2 OTTOBRE FESTA DEGLI ANGELI

2 OTTOBRE FESTA DEGLI ANGELI CUSTODI

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DIVOZIONE AGLI ANGELI

Istruzione sopra l’Angelo Custode.

[da: Manuale di Filotea, del sac. Giuseppe Riva, Milano 1888 – XXX ed. – imprim. -]

Dopo Dio e Maria, non v’ha né in cielo, né in terra chi più si interessi per la nostra salute; e chi per conseguenza noi dobbiamo riverir maggiormente, dell’Angelo Custode? Datoci come per guida, per nostro compagno, per nostra difesa, fino dal principio della nostra esistenza, non ci abbandona mai finché non abbia ritornata l’anima nostra alle mani del Creatore. Chi può dire la sollecitudine con cui provvede alla nostra sicurezza così temporale come eterna? Dappertutto egli è con noi, di giorno e di notte, nella città o nella campagna, nella solitudine e fra i tumulti, nelle occupazioni e nel riposo: quindi ci consola nelle afflizioni, ci difende nei pericoli, ci illumina nei dubbi, ci soccorre in tutti i bisogni. risovveniamoci per un momento di quanto fece per Tobia l’Arcangelo Raffaele. Gli si esibì per compagno nel viaggio che doveva intraprendere alla capitale della Media, lo liberò dalla morte quando alla sponda del Tigri venne minacciato da un mostro; andò egli stesso da Gabelo per riscuoterne il credito; gli procurò una sposa che fece la sua felicità; gli insegnò la maniera di trionfare di quel demonio che le aveva già uccisi sette mariti: lo riconsegnò sano e salvo alla casa paterna:restituì al vecchio suo padre la vista da tanto tempo perduta, e gli rivelò tutti i disegni di misericordia dall’Altissimo, inseguiti in favore di sua famiglia. – Ora tutto questo non ò che un’immagine di ciò che fa per ciascuno in particolare l’Angelo Custode. Esso ci precede, dice la Scrittura, in tutte le strade, e allontana da noi quello che ci potrebbe essere occasione di inciampo e di caduta. Vero amico, non ci abbandona anche quando noi sprezziamo i suoi consigli e offendiamo la maestà di sua presenza, commettendo qualche peccato: anzi è allora che alza più forte la voce e colle minacce e coi rimorsi non cessa mai di stimolarci a sorgere dalle miserie in cui siamo caduti. Intanto perora presso il Signore la nostra causa, e implora la sospensione di quei flagelli che la giustizia divina potrebbe scaricare sopra di noi. – Basta che noi lo preghiamo di qualche cosa perché egli all’istante ci esaudisca. Anzi, basta professargli devozione sincera per essere da lui sovvenuti, non solamente a norma delle nostre speranze, ma anche al di là di tutti i nostri desideri! Così l’Apostolo San Pietro si vide dall’Angelo Custode rotte le catene, spalancate le porte, e condotto a mano fino al di fuori della prigione di Erode. Noi sappiamo che avviatosi S. Onofrio per il deserto ove dimorò per 60 anni, fu dal suo Angelo accompagnato fino a quella grotta che il Signore gli aveva destinato per domicilio, ed ivi dal medesimo spesse volte comunicato. Santa Susanna, che poi fu martire, venne dall’Angelo difesa contro gli iniqui attentati del lussurioso Diocleziano. – Santa Quinteria era dal suo Angelo avvisata di ciò che doveva fare. – Santa Brigida scozzese, non solo vide tante volte il suo Angelo Custode, ma lo udì cantare in sua presenza inni soavissimi di paradiso. San Raimondo di Pegnafort era quotidianamente svegliato dal suo Angelo al primo segno del mattutino, e Santa Francesca Romana ne godeva continua la compagnia e la conversazione, né le spariva dagli occhi se non quando essa era ricaduta in qualche fallo; il che faceva per avvertirla di ritornare subito col pentimento al primitivo suo stato. Mentre sant’Isidoro si tratteneva in chiesa ad udir Messa, il suo Angelo Custode lavorava per lui alla campagna affinché non avessero i mal devoti padroni a lagnarsi di sua tardanza. Santa Balbina e santa Costanza furono dai propri Angioli assistite nelle loro malattie. San Stanislao Kostka, entrato senza saperlo, in una chiesa di eretici, fu da un Angelo comunicato in presenza di s. Barbara. San Fermo e San Rustico erano dagli Angioli provveduti di cibo nelle loro prigioni, dove per la fede trovavansi condannati a morire di fame. Tante insomma e tali sono le grazie che fanno gli Angioli ai loro clienti, che è cosa impossibile il numerarle dinstintamente. – Quello però che deve farci arrossire si è, che sia così scarsa la nostra corrispondenza, così fredda la nostra devozione verso di loro. Suvvia pertanto, emendiamo il passato con un avvenire migliore. Ringraziamo di cuore la divina bontà che sia giunta a tal segno di degnazione da assegnarci un principe della sua Corte per nostro speciale custode: ma ricordiamoci che esso ci è dato affinché noi lo teniamo come testimonio, lo ascoltiamo come maestro, lo amiamo come amico, lo ringraziamo come benefattore, e lo riveriamo come Angelo. Si avvivi una volta la nostra confidenza nella sua protezione. A lui ricorriamo in qualunque necessità, e saremo certamente esauditi. Salutiamolo senza mai dimenticarcene, specialmente alla mattina, perché ci assista in tutte le occorrenze della successiva giornata; alla sera perché ci difenda contro le insidie notturne. Invochiamolo nell’uscire di casa perciò perché rimuova dai nostri occhi ogni sorta di vanità; al ritornarvi perché ci aiuti in tutte le domestiche faccende; nell’andare in chiesa perché tenga raccolte tutte le potenze dell’anima, non che i sensi del corpo, alla presenza di Dio; al principio delle nostre azioni perche riescano non solamente ben fatte, ma anche meritorie; nelle nostre preghiere perché le offra come un incenso di grato odore al cospetto dell’Altissimo. Guardiamoci però sopra tutto dal mancargli della debita riverenza col commettere sotto i suoi ocelli ciò che arrossiremmo di fare al cospetto dei nostri simili. A caratteri indelebili egli tiene nel suo libro registrate le nostre azioni, ed egli diverrà senza dubbio il nostro più terribile accusatore presso il divin tribunale, se, lungi dal secondare, avremo disprezzate le sue ispirazioni e i suoi consigli, o se, malgrado i suoi rimproveri e le sue minacce, noi avremo voluto camminare dietro le notre passioni. – È stata una pratica di molti Santi l’implorare il soccorso degli angeli Custodi delle persone con cui essi dovevano trattare, e che potevano molto aiutarli per aver un felice successo negli affari che dovevano maneggiare con quelle. Così un Vescovo può utilissimamente implorare il soccorso dell’Angelo della sua diocesi, un Curato quello della sua parrocchia, un Confessore quello del suo penitente, un predicatore quello del suo uditorio, un amico quello del suo amico. L’aver così intelligenza con essi per il bene delle anime è un cooperare con essi alla salute delle persone che sono confidate alla loro cura ed un occuparsi nelle opere di Dio in ispirito di unità ci ministri invisibili che vi impiega egli stesso. Non vi rincresca, Filotea, di consacrare all’invocazione particolare del loro patrocinio qualche momento di ogni settimana, specialmente del Martedì che è il giorno comunemente assegnato a tale scopo. Vi prego di incominciare, e il frutto abbondante che ne ritrarrete vi impegnerà senza dubbio a proseguire. Ogni giorno poi non lasciate mai di salutare il vostro Angelo alla mattina, alla sera, e frequentemente nella giornata colla brevissima e devotissima orazione della Chiesa ”L’Angele Dei”, etc. a cui vanno annesse le seguenti Indulgenze.

INDULGENZE PER “L’ANGELE DEI”

Pio VI: 2 Ott. 1795 accorda ogni volta che si recita con cuore almeno contrito e devotamente 100 giorni d’Indulg. — Indulg. Plenaria nella festa dei SS. Angeli Custodi (2 ott.) a chi alla mattina e sera tutto l’anno, purché in tal giorno confessato e comunicato visiti qualche Chiesa, o pubblico Oratorio pregando pel S. Pont. — Lo stesso Pontefice, 11 giugno 1796, accorda Indulg. Plen. in “articulo mortisa chi in vita l’avrà frequentemente recitata. Finalmente Pio VII, 15 maggio 1821, non solo conferma le sudd. Ind. ma ancora concede Ind. Plen. una volta al mese a chi l’avrà recitata per tutto il mese in un giorno ad arbitrio, purché conf. e comun. Visiti una pubblica Chiesa e preghi secondo la mente di S. S.

ALL’ANGELO CUSTODE (2 Ottobre).

ang. gerarchie

I. – O fidelissimo Esecutore dei consigli di Dio, santissimo Angelo mio Tutelare, che fino dai primi momenti della mia vita vegliate sempre sollecito alla custodia dell’anima mia e del mio corpo, io vi saluto e vi ringrazio, unitamente a tutto il coro degli Angeli dalla divina bontà destinati a custodi degli uomini: e istantemente vi prego di raddoppiare la vostra premura per preservarmi da ogni caduta nel presente pellegrinaggio, affinché l’anima mia si conservi sempre così monda, così pura quale voi stesso procuraste che divenisse per mezzo del santo battesimo. Angele Dei.

II. – Affezionatissimo mio Compagno,unico vero amico, SS. Angelo mio Custode, che in tutti i luoghi o in tutti i tempi mi onorate della vostra adorabile presenza, io vi saluto e vi ringrazio, unitamente a tutto il coro degli Arcangeli da Dio eletti ad annunziare cose grandi e misteriose, e istantemente vi prego di illuminare la mia mente colla cognizione della divina volontà, e di muovere il mio cuore alla sua sempre esatta esecuzione, affinché, operando sempre conformemente alla fede che professo, mi assicuri nell’altra vita il premio promesso ai veri credenti. Angele Dei.

III. – Sapientissimo mio Maestro, SS. Angelo mio Custode, che non cessate mai di insegnare la vera scienza dei Santi, io vi saluto e vi ringrazio, unitamente a tutto il coro dei Principati destinati a presiedere agli spiriti minori per la pronta esecuzione degli ordini divini, e istantemente vi prego di sopraintendere ai miei pensieri, alle mie parole, alle mie opere perché, conformandomi in tutto ai vostri salutevoli insegnamenti, non venga mai a perdere di vista il santo timor di Dio, che è il principio unico ed infallibile della vera sapienza. Angele Dei.

IV.- Amorosissimo mio Correttore, SS. Angelo mio Custode, che con graziosi rimproveri e con continue ammonizioni mi invitate a sorgere dalla colpa ogni qual volta per mia disgrazia vi sono caduto, io vi saluto e vi ringrazio, unitamente al coro delle Potestà destinate a raffrenare gli sforzi del demonio contro di noi, e istantemente vi prego a svegliare l’anima mia dal letargo della tiepidezza in cui vivo tuttora e di concederle tanta forza che valga a resistere ed a trionfare di tutti quanti i nemici. Angele Dei.

V.- Potentissimo mio Difensore, SS. Angelo mio Custode, che, scoprendomi assiduamente le insidie del demonio nelle pompe del mondo e delle lusinghe della carne, me ne facilitate la vittoria ed il trionfo, io vi saluto e vi ringrazio, unitamente a tutto il coro delle Virtù dal sommo Iddio destinate ad operare miracoli e a spingere gli uomini sulla strada della santità, ed istantemente vi prego a soccorrermi in tutti i pericoli, di difendermi in tutti gli assalti, affinché possa camminare sicuro nella via di tutte le virtù, specialmente dell’umiltà, della purità, fdellobbedienza e della carità, che sono le più care a voi, e le più indispensabili alla salute. Angele Dei.

VI. – Infallibile mio Consigliere, SS. Angelo Custode, che colle più vive illustrazioni mi fate sempre conoscere la volontà del mio Dio e i mezzi più opportuni pet adempirla, io vi salato e vi ringrazio unitamente a tutto il coro delle Dominazioni eletto da Dio a comunicarci i suoi decreti, ed a somministrarci la forza di dominar le nostre passioni, e istantemente vi prego di sgombrare dalla mia mente tutte le importune dubbiezze e le perniciose perplessità affinché, libero da ogni timore, secondi sempre i vostri consigli, che sono consigli di pace, di giustizia e di santità. Angele Dei.

VII. – Zelantissimo mio Avvocato, SS. Angelo mio Custode, che con incessanti preghiere perorate nel cielo la causa della mia eterna salute, e allontanate dal mio capo i meritati flagelli, io vi saluto e vi ringrazio unitamente a tutto il coro dei Troni eletti a sostenere il soglio dell’Altissimo e a stabilire gli uomini nel bene incominciato, e istantemente vi prego di coronare la vostra carità coll’ottenermi il dono inestimabile della finale perseveranza, affinché nella morte io passi felicemente dalle miserie di questo esilio ai gaudi eterni della patria celeste. Angele Dei.

VIII. – Binignissimo Consolatore dell’anima mia, Santo Angelo mio Custode, che con soavissime inspiri razioni mi confortate in tutti i travagli della vita presente ed in tutti i timori della futura, io vi saluto e vi ringrazio, unitamente a tutto il coro dei Cherubini che pieni della scienza di Dio, sono eletti ad illuminare la nostra ignoranza, e istantemente vi prego di assistermi specialmente e di consolarmi sì nelle presenti avversità come nelle estreme agonie, affinché allettato dalle vostre dolcezze, io chiuda il cuore a tutte le lusinghe fallaci di questa terra per riposare nelle speranze della futura felicità. Angele Dei.

IX, – Principe nobilissimo della Corte Celeste, infaticabile Coadiutore della mia eterna salute, santo Angelo mio Custode, che contrassegnate tutti i momenti con innumerevoli benefici, io vi saluto e vi ringrazio, unitamente a tutto il coro dei Serafini che, accesi più di tutti della divina carità, sono eletti ad infiammare i nostri cuori, ed istantemente vi prego di accendere nell’anima mia una scintilla di quell’amore di che voi ardete continuamente, affinché, in me distrutto tutto quello che sa di mondo e di carne, mi elevi senza ostacolo alla contemplazione delle cose celesti, e dopo aver sempre fedelmente corrisposto alla vostra amorevole premura su questa terra, venga finalmente con voi nel regno della gloria, a lodarvi, a ringraziarvi ed amarvi per tutti i secoli. Cosi sia. Angele Dei.

V. Ora pro nobis, beate Dei Angele.

R. Ut digni efficiamur etc.

OREMUS.

Deus, qui ineffabili providentia santos Angelos tuos ad nostram custodiam mittere dignaris, largire supplicibus tuis, et eorum sempre protectione defendi , et aeterna societate gaudere. Per Dominum nostrum, etc

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Orazione all’Angelo Custode

Spirito beato, che Dio assegnò per custode del mio corpo e dell’anima mia, per direttore di mia condotta, cooperatore di mia salute, mia scorta e mio sostegno nella strada della virtù, quanti anni sono che mi guidate nel mezzo di tutti i pericoli senza mai ritirarvi per le mie infedeltà, né abbandonarmi pei miei peccati! Eppure io non ho avuto per voi che della ingratitudine, pensando sol raramente alla carità che avete per me, e nulla facendo per riconoscerla! Io potrei ben dire come il giovine Tobia diceva all’Angelo Raffaele, che quand’anche dessi tutto me stesso a voi per divenire vostro schiavo, non potrei riconoscere degnamente i benefici da voi ricevuti, perché tutti i servigi che Tobia ricevette da quella santa guida, non sono che la figura e l’ombra dei buoni offici che mi avete prestati fino adesso, e che mi presterete fino al momento di entrare, come spero, nella casa del mio vero Padre. Se non che la ricompensa che desiderate da me, come l’Arcangelo Raffaele, si è che io benedica il Dio del cielo e che Gli renda gloria innanzi agli uomini perché ha fatto risplendere sopra di me la sua misericordia, e che io Lo benedica e Lo glorifichi, non con semplici parole, ma col camminare la strada dei suoi comandamenti, col consacrare tutto a Lui il mio cuore e le potenze dell’anima mia. Aiutatemi, Angelo di Dio a riconoscere in questa maniera tutto il bene che ho ricevuto da Lui per mezzo del vostro ministero; degnatevi di continuare verso di me le vostre caritatevoli cure. Correggete col vostro lume, che è un raggio di lume eterno, tutti i falsi lumi della mia ragione e tutte le illusioni dello spirito delle tenebre, se accade che esse mi facciano prendere per veri i falsi beni. Rimettete con salutari rimproveri sulla retta strada il mio cuore quando venisse a traviare. Difendetemi nelle tentazioni, e guardatemi da tutte le insidie de’ miei nemici visibili ed invisibili, e da tutte le ingannevoli dolcezze del peccato. Degnatevi anche di offrir me stesso a Dio, e colle vostre preghiere inchinate a mio favore la sua bontà. insegnatemi ad offrirGli delle preghiere che meritino di alzarsi sino al suo trono, e che voi possiate presentarGli con confidenza. Impetratemi quel rispetto e quella devozione che vi tiene così umiliato alla sua presenza e sì penetrato della sua santità; e l’esempio della vostra prontezza e della vostra fedeltà nell’eseguire tutti quanti i suoi voleri mi renda fedele a praticare tutto ciò che riguarda la sua legge ed i suoi disegni sopra di me con un amore ed una obbedienza che mi possa procurare la felicità di contemplarLo un giorno nel cielo, e di essere saziato con voi del pane invisibile della verità, nella pienezza della carità.

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AGLI ANGELI

Angeli beati che circondate il trono dell’Altissimo, San Michele, principe della milizia celeste; S. Gabriele, illustre ambasciatore della consolantissima nuova dell’Incarnazione; san Raffaele, fedel condottiere del giovine Tobia; e Voi tutti, o incomparabili Cori degli Angelici Spiriti, ardenti Serafini, luminosi Cherubini, immutabili Troni, potenti Dominazioni, ammirabili Virtù, formidabili Potestà; supremi Principati, sublimi Arcangeli, caritatevoli Angeli, io vi saluto e vi onoro, e penetrato da un’altissima stima per tutte le rare vostre prerogative, e pei vostri nobilissimi ministeri, io riconosco la mia insufficienza ad onorarvi come Voi meritate. Voi avete premure incredibili per la nostra salute, e v’impiegate a procurarla con illustrazioni divine e con impressioni d’amore che non possono mai essere abbastanza ammirate. Qual cuore sarà dunque così duro che non vi ami? Qual volontà così ostinata che non s’arrenda alle vostre ispirazioni? Quale ingratitudine così vile che non riconosca le vostre ineffabili tenerezze? Io mi abbandono dunque a Voi, o Santi protettori dell’anima mia, poiché voi avete il potere e lo zelo per aiutarmi, e non avendo io l’ardire di presentami al cospetto del Dio vivente, m’indirizzo a voi, o Grandi dell’Empiro, per avere accesso al medesimo col favore vostro. Presentatemi a questa augustissima Onnipotenza, ed ottenetemi qualche partecipazione delle vostre purissime inclinazioni. Sia io tanto distaccato dal mondo, quanto ne siete Voi umilmente separati; tanto disimpegnato dai sensi, quanto Voi siete spirituali, immortali e incorruttibili, tanto indifferente dei beni temporali, quanto Voi siete in una infinita abbondanza di beni celesti; tanto morto a tutte le passioni, quanto Voi siete inalterabili nella contemplazioni della divina bellezza tanto dipendente dalla volontà del mio Creatore, quanto Voi siete infaticabili nell’eseguirne prontamente i comandi; finalmente tanto incapace di alcuna ingiustizia,, o trasgressione della sua legge, quanto Voi siete invariabilmente fissi nel bene, confermati in grazia, e consumati nell’amore il più perfetto.

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ALL’ANGELO CUSTODE.

Ma quanto a voi, santo Angelo mio Custode, che posso io rendervi per tanti favori innumerabili che ho ricevo tuttodì dalla vostra instancabile carità? Non devo io confondermi della mia disattenzione a ringraziarvi e riverirvi? Con un fervore tutto nuovo io ripongo l’anima mia nelle vostre mani. Annunciate ad essa le verità del cielo, affinché le segua, fatele comprendere i suoi errori, affinché li detesti; mostratele i suoi pericoli, affinché li schivi; avvertitela de’ suoi obblighi, affinché li adempia. Ottenete lo spirito dell’orazione, dell’umiltà e della mortificazione; affinché su di queste indispensabili virtù, come sopra di altrettante colonne, fondi mai sempre l’edifizio della sua beata eternità; e finalmente soccorretela sino all’estremità dei suoi giorni, affinché Voi stesso possiate con compiacenza presentarla al trono di quel Dio che senza interruzione adorate; e così le sia assicurata la bella sorte di godere per tutti i secoli la vostra dolcissima compagnia insieme a quella di tutti i Santi che regnano con Cristo su in cielo.

Autore: Associazione Cristo-Re Rex regum

Siamo un'Associazione culturale in difesa della "vera" Chiesa Cattolica.