LO STATO DI NECESSITA’ PRESUNTO DEI FALSI TRADIZIONALISTI

Dal Vangelo odierno [martedì dopo Pentecoste]:

“In illo témpore: Dixit Iesus pharisaeis: Amen, amen, dico vobis: qui non intrat per óstium in ovíle óvium, sed ascéndit aliúnde, ille fur est et latro. Qui autem intrat per óstium, pastor est óvium. Huic ostiárius áperit, et oves vocem eius áudiunt, et próprias oves vocat nominátim et e ducit eas. Et cum próprias oves emíserit, ante eas vadit: et oves illum sequúntur, quia sciunt vocem eius. Aliénum autem non sequúntur, sed fúgiunt ab eo; quia non novérunt vocem alienórum. Hoc provérbium dixit eis Iesus. Illi autem non cognovérunt, quid loquerétur eis. Dixit ergo eis íterum Iesus: Amen, amen, dico vobis, quia ego sum óstium óvium. Omnes, quotquot venérunt, fures sunt et latrónes, et non audiérunt eos oves. Ego sum. óstium. Per me si quis introíerit, salvábitur: et ingrediétur et egrediátur et páscua invéniet. Fur non venit, nisi ut furétur et mactet et perdat. Ego veni, ut vitam hábeant et abundántius hábeant.” [Ioannes X:1-10]

Omelia di sant’Agostino Vescovo

[Trattato 45 su Giovanni, dopo il principio.]– Che dirò dei Giudei? Ecco gli stessi farisei leggevano, e in ciò che leggevano celebravano il Cristo, ne speravano la venuta, e non lo riconoscevano punto, sebbene fosse presente. Si vantavano ancora d’essere del numero dei Veggenti, cioè, dei sapienti, e negavano il Cristo, e non entravano per la porta. Anch’essi per conseguenza, se riuscivano a sedurne alcuni, li attiravano non per liberarli, ma per ammazzarli e ucciderli. Ma lasciamo anche questi. Vediamo se almeno entrano per la porta coloro che si gloriano del nome dello stesso Cristo. Sono innumerevoli coloro che non solo si spacciano per Veggenti, ma vogliono essere considerati come illuminati da Cristo: e questi sono gli eretici…  [ … Videamus illos, si forte ipsi intrant per ostium, qui ipsius Christi nomine gloriantur. Innumerabiles enim sunt, qui se Videntes non solum iactant, sed a Christo illuminatos videri volunt: sunt autem haeretici.].

… a proposito dello stato di necessità e delle consacrazioni abusive (ed invalide) invocato dai finti (pseudo)tradizionalisti falsi preti spuntati dalla radice velenosa del 30° Liennart e del suo “figlioccio” spirituale!

 Tutti i trasgressori della legge del mandato papale, sono ladri e briganti!

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Papa Pio XII, in “Ad Apostolorum Principis” (29 giugno 1958)

ha “Infallibilmente”

condannato le “consacrazioni” episcopali senza Mandato papale.

“Ci sarà una generale defezione dalla Chiesa verso la fine del mondo, soprattutto per quanto riguarda la sua obbedienza.” (Profezia di Richard Rolle di Hample, d. 1349)

(Nota: quanto segue è estratto dall’enciclica di Pio XII, “Ad Apostolorum Principis” . Le Encicliche papali sono parte di ciò che costituisce il Magistero ordinario della Chiesa e quindi sono infallibili, irreformabili e vincolanti per tutti in eterno.)

I Vescovi illegittimi distruggono l’unità dell’obbedienza e della disciplina!

“… Abbiamo nuovamente fatto riferimento a questo insegnamento quando abbiamo poi rivolto a voi la lettera “Ad Sinarum Gentem.,” in cui abbiamo detto: “la potestà di giurisdizione, che al sommo Pontefice viene conferita direttamente per diritto divino, proviene ai Vescovi dal medesimo diritto, ma “soltanto” mediante il successore di San Pietro, al quale non solo i fedeli, ma anche tutti i vescovi sono tenuti ad essere costantemente soggetti, e legati con l’ossequio dell’obbedienza e con il vincolo dell’unità ” (Enciclica”Ad Sinarum Gente,”7 ottobre 1954.). […]

Tornano al proposito quanto mai ammonitrici le parole del divino Maestro: “Colui che non entra nell’ovile per la Porta, ma vi sale per altra parte, è ladro e brigante”(Giovanni X,1.); le pecorelle riconoscono la voce del loro vero pastore e lo seguono docilmente, “ma uno sconosciuto non lo seguiranno, anzi fuggono da lui: perché non conoscono la voce degli estranei” (Giovanni X, 4-5.).

… Sappiamo bene che, purtroppo, per legittimare le loro usurpazioni, i ribelli si richiamano alla prassi seguita in altri secoli, ma tutti vedono che cosa mai diventerebbe la disciplina ecclesiastica se, in una questione o nell’altra, fosse lecito a chiunque di rifarsi a disposizioni che non sono più in vigore, in quanto la suprema autorità ha, da diverso tempo, disposto altrimenti. Anzi, proprio il fatto di appellarsi ad una diversa disciplina, lungi dallo scusare l’operato di costoro, è prova della loro intenzione di sottrarsi deliberatamente alla disciplina che vige e che devono seguire: disciplina che vale non solo per la Cina e per i territori di recente evangelizzazione, ma per tutta le Chiesa; disciplina che è stata sancita in virtù di quella universale e suprema potestà di pascere, di reggere e di governare, che fu conferita da nostro Signore ai successori dell’Apostolo Pietro. […] Per quanto vi abbiamo esposto consegue che nessun’altra autorità, che non sia quella del supremo Pastore, può revocare l’istituzione canonica data ad un Vescovo; nessuna persona o assemblea, sia di sacerdoti che di laici, può arrogarsi il diritto di nominare vescovi; nessuno può conferire legittimamente la Consacrazione episcopale se prima non sia certa l’esistenza dell’apposito mandato apostolico [can. 953]. Sicché, per una siffatta consacrazione abusiva, la quale è un gravissimo attentato alla stessa unità della chiesa, è stabilita la scomunica riservata in modo specialissimo alla sede apostolica, in cui automaticamente incorre non solo chi riceve l’arbitraria consacrazione, ma anche chi la conferisce.

Proponiamo qualche altro stralcio dell’Enciclica del Santo Padre: … che vescovi non nominati né confermati dalla Santa Sede, e anzi scelti e consacrati contro le esplicite disposizioni di essa, non possono godere di alcun potere né di magistero né di giurisdizione; perché la giurisdizione viene ai vescovi unicamente attraverso il romano Pontefice, come già avemmo occasione di ricordare nella lettera enciclica Mystici corporis: «I vescovi … in quanto riguarda la loro diocesi, sono veri pastori che guidano e reggono in nome di Cristo il gregge assegnato a ciascuno. Mentre fanno ciò, non sono del tutto indipendenti, perché sono sottoposti alla debita autorità del romano pontefice, pur fruendo dell’ordinaria potestà di giurisdizione che è comunicata loro direttamente dallo stesso sommo pontefice». Dottrina che avemmo occasione di richiamare ancora nella lettera Ad Sinarum gentem a voi successivamente diretta: «La potestà di giurisdizione, che al sommo Pontefice viene conferita direttamente per diritto divino, proviene ai Vescovi dal medesimo diritto, ma soltanto mediante il successore di san Pietro, al quale non solamente i semplici fedeli, ma anche tutti i Vescovi devono costantemente essere soggetti e legati con l’ossequio dell’obbedienza e con il vincolo dell’unità». (…) … E gli atti della potestà di ordine, posti da tali ecclesiastici, anche se validi – supposto che sia stata valida la consacrazione loro conferita – sono gravemente illeciti, cioè peccaminosi e sacrileghi. Tornano al proposito quanto mai ammonitrici le parole del divino Maestro: «Chi non entra nell’ovile per la porta, ma vi sale per altra parte, è ladro e brigante» (Gv 10,1); le pecorelle riconoscono la voce del loro vero pastore, e lo seguono docilmente, «ma non vanno dietro a un estraneo, anzi fuggono da lui: perché non conoscono la voce degli estranei» (Gv 10,5). (…) … quando vorrebbero giustificarsi invocando la necessità di provvedere alla cura delle anime nelle diocesi prive della presenza del loro vescovo?

È evidente, anzitutto, che non si provvede ai bisogni spirituali dei fedeli con la violazione delle leggi della chiesa [… Liquet imprimis spirituali commodo christifidelium nequaquam consuli, si leges Ecclesiae violantur] (…) … nessuna persona o assemblea, sia di sacerdoti sia di laici, può arrogarsi il diritto di nominare vescovi; nessuno può conferire legittimamente la consacrazione episcopale se prima non sia certa l’esistenza dell’apposito Mandato apostolico. Sicché, per una siffatta consacrazione abusiva, la quale è un gravissimo attentato alla stessa unità della chiesa, è stabilita la scomunica riservata in modo specialissimo alla sede apostolica, in cui automaticamente incorre non solo chi riceve l’arbitraria consacrazione, ma anche chi la conferisce!

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Teniamoci allora ben lontani da briganti e ladri, additandoli come tali alle “pecorelle ingannate”, restando ben saldi nella fede Apostolica e radicati nel solenne ed inviolabile MAGISTERO della CHIESA CATTOLICA, …  costi quel che costi!