religione, se non ne ha l’incarico da Gesù-Cristo. Se io vi dicessi: « Mio amico, siete voi un cristiano? La religione cristiana vi insegna tale e tal altra dottrina, vi impone tale e tale altro dovere. Ebbene, io vengo a riformare tutto ciò. Invece di credere come per il passato, credete ciò che vi insegno; io vi esonero da tale e tal altro dovere che è incomodo: io vi permetto ciò che la vostra religione vi proibisce ecc. » Voi certamente mi rispondereste: « Ma » chi siete voi per agire in tal guisa? La mia religione non ha che un maestro, Gesù Cristo. È egli che vi ha inviato? » Quando e come vi ha inviato? Provatemi la vostra missione divina ». Ebbene, quando Chàtel e compagni, ai nostri giorni; quando Lutero, Calvino, Zuinglio, Enrico VIII ecc. or sono trecento anni si son fatti riformatori della religione cristiana, questa difficoltà del più semplice buon senso poteva arrestarli sino dal primo passo. – Molti loro hanno posta la questione: essi non poterono rispondere [Calvino volle tuttavia una volta fare un miracolo per sciogliere la difficoltà. Disgraziatamente prese male le sue misure, o piuttosto Dio le sventò. Egli aveva pagato un uomo onde facesse il morto per risuscitarlo in seguito. Quando egli arrivò, seguito dai suoi amici, la giustizia di Dio aveva colpito il suo complice; egli era veramente morto sul suo letto. Lutero montava in furia quando gli si domandava la prova della sua missione. E rispondeva chiamando l’importuno interrogante: asino, porco, cane, turco indiavolato ecc.], e le malvagie passioni solo hanno accettato la loro nuova religione. Ciò era infatti molto comodo; tutto ciò che è gravoso era soppresso: l’obbedienza ai veri pastori della Chiesa, la necessità delle buono opere, le penitenze corporali, il digiuno, l’astinenza, la confessione, la comunione, il celibato dei preti, i voti della professione religiosa, il timore di perdere la grazia di Dio ecc.; ciascuno non aveva altra regola a seguire, che la Bibbia intesa a suo capriccio. Non vi ha dunque che coloro i quali sono stati mandati da Gesù Cristo, che abbiano il dritto d’insegnare la sua religione. Ma questi inviati, questi capi della religione, questi pastori legittimi del popolo cristiano, chi son essi? Come riconoscerli? Mediante due ben semplici osservazioni. La prima è la semplice lettura del passo del Vangelo dove nostro Signor Gesù Cristo stabilisce l’Apostolo san Pietro capo e pastore supremo della sua Chiesa (cioè di tutti i Cristiani) e dove gli concede come agli altri Apostoli l’uffizio d’insegnare la sua religione a tutti gli uomini. – La seconda è un gran fatto storico, talmente evidente che i protestanti di buona fede non cercano negarlo, cioè che il Papa vescovo attuale di Roma, e capo della Religione cattolica, risale per una successione non interrotta di Pontefici sino all’apostolo Pietro. – Che di più chiaro che queste parole del Salvatore a san Pietro: « Tu sei Pietro » e sopra questa pietra edificherò la mia Chiesa; e le potenze dell’inferno non prevarranno contro essa. A te io darò le chiavi del regno dei cieli, e tutto quello che legherai sulla terra sarà legato nel cielo, e ciò che scioglierai sulla terra sarà sciolto nel cielo? » (S. Matteo cap. XVI) — Per il che, come l’hanno inteso tutti i secoli cristiani, san Pietro fu stabilito da Gesù Cristo, capo, fondamento immutabile, dottore, pastore di tutta la sua Chiesa, di tutti i suoi discepoli. Non avvi bisogno di ragionare su queste parole, sono esse tanto chiare ed evidenti! 1° Avvi una Chiesa cristiana, poiché Gesù Cristo disse: Ecclesiam meam (mia Chiesa). 2.° Non ve ne è che una sola; perché non dice : mie Chiese, ma mia Chiesa. 3.°E tra tutte quelle che si dicono essere questa Chiesa unica, quale è la vera, la sola vera? – Quella che è fondata su S. Pietro, governata da S. Pietro, ammaestrata da S. Pietro, sempre vivente nel suo successore; dunque la Chiesa cattolica di cui il Papa successore di S. Pietro è il Pontefice ed il Capo. Che di più semplice di questo ragionamento? Desso mi bastò per convincere un protestante (che si è fatto cattolico lo stesso giorno) ed una signora Russa scismatica. – Sul punto di salire al cielo, il Salvatore insiste di nuovo e conferma ciò che aveva detto a S. Pietro, dicendogli: « Sii il pastore de miei agnelli, sii il pastore delle mie pecore » (S. Giovanni cap. ult.). – Quanto agli apostoli, le promesse di Gesù Cristo non meno portano con sé la loro evidenza: « Ricevete lo Spirito Santo: come mio Padre inviò me, Io mando voi. » Andate, ammaestrate tutte le nazioni: battezzatele in nome del Padre, del Figliuolo, e dello Spirito Santo. Predicate l’Evangelio ad ogni creatura; ecco che Io sono con voi in tutti i giorni sino alla consumazione dei secoli. Colui che vi ascolta, ascolta me, e colui che vi disprezza, disprezza me. Colui che crede sarà salvo; ma colui che non crede sarà condannato. » Ecco le parole del Salvatore: Vedete ora il fatto. – Soli, il Papa ed i Vescovi, pastori attuali della Chiesa cattolica, salgono per una successione non interrotta, e che nessuno può negare, sino a S. Pietro capo degli Apostoli, e sino agli altri Apostoli. È dunque ad essi, e ad essi soli, che sono indirizzate queste grandi promesse, di Gesù-Cristo; sì è ad essi, e ad essi soli, che è affidata la missione d’insegnare, di predicare, di conservare la Religione; sono essi, ed essi soli, che sono i pastori legittimi del popolo cristiano, con essi, e con essi soli, Gesù Cristo dimora sino alla consumazione dei secoli, per preservarli da ogni errore nell’insegnamento, e da ogni difetto nella santificazione delle anime [È ciò che si chiama l’infallibilità della chiesa e l’infallibilità di Gesù Cristo, di Dio medesimo, che le è comunicata]. Si è adunque collo stare sommesso ad essi, ed ascoltando il loro insegnamento che io son certo di conoscere e di praticare la vera Religione cristiana. – E notate qui i grandi vantaggi di questa via d’autorità divina, chiara, ed infallibile, che ci presenta la Chiesa cattolica [Opposta alla via d’esame particolare che è il principio fondamentale del Protestantismo. Il Protestante si forma egli stesso la sua credenza, la sua religione, quasi che si possa fare la verità! quasi che la verità non fosse Dio stesso, il quale, se non m’ inganno è già fatto! Così presso i Protestanti, vi sono tante Religioni, quante sono le teste. Ed anche ciascuna testa la può cambiar tutti i giorni. In questo sistema è l’uomo, che fa, e disfa a suo piacere la verità infinita, che è superiore all’uomo. Io conosco una famiglia protestante composta di quattro persone, in cui ciascuna ha una differente Religione]. Come è facile ad un cattolico di conoscere con una certezza assoluta ciò ch’egli deve credere, ciò che deve evitare per essere cristiano! Non ha che ad ascoltare il suo parroco, inviato dal suo vescovo, inviato egli stesso dal Papa che è il Vicario di Gesù Cristo, suo rappresentante visibile, per cui insegna, per cui decide sovranamente ciò che si deve credere, fare, ed evitare. – Quanto ciò è bello! Quanto è semplice! Osservate pure quale unità perfetta proviene da quest’autorità. In ogni luogo, la medesima fede, la medesima dottrina, a Roma, a Parigi, in China, in America in Asia, in Africa, in ogni luogo, il medesimo insegnamento religioso vero, quello del Vicario di Gesù Cristo medesimo! In ogni luogo il medesimo sacerdozio, quello, di cui il Papa è il capo visibile, e Gesù Cristo il capo invisibile! In ogni luogo il medesimo sacrifizio, il medesimo culto, i medesimi sacramenti, i medesimi mezzi di santificazione e di salute. Unità tanto più bella tanto più sovrumana, quanto la società cristiana governata dal Papa (ed essa sola) si estende su tutta la terra. Dovunque vi sono cattolici. Il loro nome solamente lo indica (è l’osservazione di S. Agostino or son quindici secoli): Cattolico vuol dire universale. La Chiesa cattolica abbraccia lutti i tempi, tutti i paesi, tutti i popoli. E l’ultimo giudizio arriverà come predisse nostro Signor Gesù Cristo, quando la Chiesa cattolica avrà predicato la sua religione a tutti i popoli della terra (San Matteo cap. XXIV vers. 14). Dovunque essa penetra, la Chiesa cattolica diffonde la santità cristiana. Essa produce ovunque e sempre la perfezione la più sublime in quelli che sono docili ai suoi insegnamenti. Essa non cessò di produrre de’ santi dopo diciannove secoli, e di vedere Gesù Cristo suo Dio, e suo fondatore, confermare con miracoli la santità de’ suoi servi. – Il protestantismo al contrario (come il solo suo nome lo fa già travedere) è una disorganizzazione di tutto quest’ordine sotto il pretesto di riforma. Avvi in questo nome il senso di rivolta. Diviso in mille piccole sette che si anatematizzano a vicenda e che non s’accordano che nel loro odio contro l’antica Chiesa, Luterani, Calvinisti, Zuingliani, Valdesi, Sacramentari, Anabattisti, Pedobattisti, Kernuti, Evangelici, Anglicani, Quaccheri, Pietisti, Metodisti, Tremanti, ecc. (se ne contano più di duecento), il protestantesimo è l’anarchia religiosa. Esso attaccò il Cristianesimo sino nella sua essenza e nella sua costituzione; egli rigettò la regola fondamentale della fede, che è l’insegnamento infallibile e l’autorità divina del Papa e dei Vescovi, soli pastori, soli dottori legittimi. — E così mentre parla ben alto della fede, egli annulla la fede, cioè la sottomissione dello spirito e del cuore all’insegnamento divino. Infatti il protestante non crede che alla sua propria interpretazione della parola di Dio: egli si fa giudice delle controversie invece di quelli che Gesù-Cristo stabilì per giudici; crede alla sua ragione, non alla parola di Dio; non ha più credenza, non ha più che opinioni, variabili come egli stesso, e più non crede che a queste sue opinioni.—come mi diceva non ha guari un dotto protestante convertito. – Per questa stessa ragione, il protestantismo ondeggia ad ogni vento di dottrina, varia ogni anno, ogni giorno nel simbolo di sua fede. Oggi rigetta ciò che insegnava ieri; non ha né unità né antichità, né universalità, né stabilità. Sfido un protestante a dirmi precisamente che cosa sia la verità, che cosa crede, e ciò che tutti devono credere, sotto pena di non essere nella verità cristiana. « Tu cambi, diceva un giorno Tertulliano a Montano, dunque tu erri. » – Il protestantismo produce delle virtù, perché ha conservato degli avanzi di verità in mezzo alle sue distruzioni; ma queste virtù si risentono della mescolanza. Esse sono quasi sempre fredde, ed orgogliose come quelle dei farisei.—Esse esistono malgrado il protestantismo. In realtà esse sono cattoliche; ed appartengono alla Chiesa. Più i protestanti sono protestanti, meno hanno virtù cristiane; più s’avvicinano a noi, più le loro virtù hanno realtà e vita. Si disse giustamente dell’Inghilterra protestante, che essa era tra le altre sette, « La meno difforme, perché era la meno riformata [Da 25 o 50 anni i protestanti onesti e religiosi tendono in modo singolare ad avvicinarsi alla Chiesa cattolica: la religione che essi si fanno non ha quasi che il nome di protestante. Essi ci imitano in un’immensità di cose: hanno adottato il nostro genere di predicazione, ed i loro ministri non han più guarì l’usanza di declamare contro la religione cattolica come dianzi, molti prendono il nome di cattolici, molti invocano la santa Vergine, credono alla Messa. Si è il buon senso e la verità, che dominano poco a poco i pregiudizi dell’infanzia e della setta.] – Il protestantismo rigetta tutto ciò che è consolante, tenero, affettuoso nella religione: la santa presenza dì Gesù Cristo nel Sacramento del suo amore, il tribunale della misericordia, e del perdono; l’amore, e l’invocazione della benedetta Vergine Maria, questa dolce Madre del Salvatore, che Egli ci ha data per madre nel momento supremo di sua morte; l’invocazione dei Santi, nostri fratelli primogeniti, nostri amici, già entrati nella patria, dove ci chiamano, e ci aspettano ecc. – Non vi ha culto religioso; perché non si può dar questo nome a ciò, che si fa nella gran camera nuda che si chiama il tempio. – Non vi siete voi mai entrato? Si credono, alla prima veduta, queste assemblee piene di spirito religioso.—Si guardino da vicino; non vi si manifesta la vera presenza di Dio; non vi si sente sopra tutto il suo amore– Bisogna ricordarsi che i farisei erano una volta più assidui che gli altri nel tempio! Il vizio fondamentale del protestantismo è l’orgoglio. Perciò non produce santi. Giammai ha potuto fare una vera suora della carità, cioè un’umile ed affettuosa serva di Dio, e dei suoi poveri. – I suoi missionari sono mercanti di bibbie…. Paragonateli dunque agli apostoli, ed ai nostri missionari cattolici, eredi dello zelo, dei dolori degli Apostoli, come lo sono della loro fede! Quale differenza! I suoi ministri predicano senza missione. Con qual diritto, insegnano essi agli altri? confessano essi stessi, che non sono più che essi, poiché tutti i cristiani son preti, e secondo un gran numero tutte le cristiane ancora– Con qual diritto interpretano essi la parola di Dio ai loro fratelli? Sono essi infallibili? Questi uomini maritati non sono più gli uomini di Dio , gli sposi della Chiesa, gli uomini della devozione, del sacrificio, della carità, della castità, della perfezione…. Così — per riassumerci, — opposte alla parola espressa di Gesù Cristo; opposte alla tradizione storica di tutti i secoli passati! opposte all’idea di stabilità, d’unità, di perfezione inseparabile dall’opera dì un Dio, le sette protestanti, nate, le più antiche, or sono appena trecento anni, le più recenti fabbricate, riviste, aumentate, rimpastate sotto i nostri occhi nel nostro secolo, né sono, né possono essere la società o la Chiesa una, santa, universale, dei veri discepoli di Gesù Cristo, stabilita e costituita da diciotto secoli dagli apostoli di questo divino maestro. – Potrei aggiungere altre prove; mostrare l’impossibilità assoluta di provare l’inspirazione divina della santa scrittura e specialmente del Vangelo, senza l’infallibile autorità della Chiesa; le assurdità che i protestanti sono obbligati di professare quando sono logici e vogliono rimanere fedeli ai loro principj, ecc. Ciò che abbiamo detto è più che a sufficienza [Un’osservazione rimarchevole si è che giammai si vide un buon cattolico istruito nella sua fede e sincero nella sua pietà, farsi protestante per diventar migliore! mentre invece i protestanti che si fan cattolici, sono ordinariamente i più pii, i più illuminati, i più onorevoli a confessione stessa dei loro correligionari. Sovente (ai nostri giorni più che mai) dei protestanti si son fatti cattolici in punto della morte; giammai un cattolico si fere protestante in questo tremendo momento, quando la verità sola è avanti l’anima per giudicarla. Questa osservazione basterebbe sola per decidere la questione che ci occupa, e per farci concludere la verità della sola religione cattolica]. Dunque essere cristiano ed essere cattolico, è una sola e stessa cosa. – Dunque fuori della Chiesa cattolica non vi è vero cristianesimo, e come il proclamava sono sedici secoli s. Cipriano vescovo e martire: « Non può avere Dio per Padre, chi non vuole aver la Chiesa per madre. » Dunque un protestante che conosce la vera Chiesa, la Chiesa cattolica romana, governata ed ammaestrata dal Papa, è obbligato di entrarvi sotto pena di perdere la sua anima.—In religione più che in ogni altra cosa, conosciuto l’errore, bisogna abbandonarlo, e aderire alla verità. Dunque finalmente il dire: « Io posso essere cattolico o protestante o scismatico, senza cessare di essere cristiano, » è come dire: «Io posso essere turco, pagano, giudeo o cristiano, senza cessare d’essere nella vera religione [Noi abbiamo giudicato bene di insistere alquanto sopra il protestantesimo, perché vi è una specie di recrudescenza nella propaganda fatta in più paesi dai ministri protestanti. Segnatamente a Parigi, essi hanno divisa tutta la città in sezioni, e si adoperano a lutto potere per fondare scuole ed attirare a sé i figli delle classi operaie. Nel Piemonte non la risparmiano ad alcuna fatica per lo stesso fine; i parenti devono stare all’erta.] ».

XVI.

UN UOMO ONESTO NON DEVE CAMBIARE DI RELIGIONE. BISOGNA RIMANERE NELLA RELIGIONE I N CUI SI È NATO.

R. Sì, quando si nacque nella vera religione, che è la religione cattolica. Ma quando non si ebbe la sorte di nascere cattolico, e che si viene a scoprire la vera legge, non solo è permesso, ma è assolutamente necessario, sotto pena di grave peccato, abbandonare la setta protestante (od altra qualsiasi) in cui si può essere stato allevato. – Ciò non è punto apostatare. L’apostata è colui che abbandona la verità per l’errore. – Abbandonare l’errore per rientrare nella verità, si è adempiere la volontà di Dio; si è far un atto sovranamente ragionevole, legittimo, leale; si è operare secondo la propria coscienza, si è adempiere il più sacro dei doveri. – Si é inoltre far un atto di virtù eroica,— Perché colui che si convertì dee quasi sempre affrontare una terribile battaglia, i rimproveri, il disprezzo, gli insulti, le lagrime, i piagnistei della sua famiglia protestante, de’ suoi amici, de’ suoi correligionari, soprattutto dei ministri, indispettiti, furiosi, per questa diserzione. – Deve egli allora ricordarsi delle importanti parole del Salvatore: “Non sono venuto a portare pace, ma guerra”. “Son venuto a dividere il figlio dal padre, la figliuola dalla madre… Perché nemici dell’ uomo sono i propri domestici. Chi ama suo padre, o sua madre… il figlio, o la figlia più di me, non è degno di me”. E colui che non prende la sua croce e mi segue, non è degno di me. » – “Voi sarete odiati da tutti per causa del nome mio; ma chi persevera sino alla fine si salverà.” (s. Matt. c. X). – Una celebre protestante, la signora di Stael in una discussione religiosa, che essa aveva provocata sopra questo argomento di cambiar religione, credette di ricorrere a questa difesa triviale: « Io voglio vivere e morire nella religione dei miei padri.—Ed io, signora, nella religione de miei avi, soggiunse l’arguto interlocutore. » – Si è in altri termini la risposta che fece un ambasciatore di Francia, zelante cattolico, ad un signore inglese, protestante, il quale trovandolo guarito d’una malattia gravissima, gli domandava « Se non gli sarebbe assai spiaciuto d’essere sotterrato in un terreno eretico:—No, rispose l’ambasciatore, avrei solamente ordinato che mi si facesse la fossa un po’ più profonda, e mi sarei trovato in mezzo dei cattolici. » – Per poco, che i protestanti approfondiscano il terreno o la storia, ritrovano dappertutto l’incancellabile iscrizione che li condanna: Il protestantesimo è nato quindici secoli dopo il cristianesimo.