Permettetemi di portarvi alla Casa di mio Padre…!

laterano

L’Arcibasilica Papale del Santissimo Salvatore

Basilica di San Giovanni in Laterano – Roma

L’Arcibasilica Papale del Santissimo Salvatore, comunemente nota come Arcibasilica di San Giovanni in Laterano. La basilica di San Giovanni in Laterano, o Basilica Lateranense, è la Chiesa Cattedrale della diocesi di Roma e la Sede ecclesiastica ufficiale del Vescovo di Roma, che è il Papa – Gregorio XVIII.

   Queste parole sono utilizzate in riferimento all’Arcibasilica Papale, ed anche se il vero Papa attualmente non è assiso nella sua sede ecclesiastica ufficiale, che è appunto questa Arcibasilica, si suppone che formalmente sia seduto su di essa, che è il suo trono legittimo, defraudato da impostori!

Guarda, Signore, la mia miseria, perché il nemico ne trionfa”. L’avversario ha steso la mano su tutte le sue cose più preziose; essa infatti ha visto i pagani penetrare nel suo santuario, coloro ai quali avevi proibito di entrare nella tua assemblea”. [Lam. I: 9-10]

Essa è la più antica ed è al primo posto tra le quattro basiliche papali o basiliche maggiori di Roma (che possiedono la Cattedra del vescovo di Roma).

La Cattedrale del Papa, L’Arcibasilica di San Giovanni in Laterano, è denominata la “Chiesa madre” di tutte le chiese non solo nella città di Roma, ma in tutto il mondo.

La grande scritta sulla parte anteriore principale dell’Arcibasilica, riporta: ‘Clemens XII Pont Max Anno V Christo Salvatori In Hon. SS Ioan Bapt et Evang., una sintetica iscrizione latina che significa “Papa Clemente XII, nel quinto anno del suo Regno, dedica quest’edificio a Cristo Redentore, in onore di San Giovanni Battista e San Giovanni Evangelista”; Questo perché le cattedrali di tutti i Patriarchi sono dedicate a Cristo Salvatore; la co-dedica a San Giovanni Battista e San Giovanni Evangelista, è stata aggiunta secoli più tardi… Come Cattedrale del vescovo di Roma, si propongono pure altre chiese nella Chiesa cattolica, tra cui Basilica di San Pietro. Per questo motivo, a differenza di tutte le altre basiliche romane, essa detiene il titolo di Arcibasilica.

La dedicazione ufficiale

La dedicazione ufficiale della Basilica e l’adiacente Palazzo del Laterano fu presieduta nel 324 da papa Silvestro I, che dichiarava entrambi gli edifici essere “Domus Dei” o “Casa di Dio”. Al suo interno, è stato disposto il Trono papale, rendendola Cattedrale del vescovo di Roma. Nella riflessione della definizione della basilica al primato nel mondo come “Chiesa madre”, le parole: ‘ Sacrosancta Lateranensis ecclesia omnium urbis et orbis ecclesiarum mater et caput’ (che significa “Sacrosanta Chiesa in Laterano, la madre e il capo di tutte le chiese della città e del mondo”), sono incise nella parete frontale tra le porte dell’ingresso principale. Il Palazzo del Laterano e la Basilica sono stati consacrati due volte. Papa Sergio III li ha dedicati a San Giovanni Battista nel x secolo in onore del Battistero appena consacrato della Basilica. Papa Lucio II ha dedicato il Palazzo del Laterano e la basilica anche a San Giovanni Evangelista nel XII secolo. Pertanto, S. Giovanni Battista e San Giovanni Evangelista sono considerati come co-patroni della Cattedrale, essendone Cristo il Salvatore stesso il patrono principale, come indica l’iscrizione all’ingresso della Basilica, secondo tradizione nelle cattedrali patriarcali (che sono dedicate tutte a Cristo stesso).

Preghiamo Dio che il vero Vescovo di Roma, il Santo Padre – Papa GREGORIO XVIII , possa occupare come un tempo, il trono, il suo legittimo trono Santo (che i ladri hanno usurpato).

Hymnus

Caelestis urbs Jerusalem,

Beata pacis visio,

Quae celsa de viventibus

Saxis ad astra tolleris,

Sponsaeque ritu cingeris

Mille angelorum millibus.

O sorte nupta prospera,

Dotata Patris gloria,

Respersa Sponsi gratia,

Regina formosissima,

Christo jugata principi,

Caeli corusca civitas.

Hic margaritis emicant,

Patentque cunctis ostia:

Virtute namque praevia

Mortalis illuc ducitur,

Amore Christi percitus

Tormenta quisquis sustinet.

Scalpri salubris ictibus,

Et tunsione plurima,

Fabri polita malleo

Hanc saxa molem construunt,

Aptisque juncta nexibus

Locantur in fastigio.

Decus Parenti debitum

Sit usquequaque Altissimo,

Natoque Patris unico,

Et inclyto Paraclito,

Cui laus, potestas, gloria

Aeterna sit per saecula.

Amen.

[Inno: Celeste città di Gerusalemme, beata visione di pace, eccelsa, fatta di vive pietre, tu t’innalzi agli astri, incoronata come sposa da mille e mille Angeli! O sposa fedelissima, dotata della gloria del Padre, ricolma della grazia dello Sposo, regina bellissima, unita a Cristo principe, fulgente città del cielo. Di gemme brillano e a tutti sono aperte le sue porte, perché per la virtù dei meriti vi giunge ogni mortale, che per amore di Cristo sostiene tormenti. Le pietre che formano questa mole, son tagliate a colpi di salutare scalpello, e levigate assiduamente col martello, e, bellamente unite insieme, ne adornano il fastigio. * Da ogni parte sia reso l’onore dovuto al Padre Altissimo, al Figlio suo unigenito e all’inclito Paraclito, al quale siano resi lode, potere e gloria per tutti i secoli. Amen.]

sgiovannilaterano

DEDICAZIONE ARCIBASILICA SS. SALVATORE

9 NOVEMBRE.

Fino dall’antichità più remota si solevano consacrare a Dio con particolare solennità i luoghi destinati al culto divino. E’ un fatto questo che troviamo verificato nella storia di tutti i popoli, ma specialmente in quella del popolo d’Israele. Tutti infatti sanno quale fosse la magnificenza e la ricchezza del Tempio di Gerusalemme, e con quale pompa il Re Salomone lo abbia fatto consacrare a Dio. – Anche la Chiesa di Cristo ebbe fin dai suoi inizi i luoghi dedicati al culto: ai tempi dalla predicazione apostolica non erano che camere separate nelle case dei fedeli; in seguito si ebbero vere chiese. Durante le persecuzioni tutte queste chiese furono distrutte ed i cristiani costretti a ritirarsi nelle catacombe. Quando l’Imperatore Costantino il Grande, dopo la vittoria riportata su Massenzio, diede piene libertà ai seguaci del Vangelo (313), questi non risparmiarono fatiche e spese per edificare al Signore templi sontuosi, e numerose e grandiose furono le chiese che vennero fabbricate in quei tempi. Lo stesso imperatore ne diede l’esempio facendo costruire sul Monte Celio a Roma, in luogo dell’antico Palazzo Laterano una magnifica Basilica che fece dedicare al SS. Salvatore. In essa fu edificata una cappella dedicata e S. Giovanni Battista che serviva di Battistero, donde il nome di S. Giovanni in Laterano dato dai cristiani a quella chiesa. Il Pontefice S. Silvestro la consacrò solennemente il giorno 9 novembre e stabilì che le cerimonie da lui seguite in quella circostanza, fossero quelle con cui i cattolici avrebbero dovuto in seguito consacrare i loro templi. – La Basilica del Santissimo Salvatore sia per la sua magnificenza, sia per l’abituale residenza che in essa facevano anticamente i Sommi Pontefici, fu sempre dai cristiani considerata come la principale, la madre e la signora di tutte le chiese del mondo, e perciò, sola fra tutte, viene anche designata col titolo di Arcibasilica. Fin dai tempi di S. Leone Magno la officiava una collegiata di canonici regolari; oggi ai canonici regolari furono sostituiti canonici secolari col titolo di prelati. -Sebbene il Pontefice S. Silvestro, avesse ordinato che gli altari nelle chiese dovessero essere di pietra, tuttavia noi troviamo in questa basilica un altare di legno. Ciò non deve far meraviglia poiché dai tempi da S. Pietro a S. Silvestro, i cristiani solevano celebrare il Santo Sacrificio su altari portatili di legno. L’altare inoltre che fu collocato nella Basilica Lateranense era quello che aveva ordinariamente servito ai Sommi Pontefici nella celebrazione dei Divini Misteri, e correva tradizione che sul medesimo avesse celebrato lo stesso Principe degli Apostoli S. Pietro. Per questo venne posto in quella chiesa e fu nel medesimo tempo ordinato che nessuno, all’infuori del Papa, potesse su di esso celebrare il Santo Sacrificio. La Basilica del Santissimo Salvatore, più volte distrutta durante il percorso dei secoli, fu sempre con sollecitudine ricostruita, e l’ultima sua riedificazione avvenne sotto il Pontificato di Benedetto XIII, che la riconsacrò l’anno 1724. Fu in quest’occasione che venne stabilita ed estesa a tutta la cristianità la festa che oggi celebriamo.

FRUTTO. — Diportiamoci con sommo rispetto nella Casa del Signore, ricordando le parole del Divin Maestro: « La mia casa è casa d’orazione ».

PREGHIERA. — O Dio, che annualmente rinnovi il giorno della consacrazione di questo santo tempio, e per la virtù dei sacri misteri ci conservi incolumi, ascolta la preghiera del tuo popolo, e chiunque entrerà in questo tempio per domandarti favori, si rallegri nel vedere attuati i suoi desideri. Così sia.