S. EVARISTO PAPA E MARTIRE

Oggi si festeggia uno dei tanti Papi “impediti” della storia della Chiesa, che ha operato nella clandestinità delle catacombe, esattamente come l’attuale Pontefice, Gregorio S.S. XVIII, successore di Gregorio XVII, Cardinal Siri, e la Gerarchia in esilio della Chiesa Eclissata. Secondo alcuni falsi sapienti, se il Papa è impedito, il Papato non è da considerare valido. Secondo questi illustri “asini”, praticamente la successione pietrina si è fermata subito dopo S. Pietro. Questi sono dei veri sedevacantisti, nel senso che la loro testa è una sede assolutamente “vacante” di materia grigia. E pensare che ci sono tante anime che vanno loro dietro … verso l’inferno! Preghiamo con S. Evaristo per tutte loro.

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EVARISTO PAPA E MARTIRE

26 OTTOBRE.

Questo santo Pontefice, che per nove anni sedette sulla cattedra di San Pietro, illustrò la Chiesa con savie disposizioni, non meno che colla sua santa vita, coronata dalla palma del martirio. – Nacque Evaristo in Grecia da padre ebreo. Nella sua giovinezza frequentò le principali scuole della sua dotta patria, ed alla coltura filosofica e letteraria, unì pure lo studio delle dottrine cristiane, bandite dagli immediati successori degli Apostoli. Iscrittosi fra i catecumeni, ricevette il Santo Battesimo e divenne egli pure zelantissimo apostolo della fede, dapprima fra i suoi connazionali e poscia in Roma, chiamatovi forse da Papa Anacleto, che ne aveva ammirate le doti non comuni di scienza e di zelo. Alla morte di Papa Anacleto, per l’unanime consenso dei fedeli, fu eletto Evaristo a succedergli nel difficile e delicato Ministero. – Gravi furono le difficoltà che egli dovette sostenere nel suo Pontificato, rese più gravi ancora dalle furiose persecuzioni suscitate dagl’imperatori di Roma. La Chiesa era perciò costretta in quel tempo a svolgere le sue attività negli oscuri sotterranei delle Catacombe. – Ivi si compievano le sacre funzioni, ivi venivano conferiti gli Ordini Sacri, ivi pure si prendevano disposizioni per le più urgenti necessità. Non si può dubitare dello zelo indefesso di Papa Evaristo, né della sua pastorale vigilanza, secondo che il gran Martire Ignazio di Antiochia ci fa sapere sulla condotta dei fedeli di Roma al tempo di questo degnissimo successore di San Pietro. Essi infatti venivano proposti in esempio alle altre chiese della cristianità, per la purezza di dottrina, per l’ardente carità con cui si amavano, e vicendevolmente si prestavano aiuto, e per l’eroico attaccamento alla fede cristiana. – Moltissime e di singolare importanza sono le opere compiute nella Chiesa da questo glorioso Pontefice; però ricordate alcune, perché degne di maggiore rilievo. – Anzitutto, la divisione da lui fatta della Diocesi di Roma in Titoli o Parrocchie, a ciascuna delle quali propose un prete cardinale. Si ritiene pure sua l’istituzione dei sette Diaconi che dovevano accompagnare il Vescovo nella Sacra Predicazione. Uno dei suoi meriti più insigni, fu però quello di avere propugnato la santificazione del Matrimonio, ordinando che venisse celebrato pubblicamente e che le nozze fossero benedette dal Sacerdote: disposizione che fu poi largamente inculcata dal sapientissimo Leone XIII, e ultimamente da Pio XI, che ci ha donato un nuovo preziosissimo documento coll’Enciclica « Casti connubii » del 29 Dicembre 1930. – Ed è veramente un gran merito quello di avere riformato l’istituto matrimoniale, poiché ben sappiamo come la società tragga origine dalla famiglia: se questa sarà ispirataai sacri princìpi della fede, oh! allora tanti disordini saranno evitati ed al focolare domestico si tempreranno le virtù famigliari e sociali che faranno di un buon cristiano un savio cittadino. Il Santo Pontefice durante il suo saggio governo della Chiesa, conferì tre volte i Sacri Ordini, consacrando quindici Vescovi, diciassette Sacerdoti e due Diaconi. Santamente chiuse i suoi giorni, coronati dal glorioso martirio, che subì per ordine di Traiano, l’anno 112. – Le sue sacre spoglie furono deposte sul Colle Vaticano presso la tomba di San Pietro

FRUTTO. — Leggiamo volentieri la parola del Papa, sapendo che in Lui parla il Divin Maestro Gesù Cristo.

PREGHIERA. — Riguarda, Dio onnipotente, la nostra infermità e perché ci grava il peso del nostro mal operato ci protegga la gloriosa intercessione del tuo beato Martire e Pontefice Evaristo. Così sia.

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Proprio oggi, ricorre il 48° anniversario dell’elezione del Cardinal Siri al Soglio di Pietro, col nome di GREGORIO XVII. Il suo Papato fu però impedito da subito dal cardinal Tisserand, capobanda dei delinquenti della “Quinta colonna” infiltrata nel conclave a protezione degli interessi giudaico-massonici, decisi ad eleggere un vero Papa infallibile, ed a sostituirlo poi con un “pinocchio” fallibilissimo, che si muovesse agitato dai fili dei burattinai [fu eletto infatti il massone A. Roncalli, uno dei vari “santo-dannati” della sinagoga di satana che occupa attualmente la Santa Sede. A questo nuovo Eliodoro, ed agli altri, ancor peggiori di lui, che gli sono succeduti, e che ancor oggi sono ivi insediati, ricordiamo che la stessa sorte del biblico condottiero, toccherà loro che hanno occupato indebitamente la sede del Vicario di Cristo. Infatti fu lo stesso Eliodoro, convertito dalle “batoste” degli inviati celesti del Signore, a darne la sentenza: “Si quem habes hostem, aut regni tui insidiatorem, mitte illuc, et flagellatum eum recipies, si tamen evaserit: eo quod in loco sit vere Dei quaedam virtus. Nam ipse, qui habet in caelis habitationem, visitator et adjutor est loci illius, et venientes ad malefaciendum percutit, ac perdit”. [II Macc. III, 20-30]. [Se hai qualcuno che ti è nemico o insidia il tuo governo, mandalo là e l’avrai indietro flagellato per bene, se pure ne uscirà salvo, perché in quel luogo c’è veramente una potenza divina. Lo stesso che ha la sua dimora nei cieli è custode e difensore di quel luogo ed è pronto a percuotere e abbattere coloro che vi accedono con cattiva intenzione].