La persecuzione contro i discepoli di Cristo.

 

La persecuzione contro i discepoli di Cristo.

[da: “I sermoni di S. Antonio di Padova”]

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“Vi ho detto queste cose perché non vi scandalizziate. Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi verrà l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E vi faranno ciò perché non hanno conosciuto né il Padre né me. Ma Io vi ho detto queste cose perché quando giungerà la loro ora, vi ricordiate che ve ne ho parlato.” (Gv. XVI, 1-4), e poiché i dardi che si prevedono feriscono di meno (S. Gregorio), per questo il Signore ha prevenuto i suoi soldati affinché, contrapponendo ai dardi della persecuzione lo scudo della pazienza, non si scandalizzino quando si imbatteranno nel momento della prova. “Vi ho detto queste cose perché non vi scandalizziate”. Io, Verbo del Padre, da cui dovete prendere esempio di pazienza, parlo a voi affinché non vi scandalizziate.

Chi si scandalizza nel momento della persecuzione, con lo scandalo della sua impazienza si separa dai discepoli di Cristo: “Vi scacceranno dalle loro sinagoghe”. Infatti, dice Giovanni “I giudei avevano già stabilito che se uno avesse riconosciuto il Cristo, sarebbe stato espulso dalla sinagoga” (Gv. IX, 22).

Cristo dice: “Io sono la verità” (Gv.XIV,6), chi predica la verità professa Cristo. Chi invece nella predicazione tace la verità, rinnega Cristo. “La verità genera l’odio” (Terenzio), e quindi alcuni per non cadere nell’odio di certe persone, si coprono la bocca con il manto del silenzio. Se predicassero la verità, se dicessero le cose come stanno, come la stessa verità esige e come la sacra Scrittura espressamente comanda, incorrerebbero nell’odio dei carnali, e forse questi li scaccerebbero dalla loro sinagoga, siccome si regolano secondo l’esempio degli uomini, temono lo scandalo degli uomini, mentre non è lecito rinunciare alla verità per timore dello scandalo.

E infatti i discepoli dissero a Gesù: “Sai che i farisei, sentita questa parola, si sono scandalizzati? Allora Gesù rispose: “Ogni albero che non è stato piantato dal Padre mio celeste, sarà sradicato. Lasciateli perdere: sono ciechi e guide di ciechi” (Mt. XV, 12-14).

O predicatori ciechi, poiché temete lo scandalo dei ciechi, per questo cadete nella cecità dell’anima! Questi fanno con voi ciò che fa la vacca selvatica con il cacciatore. Si legge nella Storia Naturale che la vacca selvatica lancia da lontano il suo sterco contro il cacciatore che la insegue e lo colpisce: il cacciatore viene così trattenuto e ritardato, ed intanto essa fugge. Sicuramente fanno oggi così anche alcuni prelati, vacche grasse sul monte di Samaria (cf. Am. IV , 1), “vacche belle e molto grasse che pascolano in luoghi paludosi” (cf. Gen XLI, 2), le quali al cacciatore, cioè al predicatore, lanciano lo sterco delle cose temporali per sfuggire alle sue rampogne. Leggiamo infatti nell’Ecclesiastico “Il pigro sarà lapidato con sassi infangati» (Eccli. XX,1) . E il Signore dice, per bocca di Isaia: «Susciterò contro di loro i Medi», cioè dei predicatori, “che non cerchino l’argento, né bramino l’oro, affinché uccidano con le frecce i loro pargoli», cioè gli amatori del mondo con le frecce della santa predicazione (Is XIII, 17-18).

 

Autore: Associazione Cristo-Re Rex regum

Siamo un'Associazione culturale in difesa della "vera" Chiesa Cattolica.