12 Settembre: IL SANTO NOME DI MARIA

Oggetto della festa.

[D. Guéranger: l’anno liturgico, II vol.]

Qualche giorno dopo la nascita del Salvatore la Chiesa ha consacrato una festa per onorarne il Nome benedetto. Ci insegnava così quanto questo Nome contiene per noi di luce, di forza, di soavità, per incoraggiarci ad invocarlo con fiducia nelle nostre necessità (L’anno Liturgico, 183-187). – Così dopo la festa della Natività della Santissima Vergine, la Chiesa consacra un giorno ad onorare il santo nome di Maria per insegnarci attraverso la Liturgia e l’insegnamento dei santi, tutto quello che questo nome contiene per noi di ricchezze spirituali, perché, come quello di Gesù lo abbiamo sulle labbra e nel cuore.

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Storia della festa.

La festa del santo nome di Maria fu concessa da Roma, nel 1513, ad una diocesi della Spagna, Cuenca. Soppressa da san Pio V, fu ripristinata da Sisto V e poi estesa nel 1671 al Regno di Napoli e a Milano. Il 12 settembre 1683, avendo Giovanni Sobieski coi suoi Polacchi vinto i Turchi che assediavano Vienna e minacciavano la cristianità, S.S. Innocenzo XI, in rendimento di grazie, estese la festa alla Chiesa universale e la fissò alla domenica fra l’Ottava della Natività. Il santo Papa Pio X la riportò al 12 settembre.

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Nome uscito dal cuore di Dio.

Più che il ricordo storico della istituzione della festa, ci interessa il significato del nome benedetto dato alla futura Madre di Dio e nostra. – Il nome presso i Giudei aveva un’importanza grandissima e si soleva imporre con solennità. Sappiamo dalla Scrittura che Dio intervenne qualche volta nella designazione del nome da imporre a qualche suo servo. L’angelo Gabriele previene Zaccaria che suo figlio si chiamerà Giovanni ed egli ancora dice a Giuseppe, spiegandogli l’Incarnazione del Verbo: « Gli porrai nome Gesù ». Si può quindi pensare che Dio in qualche modo sia intervenuto, perché alla Santissima Vergine fosse imposto il nome richiesto dalla sua grandezza e dignità. Gioacchino ed Anna imposero alla loro bambina il nome di Maria che a noi è tanto caro.

Il tuo nome è un olio sparso

1 Santi si sono compiaciuti di paragonare il nome di Maria a quello di Gesù. San Bernardo aveva applicato al Signore il testo della Cantica: « Il tuo nome è un olio sparso » (Cantico dei Cantici, 1, 3), perchè l’olio dà luce, nutrimento e medicina. Anche Riccardo di san Lorenzo dice: « Il nome di Maria è paragonato all’olio, perché, dopo il nome di Gesù, sopra tutti gli altri nomi, rinvigorisce i deboli, intenerisce gli induriti, guarisce i malati, dà luce ai ciechi, dona forza a chi ha perso ogni vigore, lo unge per nuovi combattimenti, spezza la schiavitù del demonio e, come l’olio sorpassa ogni liquore, sorpassa ogni nome » (De Laudibus B. M. V. 1. II, c. 2).

Altre interpretazioni.

Oltre sessantasette interpretazioni diverse sono state date al nome di Maria secondo che fu considerato di origine egiziana, siriaca, ebraica o ancora nome semplice o composto. Non vogliamo trattenerci sulle interpretazioni e scegliamo le quattro principali riferite dagli antichi scrittori. « Il nome di Maria, dice sant’Alberto Magno, ha quattro significati: illuminatrice, stella del mare, mare amaro, signora o padrona» (Comm. su san Luca, 1, 27).

Illuminatrice.

È la Vergine immacolata che l’ombra del peccato non offuscò giammai; è la donna vestita di sole; è « colei la cui vita gloriosa ha illustrato tutte le Chiese » (Liturgia); è infine Colei, che ha dato al mondo la vera luce, la luce di vita.

Stella del mare.

La liturgia la saluta così nell’inno, così poetico e popolare, “Ave maris stella” e ancora nell’Antifona dell’Avvento e del tempo di Natale: “Alma Redemptoris Mater”. Sappiamo che la stella del mare è la stella polare, che è la stella più brillante, più alta e ultima di quelle che formano l’Orsa Minore, vicinissima al polo fino a sembrare immobile e conservare una posizione quasi invariabile per lunghe notti e per questo fatto è di molta utilità per orientarsi sulla carta del cielo e aiuta il navigante a dirigersi, quando non possiede la bussola. – Così Maria, fra le creature, è la più alta in dignità, la più bella, la più vicina a Dio, invariabile nel suo amore e nella sua purezza, è per noi esempio di tutte le virtù, illumina la nostra vita e ci insegna la via per uscire dalle tenebre e giungere a Dio, che è la vera luce.

Mare amaro.

Maria lo è nel senso che, nella sua materna bontà, rende amari per noi i piaceri della terra, che tentano di ingannarci e di farci dimenticare il vero ed unico bene; lo è ancora nel senso che durante la Passione del Figlio il suo cuore fu trapassato dalla spada del dolore. – È mare, perché, come il mare è inesauribile, è inesauribile la bontà e generosità di Maria per tutti i suoi figli. Le gocce d’acqua del mare non possono essere contate se non dalla scienza infinita di Dio e noi possiamo appena sospettare la somma immensa di grazie che Dio ha deposto nell’anima benedetta di Maria, dal momento dell’Immacolato Concepimento alla gloriosa Assunzione in cielo.

Signora o padrona.

Maria è veramente, secondo il titolo datole in Francia, Nostra Signora. Signora vuol dire Regina, Sovrana. Regina è veramente Maria, perché la più santa di tutte le creature, la Madre di Colui, che è Re per titolo di Creazione, Incarnazione e Redenzione; perché, associata al Redentore in tutti i suoi misteri, gli è gloriosamente unita in cielo in corpo e anima e, eternamente beata, intercede continuamente per noi, applicando alle nostre anime i meriti da Lei acquistati davanti a Lui e le grazie delle quali è fatta mediatrice e dispensiera.

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Discorso di san Bernardo.

Preghiamo la Santissima Vergine, perché voglia realizzare per noi i diversi significati, che santi e dottori hanno dato al suo nome benedetto, riportando la conclusione della seconda omelia di san Bernardo sul Vangelo “Missus est”: – « E il nome della Vergine era Maria. Diciamo qualche cosa di questo nome, che significa stella del mare. Si adatta perfettamente alla Madre di Dio, perché come l’astro emette il suo raggio, così la Vergine concepisce suo Figlio e il raggio non diminuisce lo splendore della stella e il Figlio non diminuisce la verginità della Madre. Nobile stella sorta da Giacobbe il cui raggio illumina il mondo, splendente nei cieli, penetra l’abisso, percorre la terra. Riscalda più che i corpi le anime, inaridisce il vizio, feconda la virtù. Sì, Maria è l’astro fulgente e senza uguali che era necessario sul mare immenso, che scintilla di meriti e rischiara coi suoi esempi la nostra vita. » Chiunque tu sia che nel flusso e riflusso del secolo abbia impressione di camminare meno su terra ferma che in mezzo alla tempesta turbinante, non distogliere gli occhi dall’astro splendido, se non vuoi essere inghiottito dall’uragano; se si desta la burrasca delle tentazioni, se si drizzano gli scogli delle tribolazioni, guarda la stella e invoca Maria. Se sei in balìa dei flutti della superbia o dell’ambizione, della calunnia o della gelosia, guarda la stella e invoca Maria. Se collera, avarizia, attrattive della carne, scuotono la nave dell’anima, volgi gli occhi a Maria. Turbato per l’enormità del delitto, vergognoso di te stesso, tremante all’avvicinarsi del terribile giudizio, senti aprirsi sotto i tuoi passi il gorgo della tristezza o l’abisso della disperazione, pensa a Maria. Nei pericoli, nell’angoscia, nel dubbio, pensa a Maria, invoca Maria.» Sia sempre Maria sulle tue labbra, sia sempre nel tuo cuore e vedi di imitarla per assicurarti il suo aiuto. Seguendola non devierai, pregandola non dispererai, pensando a lei tu non potrai smarrirti. Sostenuto da lei non cadrai, protetto da lei non avrai paura, guidato da lei non sentirai stanchezza: chi da lei è aiutato arriva sicuro alla mèta. Sperimenta così in te stesso il bene stabilito in questa parola il nome della Vergine era Maria ».

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VIRTÙ E PREROGATIVE DELLA BEATA VERGINE MARIA

Osserva che la Vergine Maria fu sole sfolgorante nell’annunciazione dell’Angelo, fu arcobaleno splendente nel concepimento del Figlio di Dio, fu rosa e giglio nella nascita di lui. Nel sole ci sono tre prerogative: splendore, candore e calore, che corrispondono alle tre parti del saluto dell’arcangelo Gabriele. La prima: “Ave, piena di grazia”; la seconda: “Non temere”; la terza: “Lo Spirito Santo scenderà su di te”. Quando dice: «Ave, piena di grazia! Il Signore è con te; tu sei benedetta fra le donne» (Le 1,28): ecco lo splendore del sole. E questo può riferirsi anche alle quattro virtù cardinali, ognuna delle quali rifulse in Maria in tre modi. Dalla temperanza le venne la riservatezza nel corpo, la modestia nel parlare, l’umiltà del cuore. Ebbe la prudenza quando tacque nel suo turbamento, quando comprese il significato di ciò che aveva udito, quando rispose a ciò che le veniva proposto.Ebbe la giustizia quando attribuì a ciascuno ciò che gli era dovuto. Si comportò con fermezza di cuore nel suo sposalizio, nella circoncisione del Figlio, nella purificazione stabilita dalla legge. Manifestò la sua compassione a chi soffriva, quando disse: «Non hanno più vino» (Gv II,3). Fu in comunione con i santi, quando perseverava nella preghiera con gli apostoli e le altre donne (cf. At I,14). Per la sua fortezza e grandezza d’animo si assunse l’obbligo della verginità, lo osservò e tenne fede a quell’altissimo impegno. San Bernardo afferma che «le dodici stelle poste sulla corona della donna» (Ap XII,1), della quale parla l’Apocalisse, sono le dodici prerogative della Vergine: quattro del cielo, quattro della carne e quattro del cuore, che scesero su di lei come stelle del firmamento. – Le “prerogative del cielo” furono: la generazione di Maria, il saluto dell’angelo, l’adombrazione dello Spirito Santo, l’ineffabile concepimento del Figlio di Dio. “Le prerogative della carne”: fu la prima di tutte le vergini, fu feconda senza corruzione, gravida senza disagio, partoriente senza dolore. – “Le prerogative del cuore” furono: la pratica dell’umiltà, il culto del pudore, la magnanimità della fede e il martirio spirituale, per il quale una spada trafisse la sua anima (cf. Lc. II,35). Alle prerogative del cielo vanno riferite le parole: «Il Signore è con Te»; alle prerogative della carne, le parole: «Benedetta sei Tu fra le donne»; alle prerogative del cuore, le parole: «Piena di grazia».

Nella festa del Nome di Maria, chi confessato e comunicato assiste alla Messa solenne, per concessione di Innocenzo XI il 17 luglio 1672, confermata da Pio IX il 3 giugno 1836 acquista Ind. Plen. Applicabile ai Defunti. Quest’ultimo poi ha dichiarato che coll’acquisto di tale indulgenza, basta anche la Messa Parrocchiale o Conventuale, celebrala da un prete solo, come avviene in campagna, o fra le Comunità Religiose. – Questa festa, già celebrata in molte parti della Cristianità, fu resa universalmente obbligatoria da Innocenzo XI nel 1683 dopo che nella domenica successiva alla Natività di Maria, fu riportata dai Cristiani, capitanati da Sobieski re di Polonia, ìla più strepitosa vittoria contro i turchi che con spaventevole esercito assediavano Vienna, e di là minacciavano tutta l’Europa.

Preghiera per il Nome di Maria

(da G. Riva, Manuale di Filotea, Milano 1888. – con imprim. -)

 I – A tutta ragione, o Maria, nel significato del vostro nome vi chiamate Padrona, perché, nata dai più illustri personaggi che dominarono la Palestina, voi non vi compiaceste mai d’altro che dell’oscurità e dell’abbandono in cui traeste la maggior parte dei vostri giorni, e del fedele servizio del vostro Dio, a cui vi consacraste irrevocabilmente fino dai vostri primi anni. Deh, impetrate anche a noi questo spirito di umiltà e di fervore, affinché non ci gloriamo mai d’altro che di vivere a vostra imitazione sempre crocifissi con Cristo ond’essere con Cristo glorificati. Ave.

II -Ben vi si addice, o Maria, il glorioso titolo di Illuminata significatoci dal vostro nome, perché, esente da ogni macchia, adorna di ogni virtù fino dal principio della vostra esistenza, foste arricchita di tanti lumi, così nell’ordine della natura, siccome in quello della grazia, da superare i profeti, gli apostoli e tutti gli angeli, ed essere universalmente esaltata per la Sede della Sapienza. Deh! un raggio alieno di tanta luce fate risplendere sopra di noig affinché, dissipate le fitte tenebre della nostra ignoranza, conosciamo con chiarezza il nostro vero bene, e non seguiamo mai altra scorta che quella dei vostri esempi e delle vostre ispirazioni.. Ave.

III. Nelle tempeste che ci minacciano ad ogni istante durante la nostra navigazione in questo mare del mondo, a chi ricorreremo, o Maria, se non al vostro nome che significa “Stella del mare”? per voi si dispersero le eresie, e dalle battaglie più pericolose uscì trionfante la Chiesa. Per voi le persone, le famiglie, gli stati, furono non solo liberati, ma tante volte ancor preservati dalle più gravi calamità, perché i nemici si disperdono, i morti si mettono in fuga, e la morte è costretta a rendere le proprie prede appena si invoca il vostro Nome. Deh! Sia sempre viva la nostra fiducia in una mediazione così potente, affinché in ogni nostro bisogno possiamo sperimentarvi ancor noi per quella che sempre vi dimostraste, il soccorso degli indigenti, la difesa dei perseguitati, la salute degli infermi, la consolazione degli afflitti, il rifugio dei peccatori e la perseveranza dei giusti. Ave, Gloria.

[v. in questo blog anche i “5 salmi sul Nome di Maria”]